Home ATTUALITÀ Tor di Quinto: anche il Campidoglio vuole recuperare il ponte Bailey

Tor di Quinto: anche il Campidoglio vuole recuperare il ponte Bailey

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Prende sempre più corpo l’idea di un nuovo ponte a Tor di Quinto che non serva per attraversare il Tevere ma per ospitare sulla sua struttura sospesa spazi per eventi culturali e per il tempo libero. E’ stato il Campidoglio ad annunciare qualche giorno fa il progetto “Arca di Roma” con quale si prevede di recuperare i piloni di cemento del vecchio ponte Bailey, una struttura in ferro sorta nel 1962 e poi rimossa nel 1970.

L’annuncio è stato fatto poco tempo dopo la pubblicazione della notizia che un analogo progetto di recupero dei piloni del vecchio ponte, presentato dallo studio LAD di Francesco Napolitano e Simone Lanaro, si era aggiudicato il primo premio del concorso di idee Premio Vocazione Roma (leggi qui).

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L’intenzione del Campidoglio, come spiega una nota dell’Amministrazione capitolina, è ora quella di procedere all’indizione di un bando mediante la procedura del Project Financing con il quale reperire 27 milioni di euro. Il progetto “Arca di Roma” ha infatti un costo di 35 milioni di euro e di questi 8 saranno messi a disposizione dall’Amministrazione.
Chi si aggiudicherà il bando dovrà mettere in sicurezza gli argini, recuperare i piloni esistenti, predisporre un progetto per accogliere nell’area in questione varie funzioni come manifestazioni culturali e sportive e realizzare, infine, un’area parcheggio da circa 500 posti.

“Arca di Roma – spiega il sindaco Alemanno sul sito web del Campidoglio – è un progetto autonomo che però si lega bene alla creazione del Parco Fluviale in vista delle Olimpiadi del 2020. Si tratta di un organismo architettonico sul fiume con servizi e luoghi per l’intrattenimento che ha anche il merito di riqualificare un’area degradata e che si può fare in tempi rapidi”.

Per dovere di cronaca, non possiamo però non ricordare che il primo progetto in assoluto, al quale paiono essere ispirati questi ultimi, fu presentato con successo alla stampa il 25 ottobre 2007 dagli ideatori Sandro Bari, Presidente del Comitato per il Tevere, e Francesca Di Castro, Vice Presidente dell’Associazione Roma Tiberina. Si trattava di un’avvincente idea, molto meno costosa, che suscitò interesse anche nelle istituzioni. Peccato che se ne dimenticarono poi molto presto.

Il progetto prevedeva la costruzione di un ponte pedonale di legno che, poggiato sui piloni del Bailey,  sarebbe potuto diventare, con i suoi larghi spazi, un centro didattico, museale e di intrattenimento. Uno spettacolare balcone sul Tevere che nel contempo avrebbe potuto fungere da comodo passaggio fra i territori del II e del XX Municipio in una zona praticamente priva di percorsi e di attraversamenti pedonali. Tutti i dettagli vennero poi esposti in un’intervista rilasciata a VignaClaraBlog.it a novembre 2007 (leggi qui).

Ora giunge il progetto “Arca di Roma” pensato nelle stanze del Campidoglio ma dimenticando ancora una volta che, in base alla Delibera del Consiglio Comunale di Roma n.57/2006, detta “Della partecipazione dei cittadini”, una consultazione tra i cittadini, almeno quelli residenti nei territori coinvolti, sarebbe stato un atto dovuto per far loro decidere il progetto più gradito.

Edoardo Cafasso

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5 COMMENTI

  1. Ma come si fa a mettere in sicurezza gli argini, recuperare i piloni esistenti, riqualificare un’area degradata se prima non si migliora la qualità delle acque: terrazze, balconi e passerelle su di un fiume fortemente inquinato e ingombro di rifiuti. Si può fare un “parco fluviale” (mi viene in mente quello del Ticino) senza aver bonificato prima il Tevere?
    Perchè non utilizzare quegli 8 milioni per dragare il fondo, pulire le sponde, individuare gli scarichi industriali e domestici intervenendo anche sui fossi (come quello della Crescenza, l’Acqua Traversa, Cremera ecc.) che contribuiscono al degrado delle acque?

  2. con 8 milioni nella mia zona(valle muricana) si completerebbero le strade interne al quartiere ed alcune per uscirne,si avrebbero finalmente qualche giardino pubblico,un’area giochi per i nostri figli e avanzerebbero pure qualche spicciolo.MA IL NOSTRO SINDACO SPENDE IL DENARO per interessi privati su un progetto che come mi ero precedentemente espresso non ha nulla di riqualificazione dimenticando i propri concittadini periferici.

  3. A Rocco possibile che nun vedi .
    Te stai sempre a lamenta , nun ciai manco npo de fantasia .
    Nun te sei accorto che pe facce ricorda e feste hanno nfiocchettato er masso de roccia da madonnina.
    Li dentro c’e stanno quasi quindici mesi de lavori c’ha lavorato tanta gente??
    E’ costato quasi 500000,00Euri.
    Possibile che nun te sei accorto der marciaide ar secondo km e’per futuro der territorio , mo’ c’e passeggiano i kani poi forse i fii nostri lo potranno utilizza.
    Scusa nun sei contento der libero mercato cavemo n libero mercato e pieno de rumeni, albanesi ,polacchi , indiani , cinesi er monno sta qua de che te lamenti.
    Possibile nun riesci a vede i sacrifici de st’amministratori , fatte n giro e controlla a monnezza vale tanto a r chilo e c’e navemo na cifra.
    I furti nun mancano vordi che cavemo da ancora qualcosa da perde.
    I cantieri cene stanno na cifra e i vigili stanno attenti a nun disturba i costruttori perché bisogna lavora’.
    Nun semo pochi ma semo tanti almeno oggi sai Co chi parla’
    Nun t’ arrabbia Rocco stanno a pensa a cosa nostra sei sempre malfidato lasciali lavora n pace come fanno i vigili coi costruttori.
    E poi proprio mo’ c’anno fatto a festa p’anziani e a festa pi ragazzini te stai a lamenta sei. Proprio n’ingrato invece de rigira zia te lamenti.

  4. anche se porto gli occhiali ancora ce vedo,e come diceva mio padre “se casa tua la tieni pulita la gente che viene si comporta di conseguenza”quindi il problema siamo noi.Ho letto da parte tua che parlavi di dignità,quella non se vende al mercato o ce l’hai o non ce l’hai.Allora senza prendersela con chi che sia ognuno faccia la sua parte con i suoi diritti ma anche coi suoi doveri perchè nessuno te regala niente neanche la befana del presidente.

  5. ma, soprattutto, vi sembra che a Ponte Milvio servano altre strutture per il tempo libero che intasino la zona già al limite della sopravvivenza?

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