Home AMBIENTE Il Parco Comunale Inviolatella Borghese, se e quando si farà

Il Parco Comunale Inviolatella Borghese, se e quando si farà

Galvanica Bruni

Siamo sulla Cassia, poche centinaia di metri dalla fine di Corso Francia, dove si trovano i cinquanta ettari della ex tenuta dell’Inviolatella Borghese già sequestrata alla banda della Magliana, poi entrata nella disponibilità del Demanio che l’ha ceduta al Comune il quale, a sua volta, l’ha destinata a Parco Pubblico. Diversi sono i progetti in tal senso.

Il il primo ad aver visto la luce è quello relativo al Parco Didattico Integrato nato come conseguenza del fatto che l’istituto Mary Mount di via Villa di Lauchli si è accollato i costi della bonifica e sistemazione di una limitata porzione di area verde in cambio di un bel pezzo di terreno sul quale ha realizzato un campo sportivo privato.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

UN altro, e ben più corposo progetto, è quello che riguarda un’ampia zona che affaccia sulla Cassia Nuova ed è delimitata dal Fosso dell’Acqua Traversa e da Via dell’Inviolatella.

Mario Attorre, rappresentante del Comitato Cittadino per il XX Municipio che da anni si batte per la realizzazione di questo progetto, ci ha spiegato lo stato dell’arte.

“L’area, a destra di Via dell’Inviolatella Borghese, sequestrata alla criminalità organizzata e assegnata al Comune dall’Agenzia del Demanio a seguito di richiesta e pressione dei Comitati Cittadini, è oggetto nella parte più bassa di un progetto di Parco elaborato dal X Dipartimento Ambiente di Roma Capitale. La realizzazione è già stata appaltata a seguito di regolare gara d’asta: per l’avvio del cantiere il Comune aspetta solo l’erogazione dei fondi da parte della Regione che li ha stanziati e che avrebbe dovuto accreditarli al Comune già l’anno scorso”. Già, e perchè non vengono allora trasferiti?.

Nel frattempo, vi mostriamo in anteprima una planimetria del progetto.

Il Parco, se e quando si farà, verrà realizzato in quell’ampia distesa dove attualmente pascolano cavali ed asini e si estenderà fino alla sommità della collina confinando con i terreni affittati da un pastore. Sul lato a sud il parco si fermerà invece in prossimità del Fosso dell’Acqua Traversa.

La casupola all’ingresso dovrebbe diventare, almeno secondo le intenzioni dell’Ente Parco di Veio che l’ha chiesta in comodato al Comune ma finora senza esito, Centro Informativo e di Accoglienza e sede distaccata dei guardaparco mentre il vecchio fontanile e le fontane verrebbero ripristinate.

Al centro dell’area verrebbe realizzata, tenendo conto della presenza di una sorgiva, un aria umida delimitata da siepi e con un ponticello pedonale per l’attraversamento di un piccolo fosso.

Nel Parco inoltre verrebbero realizzate tre aree pic-nic e un percorso vita che si snoderebbe lungo i confini dell’area.

Le piante di alto fusto non verrebbero toccate mentre un gran numero di alberi e di siepi andrebbe ad arricchire il paesaggio che attualmente è piuttosto brullo. Completerebbe il tutto una rete di recinzione e alcune staccionate.

La nostra redazione ha effettuato un sopralluogo, in questi giorni l’Inviolatella è ancora ricoperta di neve e il laghetto, affollato di gallinelle e germani, è in parte gelato.
L’area interessata al progetto oggi si presenta in condizioni non ottimali; al di là del fosso è possibile vedere le numerose casupole abusive poco distanti da un cavalcavia usato come discarica.

Al centro della piana, in parte gelata, sostano alcuni cavalli e asini al pascolo brado; tutto intorno neve e fango.
La casupola lungo Via dell’Inviolatella, contesa tra Comune e Parco di Veio, è in pessime condizioni e utilizzata dagli asini che, per proteggersi dal freddo, vi trascorrono le ore notturne.

Dopo la piana il terreno sale per un’erta collina sulla cui cima, al di là di una vecchia recinzione, pascolano alcune pecore. Una scena idilliaca in un territorio trascurato.

Il progetto del Comune di Roma, che ci auguriamo venga portato al più presto a termine, consentirà invece di recuperare quei terreni e soddisfare le esigenze di verde dei residenti della zona Cassia e Vigna Clara che da anni attendono che tutti i 50 ettari diventino parco pubblico.

I terreni invece a sinistra di Via dell’Inviolatella Borghese, sempre di proprietà comunale, sono oggetto di un altro progetto di Parco Pubblico, commissionato dal Comitato Cittadino per il XX Municipio, che è in corso di perfezionamento e che porteremo a conoscenza dei lettori non appena definito.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 COMMENTI

  1. In forza della legge n. 575/1965 il Ministero delle Finanze ha a suo tempo confiscato alla Banda della Magliana i 13.24.43 ettari di terreno che si estendono alla destra di via dell’Inviolatella Borghese, tra via Cassia Nuova e via Giovanni Fabbroni) e che il 19.1.2004 l’Agenzia del Demanio – Direzione Centrale Beni Confiscati – ha trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Roma.
    La Legge della Regione Lazio n. 15 del 5.7.2001 ha previsto fra l’altro il finanziamento di opere di ristrutturazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, al fine di favorirne il riutilizzo e la fruizione sociale: la legge Finanziaria Regionale n. 31 del 24.12.2008 ha poi ribadito l’intento di promuovere il pieno ed effettivo riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata ed ha istituito due nuovi capitoli del Bilancio della Regione Lazio finalizzati a concorrere a tale scopo.
    Con deliberazione della Giunta Regionale n. 458 del 15 ottobre 2010 sono stati definiti i criteri e le modalità di concessione di contributi relativi a beni immobili confiscati alla criminalità organizzata,
    per progetti aventi ad oggetto la riqualificazione di tali beni, nonché la promozione dell’uso sociale degli stessi: il 28 ottobre 2010 è stato pubblicato l’avviso pubblico per la concessione di contributi per progetti aventi ad oggetto la ristrutturazione e la riqualificazione a fini sociali dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.
    L’avviso prevedeva che possano concorrere all’ottenimento dei suddetti contributi anche i Comuni della Regione Lazio: il Comune di Roma ha deciso di concorrere, considerando l’area dell’Inviolatella disponibile per un primo intervento di sistemazione a verde, con l’impianto di idonee essenze forestali e la messa in opera di attrezzature leggere per consentire l’apertura al pubblico e l’ingresso nel parco regionale per un totale di soli 2,5 ettari rispetto ai 13 confiscati.
    Il Dottore Forestale Paolo Alfredo Paiella ha redatto un progetto preliminare per un importo lordo complessivo di 150.000 euro, che con deliberazione n. 77 del 24 novembre 2010 è stato approvato dalla Giunta Capitolina: il progetto costituisce il 1° programma di reale riuso dell’area dopo la confisca ed è l’unico consentito ai sensi della normativa vincolistica vigente sul comprensorio dell’Inviolatella, derivante dalle norme di salvaguardia del Parco di Veio e dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) che prescrive una destinazione a “tutela integrale”.
    Per la fruizione pubblica dell’intervento, sono state progettate 3 radure: dal cancello d’ingresso localizzato su via Cassia Nuova all’angolo con via dell’Inviolatella Borghese inizia un percorso in materiale naturale stabilizzato di circa 300 metri che consentirà di attraversare una prima grande area di accesso con la collocazione di panchine, cestini, giochi per bambini e tavoli da pic-nic sovrastati da pergolati, per poi proseguire su altre 2 aree panoramiche che si affacciano sulla vallata e sulle colline limitrofe.
    È prevista la piantumazione di 600 esemplari.
    Il progetto ha avuto il rilascio del nulla osta dell’Ente Parco di Veio e l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica di Roma: è stato scelto dalla Regione Lazio che però a tutt’oggi non ha ancora erogato i 150.000 euro necessari alla sua realizzazione.

  2. Ma una bella area cani, come si deve, non è prevista??? Dato ke anche quella piccola area cani di San Godenzo è stata fatta chiudere…al guinzaglio va bene, con le bustine per raccogliere le feci va bene, ma uno spazio adeguato per farli correre ci deve pur essere! Parlo a nome mio ke ho due cani e di tanti come me ke sento lamentarsi per la mancanza di spazi destinati ai nostri amici pelosi. Del resto in ogni palazzo ce ne sono almeno 3, quindi, vogliamo ancora far finta ke non ci siano?

  3. Mommy perchè non li porti a passeggiare e correre all’Inviolatella? C’è una grande area a cui si accede da Via dell’Inviolatella Borghese (l’accesso è segnalato da una tabella) che non aspetta altro che di essere utilizzata dai cittadini.
    Quanto ad una idonea area cani i Comitati hanno proposto l’area che si raggiunge da Via Pareto: tanti progetti che aspettano solo di essere realizzati.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome