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Cesano – La via Francigena usata come discarica

Galvanica Bruni

Il sentiero della Via Francigena è stato progressivamente riscoperto a partire dagli anni Settanta. Solo in quel decennio il valore storico e culturale dell’antico percorso è stato oggetto di un lento ma efficace recupero che continua ancora ai nostri giorni. Non si contano infatti le iniziative, tanto a livello nazionale quanto europeo, tese a ripristinare il tracciato che ricade in una parte considerevole del XX Municipio.

A Cesano la Via Francigena fa il suo ingresso nella parte di territorio che ricade sotto la responsabilità del Comune di Roma e del XX Municipio. Una zona dalla doppia anima: rurale e ancora contadina da un lato (l’antico Borgo), moderna e afflitta dai tipici problemi di un odierno agglomerato urbano dall’altro (Cesano scalo).

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Mantenere intatta l’anima preziosa e arcaica di un territorio sempre più segnato dall’avanzare dei tempi è un dovere oltre che diritto di chi lo vive quotidianamente, anche quando i problemi che l’affliggono incalzano.

Il vecchio Borgo di Cesano è da tempo vittima di cedimenti che costituiscono la punta dell’iceberg di problemi ciclici che si ripresentano a intervalli regolari. Ma dove non c’è l’incuria delle Istituzioni sopravviene quella dei cittadini, che non sempre sanno comprendere il valore di un territorio e anziché contribuire alla sua conservazione agiscono per deturparne il volto.

È quanto accade proprio nel cuore del Borgo di Cesano, nella parte bassa che non a caso prende il nome di Borgo di Sotto, e che è la porzione più bella del caratteristico borghetto medievale dominato dalla Chiesa di San Giovanni Battista che a sua volta conserva un importante crocefisso ligneo risalente per alcuni al XVI secolo, se non ancora più antico.
Qui due strade dal nome evocativo, Via della Fontana secca e Via della Fontana morta, si incrociano all’altezza di un bellissimo fontanile sullo sfondo di una zona in cui il tempo sembra essersi fermato, dove ovunque si posi lo sguardo prevale il verde dei campi e la maestosità di caverne scavate nella pietra.

È uno dei panorami tipici della Via Francigena, percorsa nel I secolo dal vescovo Sigerico e oggi da numerosi pellegrini che mantengono vivo lo spirito di quel viaggio ripetendo lo stesso itinerario e immergendosi nel clima evocativo di quel tempo.

Ma proprio in questo punto la bellezza del paesaggio e il suo valore storico sono minacciati da una discarica a cielo aperto che parte dal vecchio fontanile fino a coprire un tratto significativo di Via della Fontana morta e dunque della Via Francigena.

Un ammasso di rottami, plastica, copertoni, mobili e addirittura materassi accalcati gli uni sugli altri, ai lati della via o in mezzo strada. Questo è lo stato in cui è ridotto uno dei patrimoni culturali più importanti del luogo, nonché (è bene ricordarlo) la principale attrazione turistica di Cesano, che richiama pellegrini e turisti provenienti da ogni parte d’Europa.

E non è raro sentire, insieme a osservazioni sulla bellezza e la caratteristica del posto, giudizi poco lusinghieri sullo stato d’incuria e trascuratezza dell’insieme.

È chiaro che con queste premesse il progetto di rivalutazione, promozione e messa in sicurezza della Via Francigena promosso a livello europeo da europarlamentari come Silvia Costa sarà difficile da attuare.
Vedere quello che è stato proclamato “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” ridotto a discarica è un duro colpo per tutti quelli che si battono per la rinascita non solo del Borgo di Cesano ma più in genere per il recupero dei beni storici e tradizionali del paese.

E induce anche a riflettere circa l’effettiva utilità delle risorse economiche che vi sono state investite, sia a livello regionale che locale. Tornano alla mente le parole di Silvia Costa quando parlava di “contraddizione tutta italiana: possedere un patrimonio culturale ampio come nessun altro paese ma non abbastanza valorizzato”.

Ma questo episodio ci mette di fronte a un interrogativo più urgente: a cosa vale l’intervento delle Istituzioni, che pure devono fare opera di controllo e manutenzione, se viene meno per prima la sensibilità di cittadini e residenti che sfregiando un sito come quello della Via Francigena ammettono il loro totale disinteresse verso un patrimonio che appartiene a tutti noi?

Adriano Bonanni
                                     © riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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14 COMMENTI

  1. Sig. Bonanni, questa domanda la faccia a Herr professor che dice che la colpa è dei politici e non dei cittadini : lei dice giustamente che gli amministratori hanno il dovere di controllare, ma se inizialmente nessuno sporca,imbratta, violenta l’ambiente, non ci sarebbe bisogno ,per assurdo, nemmeno del controllo… si chiama civiltà e buon vivere, ma è più facile essere egoisti e pensare solo al proprio orticello, si riduce tutto a questo. E quello che fa più male è lo stato omertoso di tutti, indistintamente, che vedono altri comportarsi incivilmente e poi stare zitti e girarsi dall’altra parte per non vedere.

  2. Nico, non si permetta di mettermi in bocca parole che non ho proferito.

    Nel mio intervento in altro thread (https://www.vignaclarablog.it/2012060419125/pian-dellolmo-il-giorno-della-verita/#comment-40954 – Prof. Paolo | 8-Giugno-2012 | 0:21) ho scritto:

    “Non credo che gli abitanti di Roma siano tutti incivili e quelli della provincia civilissimi… credo che l’inciviltà sia diffusa più o meno allo stesso modo, ma che possa essere favorita o contrastata dalle politiche che le istituzioni riescono a mettere in campo. E per fare ciò servono dei bravi politici. Alemanno ha dimostrato di non esserlo.”

    Quindi le alternative sono tre: o lei è un analfabeta, nel senso che non sa leggere; o è uno stolto, nel senso che sa leggere ma non comprendere; oppure è un bugiardo, nel senso che mente sapendo di mentire.

    Quale delle tre?

  3. Mettiamoci pure che bastano pochi furbetti controllati da nessuno,affinchè il malcostume dilaghi rapidamente.
    E comunque se devo fare anche il poliziotto di quartiere allora le tasse che le paghiamo a fare? E le istituzioni a cosa servono se non amministrano il “bene comune”?

  4. Vi dirò che il problema non è solo del comune di Roma; la strada in questione comincia a Formello, dove da subito vige immondizia e strada fatiscente. Due domeniche fa mi sono incamminata sulla francigena incontrando turisti e biciclettari e ho pensato che fuori dall’Italia hanno poco ma gestito al meglio, mentre noi tutti, politici e cittadini, non manteniamo in vita neanche la centesima parte del patrimonio culturale /paesaggistico che possediamo, e quindi cosa aggiungere di nuovo? nulla se non che mi auguro e spero vivamente che qualcosa cambi e presto anche se mi chiedo come……….

  5. Come al solito quando non ti possono rispondere, ti attaccano personalmente : preferisco ignorare…
    Pagare le tasse non significa chiedere uno stato di polizia : qualsiasi istituzione, anche se efficientissima, riuscirebbe ad avere un controllo totale. Se i furbetti fossero pochi,il problema non esisterebbe : diventiamo tutti furbi o facciamo finta di non sapere, come quando ristrutturiamo un appartamento e ci chiedono di pagare lo smaltimento dei calcinacci, sappiamo bene che ci sono i centri di raccolta, ma tutto ciò ha un costo, e allora l’italiano medio dice “ma se non lo fa nessuno,devo essere solo io a pagarlo??”, e conseguentemente “si attrezza…”. E non dico che non ci sia chi lo paga, ma poi capita anche di incappare in qualche artigiano poco onesto che preferisce mettersi in tasca i soldi per lo smaltimento e “seminarli” poco civilmente in posti poco frequentati. Questo vale anche per tutti gli altri tipi di rifiuti, come dice giustamente anche la signora Dada nel post precedente.All’estero possono gestirlo meglio, ma quel poco che hanno, non lo sporcano. E’ solo una questione di civiltà, se ognuno riuscisse a convincere anche solo una persona a rispettare l’ambiente che ci circonda e a non offenderlo, saremmo già a buon punto.

  6. della serie: “quando c’era Lui, i treni arrivavano in orario… ” .
    Pieni di poveracci, ma in orario..
    Quindi, se ho capito, siamo all’apologia di in uno stato delatore…
    a questo punto facciamo 31 , che ne dite: se introduciamo anche il diritto a girare armati potremmo anche farci giustizia direttamente da soli! Geniale!
    Diventiamo “furbi” per vari motivi e concordo: non tutti …….

  7. Imbattutomi per caso in questa serie di commenti, non entro nel merito (anche se sarebbe facile, seppure improduttivo), ma non posso fare a meno di notare che, quando si vuole pontificare, occorre almeno rammentare le lezioni scolastiche: “le alternative” non esistono, per definizione. L’alternativa è sempre una sola: dal latino, che un “prof” (se lo è) dovrebbe conoscere, “alter” è uno tra due. Pertanto, se ci sono tre “vie”, si tratta di “interpretazioni” o “eventualità” o “possibilità” o “circostanze”… E scusate la precisazione… ma coi pignoli…

  8. Una parte, della colpa l’hanno anche le istituzioni ed in particolare l’AMA. Esiste una cosiddetta isola ecologica sulla Cassia in prossimità dell’ Olgiata dove vari anni fa ed il mio giardiniere nel conto mensile aggiungeva la voce “mancia” per il conferimento di sfalci . Parliamo di un giardino di 250 mq, non di una tenuta. Recentemente ho tentato di consegnare alcuni barattoli con vernice avanzata (il tutto corda un litro).
    Risposta da un dipendente AMA seduto a leggere il giornale : non possiamo ricevere vernici, non siamo attrezzati”!!!!!! Provi a depositarla via Palmiro Togliatti……a 40 km di distanza!!!!!! Vi lascio immaginare cosa ho fatto di quei barattoli!!!!!! In Inghilterra (esperienza vissuta) in un’isola ecologica, e sono disseminate in tutto il territorio, puoi lasciare quello che vuoi ovviamente non in quantità industriali, e ti ringraziano pure!!!!! Non c’è nulla da fare. L’Italia è un paese di m………………….

  9. Non entro al momento in merito a questa querelle , però , però mi ricordo che qualcuno ha domandato a Nico cosa facesse ( o non facesse ) per essere così assiduo nel “postare” sui vari argomenti.
    A me sembra che sia in numerosa compagnia , non so dire poi se buona o cattiva.
    Le risposte arrivano dopo pochi minuti , o “tal” Nico si risponde da solo o di gente che ha tempo “da perdere” ce ne è un fottio.
    Perchè rubare tempo alle vostre elette attività per polemizzare con un “tal” Nico che considerate analfabeta , stolto o bugiardo ?
    A parte che come al solito bisognerebbe consigliare maggiore educazione a qualcuno.

  10. Il fatto riportato dal Sig. Piero non fa che confermare quanto detto finora : quella dipendente scansafatiche dell’Ama, è vero che in quel momento rappresenta nel peggior modo l’istituzione, ma è pur sempre una di noi, una cittadina, che si comporta come tanti altri, se ne frega… E il sig. Piero , per quieto vivere, ha lasciato perdere, come faremmo tutti.
    Non critico il Sig. Piero,ma io mi sarei comportato diversamente : chiamatela pure delazione, o come vi pare, ma io avrei chiesto il nome dell’operatrice, e , anche con il suo diniego, avrei fatto sì quei chilometri,ma per andare a segnalarla alla sede di competenza dell’Ama, per il disservizio recato all’azienda.

  11. Piero c’è un’isola ecologica all’acqua acetosa (Via dei Campi Sportivi, 100): non è pubblicizzata chissà perché. Lì può lasciare mobili, ferro, olio di cucina, vernici, tutto. Io avevo uno stendino da buttare e non volevo né metterlo nel generico né lasciarlo per la strada, ho fatto duecento telefonate e alla fine ho trovato questo posto. Prima di andare chiami il numero verde dell’AMA – 800-867035 perché hanno degli orari.

    Caro Nico, la sede di competenza dell’AMA le avrebbe riso in faccia. Come hanno fatto con me quando ho chiamato per dire che se il supermarket butta quintali di plastica nella generica e forse necessita di un contenitore della differenziata (altrimenti io cosa lo metto a fare il mio barattolino – lavato – dello yogurt nella plastica). La risposta è stata “Scusi ma a lei che je frega?” come se loro non avessero nessunissima relazione con il problema che ponevo. Meno male che ha trovato Aragorn che la difende.

  12. @ Cara/o Bibi, forse non si rende conto che le è accaduta la stessa cosa del Sig. Piero, a lui gliel’ha detto un’operatrice di persona, a lei la persona che le ha risposto al telefono : si è scritto il numero o il nome dell’operatore/trice che le ha risposto?? Lei prenda quel numero o nome e vada PERSONALMENTE agli uffici, e se non ne esce soddisfatto/a esistono altri mezzi per denunciare le inefficienze , come questo blog, o come le lettere ai giornali, : poi vedrà se chi le ha risposto male, lo farà ancora.
    Quando si lavora con il pubblico, i problemi personali o familiari, devono restare al di fuori del lavoro, e questo deve essere fatto con giudizio e serietà : io parlo così perchè ho lavorato sempre nel privato, dove può anche accadere una cosa simile, ma può star sicuro/a che chi lavora male, ci rimette sicuramente.
    p.s. : sappia che nella vita ne ho affrontate proprio tante…. quindi non sarà chi mi denigra qui a crearmi problemi… panta rei…

  13. Volevo solo portarvi a conoscenza che circa 3 anni fa abbiamo pulito e bonificato quella zona,eravamo circa 10 volontari supportati dall’Università Agraria di Cesano che aveva messo a disposizione i suoi mezzi per il trasporto in discarica della spazzatura.
    Premetto che nei giorni precedenti avevamo preso contatti con l’AMA e in special modo con l’isola ecologica dell’Olgiata che ci aveva garantito che avrebbe fatto scaricare il tutto senza problema.
    Dopo circa 2 ore di lavoro abbiamo riempito ben due camion di spazzatura,partiti alla volta dell’isola ecologica ci siamo sentiti dire che dovevamo differenziare il tutto e dovevamo scaricare alcune cose li…altre all’Acqua Acetosa…ecc….!!
    Voi immaginate l’autista del mezzo cosa poteva fare?…è tornato indietro con il carico,noi abbiamo continuato la raccolta e abbiamo poi fatto una bella montagna su un terreno di proprietà dell’Università Agraria che si è fatta carico di tutto!!!
    Il giorno dopo abbiamo chiesto a AMA,….e non solo!!! se era possibile rimuovere il tutto.
    A distanza di 3 anni è ancora tutto lì!!!
    Ecco come vanno le cose,noi mettiamo mano d’opera e trasporto ma poi non ci fanno scaricare!!!!!!!

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