Home ATTUALITÀ I due black point del XV. Perché proprio loro?

I due black point del XV. Perché proprio loro?

Zebra strisce
Galvanica Bruni

Con un investimento complessivo di circa 4,3 milioni di euro, in questi giorni la Giunta capitolina ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica riguardante gli interventi per il miglioramento della sicurezza stradale dei pedoni nei cosiddetti black point della capitale.

“I lavori riguarderanno trenta ambiti critici per le utenze deboli distribuiti nei quindici municipi” si legge in una nota del Campidoglio nella quale si spiega che “le principali soluzioni tipologiche che saranno attuate sono: migliore definizione delle traiettorie; nuova segnaletica orizzontale e verticale; controllo e riduzione della velocità; riprofilatura dei cigli e dei cordoli spartitraffico; rimodulazione e messa in sicurezza degli attraversamenti e dei percorsi pedonali; ottimizzazione degli spazi di sosta e visibilità; ottimizzazione della regolazione semaforica”.

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I black point di Roma Nord

Tra i trenta ambiti oggetto di intervento, per quel che riguarda il Municipio XV i due black point individuati dall’amministrazione di via Flaminia 872 sono i seguenti:

a Vigna Clara, in via di Vigna Stelluti altezza civico 187

e a La Giustiniana, in via Cassia 1200

Due attraversamenti ritenuti a forte rischio per i pedoni, quand’anche non siano i chiari i motivi che hanno indotto a questa scelta. Non mancano infatti nei 187 chilometri quadri di territorio del XV e nei suoi 871mila metri lineari di strade altri attraversamenti a forte rischio.

Basti pensare che in via dei Giochi Istmici, davanti al liceo Farnesina, tanto per dire una, le strisce pedonali sono latitanti da anni, ma davvero tanti, come tante sono state le nostre segnalazioni.
E che dire dell’assenza di strisce in via Cassia ‘Antica’, dove gli studenti del Marymount, dopo esser scesi dal bus Atac, per andare a scuola devono attraversare via Pareto a loro rischio e pericolo nonostante che una risoluzione approvata dal parlamentino del XV nell’aprile del 2022 ne chiedesse la messa in sicurezza?

Solo due esempi su tanti. Ma due esempi che riguardano direttamente la vita dei nostri figli, dei nostri nipoti, delle generazioni indifese che più di altre andrebbero tutelate, non ignorate.

Claudio Cafasso

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1 commento

  1. Individuare un “Black Point” in via di Vigna Stelluti, che sostanzialmente è un vero e proprio buco nero del rispetto delle regole della circolazione, è operazione ardita ed a suo modo surreale. Tutta la strada è costantemente occupata da vetture e furgoni in doppia fila, le auto che arrivano da via Besso cercano di immettersi in salita, nonostante il divieto. E proprio sull’angolo c’è – quasi sempre in doppia fila – la vettura di un istituto di vigilanza che sorveglia la gioielleria…

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