Home AMBIENTE Ponte Milvio, vivere il Tevere attraverso lo sport

Ponte Milvio, vivere il Tevere attraverso lo sport

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

“Interessante la proposta dell’Associazione Roma Tiberina con il progetto ‘Tre metri sopra il Fiume’; una proposta che armonizza le esigenze dei giovani con quella di salvaguardare le precarie condizioni del Tevere”. Lo sostiene il Comitato ambientalista Robin Hood, noto per le sue battaglie a favore dell’Insugherata, che in questa occasione volge il suo sguardo al Tevere per presentare una sua proposta.

Secondo il Comitato, intervistato da VignaClaraBlog.it, il problema però non riguarda soltanto l’abbandono e il degrado degli argini del Fiume di Roma ma anche la qualità delle acque, inquinate e piene di rifiuti, specie sotto Ponte Milvio; qualsiasi iniziativa a favore dei lucchetti, a detta di Robin Hood, anche quella presentata da Roma Tiberina ed elaborata da Francesca Di Castro (leggi qui), continuerebbe a provocare l’abbandono di chiavi, bottiglie, lattine e altri oggetti nel fiume o sulle sue sponde.

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“E’ per questa ragione che chi frequenta il fiume da tantissimi anni, in canoa, vuole fare una sua proposta: non in contrasto con quella dell’Associazione presieduta da Sandro Bari, ma una semplice alternativa, poco costosa e con una diversa visione per quel tratto di fiume” aggiunge il portavoce del Comitato spiegando la sua idea.

“Le acque sotto Ponte Milvio sono le uniche sufficientemente ‘mosse’ per poter svolgere attività di slalom o velocità con il Kayak (qualche mese fa questa tratta è stata utilizzata proprio per delle gare organizzate dalla Federazione canoa e kayak); a Roma o nelle sue immediate vicinanze non ci sono luoghi dove svolgere questa bellissima attività sportiva e allora ecco che nasce la nostra idea che potremmo chiamare Vivere il Tevere attraverso lo sport”.

“Questo progetto non prevede nessuna grande opera se non la pulizia e la sistemazione delle sponde e la realizzazione di un piccolo scivolo o punto di imbarco per le canoe oltre alla realizzazione di semplici strutture metalliche per poter poggiare le imbarcazioni nei momenti di sosta. Il tutto potrebbe essere completato da un economico percorso di ‘slalom’ da realizzare mediante cavetti di acciaio tesi da una sponda all’altra. Niente di più. In questo modo si creerebbe un importante campo di gara dove i canoisti potrebbero allenarsi e gareggiare; inoltre l’approdo potrebbe essere usato per il rafting e in un futuro (chissà quanto lontano!), con acque più pulite, per l’hydro-speed.”

E mentre descrive la sua idea, il portavoce del Comitato ci mostra un bozzetto niente male

E i lucchetti? “Se l’amore è eterno in fin dei conti non servono lucchetti a suggellarlo ma se proprio si vuole continuare con questa usanza allora, come nel progetto dell’Associazione Roma Tiberina, si potrebbe sfruttare la terrazza con i pini: sarebbe sufficiente mettere delle strutture metalliche dove attaccare i lucchetti e delle cassette sigillate per la raccolta delle chiavi. E così – aggiunge Robin Hood – mentre i giovani dalla romantica terrazza sul fiume potrebbero giurarsi eterno amore (senza lanciare la chiave in acqua) i canoisti potrebbero pagaiare sul loro tratto di Tevere affrontando in base al livello delle acque difficoltà che a volte raggiungono il III grado.”

Bell’idea, ma come si concilia con il progetto presentato da Roma Tiberina? Il nostro interlocutore ha le idee molto chiare.

“E’ sempre in vigore la famosa Delibera del Consiglio Comunale di Roma n.57/2006 detta ‘Della partecipazione dei cittadini’ ci risponde, spiegando che “in un clima di democrazia partecipata si potrebbe affidare la scelta ai cittadini: sarebbe sufficiente mettere a Ponte Milvio un gazebo dove i residenti potrebbero esprimere il loro gradimento su questi progetti, alla stregua di quanto deciso dal XX Municipio in merito alla viabilità di una zona del quartiere de La Giustiniana (leggi qui). Quello che riceve il maggior numero di consensi vedrebbe alla fine la luce…signor Moccia permettendo”.

Edoardo Cafasso

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4 COMMENTI

  1. Ottima idea quella del Comitato Robin Hood che si potrebbe benissimo integrare con il nostro progetto “Tre metri sopra il Fiume”, dove ho previsto un approdo per canoe (anch’io vado in canoa) e dove prevedevo la fruizione della terrazza-belvedere dei pini da parte degli innammorati da raggiungere con un sentiero a mezza costa (dalla scaletta di ponte Milvio alla terrazza non c’è muraglione, ma terrapieno). Si potrebbe anche ipotizzare un utilizzo estivo del “balcone” sul Fiume e un utilizzo invernale della terrazza belvedere. Comunque sia, ben vengano le iniziative che facciano conoscere, amare e rispettare il nostro Fiume!

    Francesca Di Castro

  2. Finalmente un segno positivo, che ci dà speranza che qualcuno ci ascolti, perché sembra che ogni proposta fatta sollevi sempre qualche reazione negativa, come se lo facessimo per interesse personale.
    Sono personalmente d’accordo con quanto scrive il Comitato Robin Hood: la sua proposta è assolutamente e totalmente compatibile con la nostra. Pertanto credo che non sarebbe neppure sarebbe necessario ricorrere a “votazioni” pubbliche per scegliere. Potremmo stendere insieme un progetto “integrativo”, magari chiamandolo proprio “Vivere il Tevere”, come la manifestazione che ogni 25 ottobre celebriamo da undici anni per celebrare la fondazione del Comitato per il Tevere.
    Da buon fiumarolo, barcarolo, velista e canoista, non posso che gioire all’idea di utilizzare il nostro povero Fiume per navigarlo e per far sì che anche altri possano farlo. Oltre tutto, frequentandolo meglio si riuscirebbe a tenerlo più controllato.
    L’importante è che la gente, i vicini, i residenti, i romani, sappiano che tutto questo viene fatto, organizzato, pensato, senza alcun fine di lucro, al solo scopo di rendere fruibile il nostro amato Tevere. Perché avrete notato che c’è sempre qualcuno che commenta “ma quanto costerà?” “ma chi paga?” “ci sono cose molto più importanti”: un modo sicuro per non combinare mai niente.
    Ne approfitto per chiarire a qualche lettore che la nostra Associazione è solo culturale senza fine di lucro: non è uno studio tecnico né un’azienda commerciale; si limita a fare proposte affinché il degrado urbano, la speculazione edilizia, la noncuranza delle istituzioni, creino meno danni possibile. Se siamo intervenuti nella faccenda “lucchetti” è solo per evitare, ora che è stato deciso di toglierli, che il Comune adotti qualche insano e costosissimo progetto chiamando magari a stenderlo un professionista di grido (sulle orme di Meier o Zaha Hadid o Fuksas), che ce lo faccia pagare a peso d’oro.
    Sono certo che, se agiremo in comune accordo, alla fine tutte le nostre associazioni la spunteranno e riusciranno a creare, stavolta, qualcosa di utile per l’uomo, per l’ambiente e per il Fiume.
    Sandro Bari

  3. Grazie a Vigna Clara BLOG e, in particolare a Claudio Cafasso per aver permesso di creare queste bellissime sinergie che fanno sperare ,almeno in questo caso, ad un approccio partecipato e non costoso per migliorare la nostra città.

  4. Non possiamo che condividere le parole di Sandro Bari e Francesca DiCastro: qualsiasi proposta o iniziativa a favore dei cittadini e per la salvaguardia di quel tratto di Tevere merita attenzione. Robin Hood è un comitato sorto spontaneamente per ottenere la riapertura degli accessi all’Insugherata chiusi dai proprietari ma in tre anni ha acquisito una dettagliata conoscenza del territorio e delle sue “magagne” denunciando situazioni di degrado ed inquinamento di Roma Nord; i fiumi sono un bene della collettività e pertanto anche il Tevere e le sue sponde ci interessano.
    Non vogliamo fare nessuna polemica ma forse i 7 milioni di Euro spesi per un ponte che in molti giudicano inutile potevano esere utilizzati per una totale pulizia e bonifica degli argini; anche i 20.000 Euro impegnati per i “Tevere Rangers” potevano essere destinati ad una qualche iniziativa più concreta………
    All’Associazione Roma Tiberina e alle Associazioni Sportive lancio la proposta di una manifestazione sul fiume, in canoa, all’inizio della primavera proprio per richiamare l’attenzione delle Istituzione e l’interesse dei cittadini sul “problema Tevere”.

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