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Parchi e Riserve di Roma Nord

Galvanica Bruni

parco.jpgNonostante Roma-Nord sia una delle zone con più verde della capitale, ai tanti residenti questa fortuna è spesso sconosciuta; si abita magari per decenni sulla Via Cassia e incredibilmente si ignora che ad un tiro di schioppo c’è una delle più belle “riserve” del Lazio. E’ per questa ragione che torniamo sull’argomento fornendo delle vere e proprie schede con le indicazioni essenziali (ubicazione, accessi, presenza di parcheggi o di un’area cani ecc.) necessarie a far si che tutti i cittadini possano usufruirne.

Parco Urbano Volusia

si tratta di un grande “parco” realizzato a seguito di una compensazione edilizia ubicato tra il GRA e la Via Cassia; il parco è in via di ultimazione e dovrebbe aprire i battenti il 1 di giugno con due accessi: Via Casalattico (una traversa di Via di Grottarossa dove dovrebbe essere realizzato anche il parcheggio) e dalla Via Veientana (altezza del cavalcavia GRA provenendo da Via della Giustiniana).

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Il parco ha una ampiezza di 1,2 km per 1 km con due ampie zone pianeggianti su quote diverse e collegate tra di loro da un sentiero in leggera pendenza: All’interno sono previste delle aree sosta/pic-nic. Oltre al prato ci sono aree boscose con prevalenza di lecci e sughere. E’ possibile percorrerlo a piedi o in bicicletta; non c’è un’area attrezzata per i cani. Ente gestore il Comune di Roma.

Parco della Pace o Parco Papacci

è un grande parco urbano realizzato con accesso da Via di Grottarossa confinante con il Parco Volusia; il parco, al cui interno c’è il sepolcro dei Veienti, è in discrete condizioni.

Il terreno, anche in questo caso, prevede due aree pianeggianti collegate da un ampio vallone, con prati, un campo di calcio in erba, aree boscate, un’area giochi per bambini e una ampia area per i cani, recintata. All’interno ci sono alcune fontanelle con acqua potabile. Ente gestore il Comune di Roma.

 Giardini di Tomba di Nerone

è un piccolo giardino ubicato sulla Via Cassia all’altezza del sepolcro di Vibo Mariano e confinante con Villa Paladini. Si tratta di una modesta area che comprende un parchetto giochi per bambini e un recinto per cani (molto malandato). Non c’è una fontanella per l’acqua.

Nei pressi del giardino è costante la presenza di alcuni senzatetto che vivono all’interno della folta vegetazione posta al confine. L’area è in carico al Servizio Gardini del Comune di Roma.

Riserva Naturale dell’Insugherata

è una vera e propria riserva di 700 ettari istituita con legge regionale e compresa tra la Via Cassia, Via Trionfale, Via Cortina d’Ampezzo.

Ha un unico accesso “ufficiale” in via Castagnola dove c’è un ampio parcheggio e una bella area giochi per bambini; ci sono poi una serie di “varchi” che consentono comunque l’ingresso in Via Cortina d’Ampezzo, Via Sestriere, Via dell’Acqua Traversa, Via Tomba di Nerone, Via Gradoli e sulla Via Cassia all’altezza del GRA.

Il terreno è molto vario con ampie pianure, boschi di querce e sughere, fossi, campi coltivati e una piccola zona umida (dove il fosso dell’Acqua Traversa si incontra con quello dell’Insugherata).

All’interno ci sono oltre 600 specie di vegetali e una cinquantina di specie animali (cinghiali, volpi, istrici, nutrie, natrici, rane e rospi, uccelli rapaci, notturni e acquatici, lepri, talpe e la salamandrina dagli occhiali).

L’Insugherata la si può percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non ci sono fontanelle per l’acqua potabile all’interno. Tutta l’area è soggetta a particolari vincoli (divieto di accendere fuochi, raccogliere fiori ecc.) e non c’è un’area cani attrezzata.

Ente gestore Roma Natura.

Inviolatella Borghese

comprende due aree. La prima, attrezzata con area giochi e area cani, con accesso da Via di Villa Lauchli (possibilità di parcheggio all’interno dell’Istituto Marymount); la seconda con ingresso dalla Cassia Nuova in Via dell’Inviolatella Borghese: quest’area di circa 1km per ottocento metri ancora non è stata “ufficialmente” aperta al pubblico ma viene regolarmente frequentata dai residenti.

Si tratta di un terreno molto bello con ampie radure e aree boscate (recentemente sono state piantumate alcune centinaia di piante di quercia, acero, pruno ornamentale) che si può percorrere facilmente a piedi o in bicicletta.

Non c’è una fontanella per l’acqua potabile. Per parcheggiare si deve ricorrere a Via Fabbroni o Via Oriolo. Via dell’Inviolatella la domenica è chiusa da una sbarra metallica ma l’accesso al parco è comunque possibile a piedi. Le due aree sono all’interno del Parco di Veio e gestite dal Comune di Roma.

Riserva Naturale di Monte Mario

un tempo il più bel parco di Roma Nord; attualmente è in uno stato di grave degrado e abbandono. Ampio circa 3 km per ottocento metri si sviluppa all’interno di un’area collinare compresa tra Via Colli della Farnesina, Via della Camilluccia, Via Trionfale, Via Cadlolo, Via Gomenizza e Via dello Stadio Olimpico.

Ha sei accessi (Piazza M.llo Giardino, Via Gomenizza, Via Colli della Farnesina, Via Casali di S.Spirito e Viale Parco Mellini). Al suo interno c’è la sede di Roma Natura (Villa Mazzanti), un’ampia area cani (poco distante dallo Zodiaco), un’area giochi e il bellissimo Cimitero Militare Francese.

Da un paio di anni l’ingresso di Via dei Colli della Farnesina (in pessimo stato a causa dei lavori della galleria Giovanni XXIII) è poco frequentato a causa di equivoche frequentazioni.

Ente gestore Roma Natura.

Parco Fluviale Capoprati

piccolissimo parchetto sistemato sulla sponda destra del Tevere dopo Ponte Duca d’Aosta; qui è possibile affittare una bicicletta per percorrere la pista ciclabile in direzione nord (Labaro-Prima Porta) o verso il centro di Roma (utilizzando anche la ciclabile che raggiunge Ponte Garibaldi).

Ente gestore Legambiente.

Centro Ricerche Agricole

all’interno del CRA, in Via due Ponti, c’è un percorso ad anello, pianeggiante, di circa 3 chilometri molto usato dagli sportivi. La Direzione del Centro da anni non si oppone all’accesso ma invita sportivi e possessori di cani a rimanere sul sentiero e a non abbandonare rifiuti o escrementi. Le auto possono essere parcheggiate su Via dei Due Ponti. Bellissima zona pianeggiante compresa tra Via di Grottarossa e Via della Crescenza.

Terminiamo con un sintetico elenco di aree cani.
– Parco Papacci, Via di Grottarossa
– Giardini di Tomba di Nerone, Via Cassia
– Inviolatella, Via di Villa Lauchli
– Via di San Godenzo
– Via Sinisi
– Corso Francia (altezza Ponte Flaminio)
– Via della Farnesina (Parco Volpi)
– Via dell’Alpinismo
– Via dei Colli della Farnesina

Francesco Gargaglia
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13 COMMENTI

  1. Mi vedo costretto ad integrare l’informazione dell’amico Gargaglia per far sapere anzitutto che il Parco Urbano Volusia, il Parco della Pace o Parco Papacci, l’Inviolatella Borghese ed il Centro Ricerche Agricole ricadono all’interno del Parco Regionale di Veio non citato nell’elenco di parchi e riserve di Roma Nord.
    A chi può giustamente chiedersi come un “parco” possa stare dentro un altro “parco” (e dove sta comunque la differenza) va spiegato che con il termine “parco“ (dal latino medievale “parricum” = recinto) si definiscono oggi tanti modi di intendere – sotto lo stesso denominatore comune – destinazioni diverse del territorio che vengono spesso fra loro confuse dagli stessi mass media: é necessario pertanto fare chiarezza.
    Ai parchi privati del 1800, di proprietà nobiliari o signorili, ha fatto seguito – dopo la nascita dello Stato moderno – l’esigenza di dare a tutti uno spazio pubblico attrezzato che ha portato alla costituzione dei “parchi urbani“, intesi come grandi giardini pubblici con finalità sociali oltre che di rappresentanza: quelli a ciò destinati dal piano regolatore di un Comune, per essere messi a disposizione della cittadinanza e da questa usufruiti, debbono essere prima espropriati (o ceduti gratuitamente, come per l’appunto quello di Villa Paladini) e attrezzati a spese della pubblica amministrazione.
    Al di sopra delle dimensioni dei parchi urbani ci sono i “parchi suburbani“ (come sono ad es. i 1.800 ettari dell’ambito di Veio destinati a verde pubblico dal piano regolatore di Roma del 1962) ed i “parchi territoriali“, capaci di abbracciare i confini di uno o più Comuni, che alle funzioni dei parchi urbani assommano quelle di rappresentare un limite alla incontrollata espansione della città, nonché di anello di congiunzione con il resto del territorio verde della regione.
    Tutti i parchi suddetti, proprio perché “pubblici“, sono soggetti ad esproprio generalizzato, mentre così non é per un “parco regionale“ che per finalità e obiettivi, oltre che per estensione, é tutta un’altra cosa e non va confuso con essi, specie per far credere che si verrà privati della propria terra o peggio ancora che questa diventi “terra di nessuno“.
    L’esigenza di istituire un “parco naturale” oppure una “riserva naturale” nasce dal bisogno di garantire e di promuovere, in forma coordinata con tutti i soggetti pubblici che ne vengono ad essere coinvolti, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese, in attuazione degli articoli 9 e 32 della nostra Costituzione che impegnano lo Stato alla tutela tanto del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione quanto della salute intesa come fondamentale diritto dell’individuo e della collettività: per tali motivi un “parco naturale“ o una “riserva naturale” sono meglio definiti dal termine “area naturale protetta“, che é stato introdotto dalla legge quadro n. 394 del 6/12/1991 e si presta di più ad evitare gli equivoci su tale destinazione del territorio, il cui speciale regime di tutela e di gestione non comporta affatto l’esproprio generalizzato, necessario invece per i parchi “urbani”, “suburbani” e “territoriali“ previsti dai piani regolatori.
    Il patrimonio naturale da conservare e valorizzare, secondo la legge n. 394/91 e la legge regionale n. 29/97 che la recepisce (art. 1, comma 1), é quello costituito in generale da formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale.
    I “parchi naturali“ e le “riserve naturali” secondo la legge n. 394/91 (art. 2), sono così formati da aree di valore naturalistico e ambientale che costituiscono un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici, e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali: l’area naturale protetta é classificata invece come “parco” o “riserva naturale“ quando il rilievo dei valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi é tale da richiedere l’intervento dello Stato o della Regione o della Provincia interessata ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.

  2. Sempre molto documentate e interessanti le oservazioni dell’Arch. Bosi. Integro l’elenco delle aree-cani con altri due siti:
    – giardini di piazza Mancini
    – giardini tra Via Flaminia e Viale Tiziano (altezza Scuola G:Alessi).

  3. Aggiungerei il non menzionato parco con laghetto di Tor Di Quinto. Parco che ultimamente si rumoreggia stia per essere affidato a privati che vi starebbero realizzando un circolo sportivo.

  4. Vado a correre al Parco Tor di Quinto tutto l’anno regolarmente. Dico questo che so: un ex-calciatore della Roma, (il nome mi sfugge, però ho parlato con lui una volta) vuole restituire qualcosa alla sua città Roma. Col permesso del Comune lui sta seguendo la costruzione di un asilo nido e un bar per l’angolo dell’area parco. I lavori sono in avvio di apertura in questi giorni. In tanto il parco si è fiorito per una cura assidua, regolare con i nuovi alberi impiantati con un lago pulito. In cambio al permesso di costruzione lui ha promesso di curare la gestione -giardino del parco (con un area-cani compreso). Questo è quello che so.
    Corregga chi sa di più del Parco in questione.
    Aggiungo un altro area-cani che sta affianco al Ponte Flaminio accanto al fioraio (salita A.Fleming verso la Paideia)

  5. Un informazione: esattamente dove si trova l’ingresso alla riserva dell’Insugherata dalla Cassia all’altezza del GRA?

    Grazie

  6. L’ingresso si trova al civico 1081 della Via Cassia (può leggere l’articolo: Un progetto della Via Francigena nell’Insugherata); si passa attraverso un accesso che durante il giorno rimane aperto e si scende lungo dei terreni che, a seguito di abusi edilizi, sembra siano stati sequestrati dal Comune. Percorsi 200 metri si è nei pressi del fosso dell’Acqua Traversa. Per quanto riguarda il progetto di un sentiero della Via Francigena di Regione-Roma Natura non siamo in possesso di ulteriori aggiornamenti (si farà?).

  7. c’è anche il piccolo parco Marta Russo a Labaro , con area cani, e il “Parco “del Labaro”, sempre a Labaro, ora in pericolo per un progetto di cementificazione AS Lazio/Alemanno, ma protetto, per ora da un comitato dei cittadini.

  8. Parchi e Riserve di Roma Nord
    Vedo che questo argomento è mooolto sentito!
    è un anno che non si scrive più nulla eppure stanno per distruggere anche il Parco di Vejo.

  9. Sig. Renato non capisco a chi si riferisce quando dice che “è un anno che non si scrive più nulla”; non solo il Comitato Cittadino per il XX Municipio, il VAS (Verdi Ambiente e Società) e il Comitato RH mantengono alta l’attenzione sulle aree verdi (compreso il Parco di Veio con relativo Piano di Assetto) ma proprio questa testata pubblica non meno di 2-3 articoli al mese sui parchi e riserve di Roma Nord (gli ultimi il 5-7 e 8 febbraio 2013). Forse gli unici che sentono poco il problema sono i nostri amministratori pubblici. Cordiali saluti.

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