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Discarica Quadro Alto: ricorso al TAR del Comune di Riano

Galvanica Bruni

Lunedì 14 novembre l’Amministrazione Comunale di Riano, tramite i suoi legali – avvocato Sebastiano Capotorto e prof. Vincenzo Cerulli Irelli -, ha presentato al TAR del Lazio il ricorso contro la scelta, da parte del Commissario Giuseppe Pecoraro, di individuare ‘Quadro Alto’ come prossima discarica di Roma per il post Malagrotta. Lo comunica una nota del Comune di Riano spiegando che l’iniziativa dell’Amministrazione comunale rafforza la tesi che vuole ‘Quadro Alto’ inidoneo ad ospitare la discarica alternativa a Malagrotta per una serie di motivi tecnici.

Fra i più significativi, la distanza dai centri residenziali, che risulta essere inferiore a quelle prevista dalle normative in materia; la vulnerabilità del terreno, con il rischio concreto di contaminare le falde acquifere che servono gran parte del territorio; la viabilità della via Tiberina che rischierebbe di paralizzarsi a discapito dei cittadini che vivono nell’intera zona della Valle del Tevere.

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“Il ricorso è un atto che l’Amministrazione comunale ha voluto intraprendere per confermare il dissenso alla discarica di Roma nel suo territorio – ha dichiarato Marinella Ricceri, sindaco di Riano – la nostra disapprovazione si basa esclusivamente su aspetti tecnici e non su motivi di competenza territoriale. La vicinanza ai centri abitati, le caratteristiche del terreno e le ripercussioni sulla viabilità – ha continuato il sindaco – sono motivi su cui si fondano le nostre perplessità che abbiamo sempre manifestato con determinazione e insistenza sin dal principio”.

L’area individuata per ospitare la discarica, dai rilievi fotografici presenti nella nota tecnica prodotta dalla Commissione Speciale Consiliare del Comune di Riano, fanno notare che entro 500m dal confine della discarica è presente un’abitazione, 15 nuclei residenziali entro 700m, 111 abitazioni entro 1000m, 315 entro i 1500m. L’edificio più vicino risulta essere ad una distanza di 488m dal bordo della discarica, mentre il primo centro abitato (senso Codice Stradale) è a circa 800m.

“La nota tecnica prodotta dalla Commissioni Speciale del Comune di Riano – ha commentato Ricceri – evidenzia l’effettiva vicinanza del sito individuato ai centri abitati del territorio. A 1000m dal confine della discarica sono presenti 555 abitanti mentre entro 1500 risultano essere 1575 persone. Questi numeri non rispettano i criteri di localizzazione del Piano Regionale dei Rifiuti del 2002 che, tra i fattori escludenti nella scelta di siti adibiti a discarica, affermano che le fasce di rispetto dai centri abitati devono essere 1500m dai centri abitati e 700m da case sparse”.

Nella zona di ‘Quadro Alto’ l’attività estrattiva ha portato allo scoperto la falda acquifera in quanto le cave di tufo hanno ottenuto l’autorizzazione ad estrarre il materiale anche sotto la falda in virtù della rarità del materiale e della importanza dello stesso. Nelle cave di ‘Quadro Alto’, dunque, sono in funzione 24 ore su 24 delle pompe idrovore che drenano l’acqua che viene utilizzata per uso potabile dalle case dei quartieri di ‘Stazzo Quadro’, ‘Codette’ e ‘Colle delle Rose’, nonché dalle attività estrattive, da un ristorante e dagli abitanti di ‘Pian dell’Olmo’. La portata delle pompe – come si legge dalla nota tecnica del Comune di Riano – è di decine di metri cubi al minuto e se queste venissero fermate l’intera area di cava sarebbe sommersa da circa 15m di acqua. Qualora si realizzasse la discarica, dunque, il fondo della stessa deve essere realizzato con almeno 2m di franco dal livello di massima altezza della falda, come da punto 2.4.2.del D.L. 13 gennaio 2003 n.36 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche dei rifiuti.

“Applicando le dovute misure, indispensabili per la protezione della falda – ha detto Ricceri – la cubatura residua dell’eventuale discarica sarebbe assolutamente insufficiente a garantire lo smaltimento dei rifiuti di Roma che è di 2.800.000mc prodotti in 36 mesi. Sono questi i motivi su cui si fonda il nostro dissenso, aspetti tecnici che devono essere necessariamente presi in considerazione nell’individuazione del nuovo sito adibito a ospitare la nuova discarica di Roma. Questo lo devono capire tutti e in modo particolare la Polverini e Alemanno che, invece di assumersi le proprie responsabilità, hanno pensato bene di trasformare la questione dei rifiuti nel Lazio da politica ad emergenziale, utilizzandola, a discapito del territorio e dei suoi cittadini, come vetrina per i prossimi impegni elettorali”.

“Il Comune di Riano, insieme a numerosissimi cittadini, ha impugnato con ricorso al Tar del Lazio il provvedimento del prefetto di Roma, quale commissario del governo, che ha individuato come sito ‘provvisori’ per la discarica a servizio della città di Roma, le cave in località Quadro Alto. Si tratta di una collocazione del tutto illegittima e fortemente ingiusta nei confronti dei cittadini di Riano che ne dovrebbero subire gli effetti nocivi. La collocazione prescelta è del tutto inidonea per accogliere una discarica”. Ha commentato il prof. Vincenzo Cerulli Irelli, legale dell’Amministrazione Comunale di Riano nella questione discarica insieme all’avvocato Sebastiano Capotorto.

“La discarica – ha detto Capotorto – per i motivi geologici del territorio in questione verrebbe a ‘galleggiare’ sulle acque, cosa assolutamente inconcepibile, e non vi sarebbero precauzioni per preservare la qualità della risorsa. In questa situazione, oltre tutto, è evidente che nei tempi brevi imposti dalla emergenza alla quale si vuole dare risposta, l’utilizzazione del sito sarebbe impossibile. La decisione di prescegliere il sito di Riano non è appoggiata da alcun motivo. Non si comprende in base a quali criteri, tra i vari siti individuati orientativamente dalla Regione, sia stato scelto proprio quello di Riano, dislocato in un territorio comunale diverso da quello di Roma, che è vastissimo e che consentirebbe, secondo lo stesso documento regionale, molteplici collocazioni”.

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