Home ATTUALITÀ Cassia – Chiusura INRCA, indetta un’assemblea pubblica

Cassia – Chiusura INRCA, indetta un’assemblea pubblica

Galvanica Bruni

Nell’ambito delle iniziative messe in atto per la difesa della sede Inrca di Roma da parte di lavoratori e organizzazioni sindacali, è stata indetta un’assemblea pubblica per il giorno 28 marzo, a partire dalle 15, che si terrà nell’istituto, sito in via Cassia 1167. Ne danno informazione i sindacati USB e CGIL spiegando che intendono battersi “contro lo spostamento dell’istituto presso Tor Vergata e contro ogni operazione che mira a privare i cittadini di un altro presidio sanitario pubblico.”

“Da tempo abbiamo reso nota la volontà dell’amministrazione Inrca di spostare la sede di via Cassia presso il Policlinico Tor Vergata, questa operazione priverebbe il quartiere di un presidio sanitario di facile accesso e a misura di uomo. I cittadini – spiegano i due sindacati – hanno generosamente risposto all’appello di lavoratori e organizzazioni sindacali della sede, raccogliendo 10mila firme a sostegno della loro battaglia.”

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“Ci stanno togliendo il diritto alla salute, i pronto soccorso sono delle bolge infernali, nel territorio non ci sono servizi adeguati, la difesa del diritto all’assistenza passa anche per la difesa della sede Inrca di Roma. Insieme – sostengono USB e CGIL – possiamo ottenere non solo che la sede non venga spostata, ma che Amministrazione Inrca e regione Lazio la potenzino con risorse umane e finanziarie. Per questo abbiamo indetto per il 28 marzo, dalle ore 15.00 in poi, una prima assemblea pubblica per decidere insieme ai cittadini iniziative di protesta. Abbiamo invitato forze politiche e sociali, la regione Lazio e l’Amministrazione Inrca ad un confronto democratico con lavoratori ed utenti perché la sanità è di tutti e non di chi la amministra.”

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2 COMMENTI

  1. Non dimentichiamo che l’INRCA è un Istituto di ricovero e cura per anziani a carattere scientifico.
    Nonostante la predetta connotazione specifica sul nostro territorio è da sempre un fiore all’occhiello per i diversi servizi resi non solo agli anziani, ma a tutti i cittadini che vivono in una zona della città, sempre più densamente abitata, e che ne usufruiscono, quotidianamente, sottoponendosi a diversi esami.
    Ci si domanda come sia possibile privare gli utenti di una struttura preziosa ed utile, che avrebbe bisogno non di essere chiusa o spostata altrove, ma di essere sostenuta.
    Il nostro sistema sanitario è già devastato dai tagli gravi che hanno portato la sanità italiana al collasso, con pesantissime conseguenze sulla condizione non solo degli anziani, ma di tutti gli utenti che sono costretti a lunghe attese per effettuare esami urgenti e spesso indifferibili.
    Riteniamo che l’obiettivo primario sia sempre quello di assicurare il diritto universale alla salute, garantendo tutti i livelli essenziali di assistenza e operando dei concreti investimenti nella sanità territoriale.
    L’art. 32 della Costituzione Italiana tutela la salute come ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”, obbligando lo Stato a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla piena tutela della salute.
    E’ un obbligo promuovere sul piano, oltre che della ricerca e della sperimentazione, anche burocratico-organizzativo, iniziative volte all’attuazione di un compiuto sistema di tutela adeguato alle esigenze di una società che cresce e che progredisce.
    Ne consegue che sia la chiusura che lo spostamento dell’INRCA sarebbero soluzioni lontane da quell’obbligo che la nostra costituzione impone, volte a provocare solo un grave disagio per tutti coloro che considerano la struttura, tradizionalmente, come un punto di riferimento.
    Occorre invece assicurare, nell’interesse di tutti i cittadini che beneficiano di tale struttura, una maggiore sostenibilità finanziaria, con un’ottimizzazione delle risorse disponibili .

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