Home ATTUALITÀ Ponte della Musica e Maxxi: grandi opere ma non solo…

Ponte della Musica e Maxxi: grandi opere ma non solo…

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Roma, a differenza di alcune città europee, non ha un centro interdetto alle auto dove andare a passeggiare nelle giornate di festa. E allora i romani si recano nei parchi oppure nelle adiacenze di alcune opere recentemente realizzate. A Roma Nord ce ne sono due che attirano molto: il Ponte della Musica ed il MAXXI, due opere che hanno assunto più di una funzione rispetto a quella originaria. Vediamole insieme.

Il Ponte della Musica è una bella e moderna struttura che collega il Foro Italico con il quartiere Flaminio e piace molto ai cittadini: le sue strutture slanciate ricordano un po’ un “otto volante” ma lo spettacolo che si osserva dal centro del ponte è molto suggestivo.

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In basso il Tevere con le sue sponde verdeggianti, davanti Monte Mario dove è possibile distinguere l’osservatorio astronomico, sulla destra l’inconfondibile sagoma della Farnesina con il monolite in marmo e alle spalle i bellissimi edifici del quartiere Flaminio.

Certo sulla sua utilità e sui collegamenti virtuali o meno con l’Auditorium si potrebbe discutere (siamo andati a vedere, in occasione del derby il parcheggio dello Stadio Flaminio: praticamente vuoto) ma oramai c’è e tanto vale valorizzarlo.

Se nei giorni feriali il ponte è pressoché deserto in quelli festivi diventa luogo dove passeggiare in totale relax (è uno dei pochi luoghi a Roma dove ancora non ci si parcheggia): ragazzini con la skate, coppie di fidanzati, persone anziane sole, gruppi di ragazzi e ragazze.

Qualcuno approfittando della tiepida giornata si siede sul camminamento in legno mentre qualcun altro legge il giornale. Insomma il Ponte lo si usa come una terrazza e se non fosse per qualche gruppetto di schiamazzanti tifosi neppure ci verrebbe in mente che si tratta di un collegamento tra le due sponde.

A pochi passi dal Ponte della Musica è stato realizzato invece, su progetto dell’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, l’edificio dedicato a polo espositivo per l’arte e l’architettura contemporanea e che ospita la Fondazione MAXXI.
Si tratta di una bella, moderna e originale struttura dagli ampi spazi con soluzioni architettoniche tanto innovative da riuscire ad affermarsi su 273 altri progetti provenienti da tutto il mondo.

Quanto alla capacità di integrarsi nel tessuto urbano potrebbero sorgere delle perplessità specie se si osserva il MAXXI dall’area di Piazza Mancini dove la grande struttura contrasta con la bella Chiesa di Santa Croce e con i vecchi capannoni industriali: resta il fatto che si tratta di una eccezionale realizzazione.

Attorno al MAXXI sono stati lasciati ampi spazi con panchine e alcuni filari di pioppo cipressino (l’albero amato da Napoleone): qui è stata allestita una struttura in grado di ospitare gli eventi estivi del museo e un’area “ombra, acqua e spazi per il relax” del visitatore.

Si tratta di un progetto di alcuni architetti italiani che comprende un’isola principale e altri spazi più piccoli disseminati attorno ad una fontana con acqua corrente.

Le colline sono state realizzate con paglia pressata e terra e ricoperte con un manto erboso; grandi fiori in acciaio e resina forniscono l’ombra. Sulle colline e sui prati si può salire tranquillamente, sedere e allestire anche un pic-nic: le uniche avvertenze sono nel non usare tacchi a spillo.

L’acqua può essere utilizzata per giocare o bagnare il prato mentre alcuni sedili in legno consentono di starsene tranquillamente adagiati tra il verde. La domenica sono tantissime le persone che sostano in completo relax nella struttura con frotte di bambini che si divertono come pazzi su quelle colline improvvisate dove è possibile immergere le mani nell’acqua limpida.

Si ha l’impressione di essere in una di quelle creazioni iper-moderne realizzate nei centri storici delle cittadine tedesche dove il parco si inserisce armoniosamente tra gli edifici in cemento, acciaio e vetro.

Il Ponte della Musica e il MAXXI, due belle opere con una duplice funzione: meglio di così…

Francesco Gargaglia

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4 COMMENTI

  1. Gentile Gargaglia, trovo superficiale e mortificante scrivere “Certo sulla sua utilità e sui collegamenti virtuali o meno con l’Auditorium si potrebbe discutere ma oramai c’è e tanto vale valorizzarlo.” . Dovrebbe essere compito di una testata autorevole ed attenta come VCB segnalare preventivamente di quale “cattedrale nel deserto” si sarebbe trattato… non ci voleva molto a rendersi conto che un ponte pedonale che dal lato “Prati” affaccia sul nulla… e dal lato “Flaminio” è la chiusura di un asse che, è vero, collega MAXXI ed Auditorium.. ma segnando un percorso di quasi 2 km… Come si dice a Roma.. consolamose co’ l’ajetto. Il ponte c’è e valorizziamolo…
    Mi domando se tante risorse non potevano meglio essere usate per risolvere il permanente imbuto di traffico bloccato che nel pomeriggio inchioda file di auto su via Olimpica e via Flaminia, dal Villaggio Olimpico sino al GRA.
    Le grandi opere sono davvero “Grandi” quando servono a migliorare la qualità della vita della cittadinanza; la galleria Giovanni XXIII ne è chiaro esempio. Il Ponte della Musica ha per ora migliorato la qualità di vita delle Imprese che lo hanno realizzato, per altri non saprei….
    Saluti

  2. Gentile Sor Chisciotte, ovviamente non può ricordare quanto da noi scritto precedentemente a proposito del Ponte della Musica e allora Le segnaliamo alcuni articoli.
    Nell’articolo “Ponte duca d’aosta: sporcizia, degrado e vita randagia” dell’ 8 settembre 2010 abbiamo scritto scritto:
    Eppure ad alcune centinaia di metri si sta realizzando il nuovo Ponte della Musica che a giudicare dallo schieramento di materiali e mezzi graverà non poco sul bilancio comunale. E allora, ci si chiede: anziché costruire un nuovo faraonico ponte in acciaio (costo 7,6 milioni di Euro!) perché non si è pensato di utilizzare quei fondi per la manutenzione e la pulizia di quelli esistenti?
    Nell’articolo “L’altra faccia dell’Auditorium” del 7 gennaio 2011 :
    Un moderno ponte in acciaio con sotto uno straccio di fiume; tre “casse armoniche” di un Auditorium con dietro una discarica: ma quand’è che a Roma si comincerà a fare davvero la manutenzione delle strade e degli spazi? Insomma quand’è che si comincerà a fare sul serio?“.
    Dall’articolo: “Da Ponte Milvio al ponte della Musica” del 7 maggio 2011
    Questo ponte, la cui inaugurazione è prevista per la fine di maggio, è un vero e proprio rebus. A molti è sfuggita la sua funzione ed utilità, ad appena 400 metri da ponte Duca d’Aosta ed a 600 da ponte Risorgimento, inizialmente destinato ai soli pedoni, con il tempo ha cambiato la sua destinazione d’uso.
    Oggi (anzi tra qualche giorno) costituirà un raccordo con il quartiere Flaminio, il MAXXI e l’Auditorium. Qualche tifoso per un breve istante ha gioito pensando, in futuro, di poter parcheggiare l’auto allo Stadio Flaminio e poi in “navetta” (proprio attraverso il nuovo ponte) raggiungere lo Stadio Olimpico: poi si è ricordato che al Flaminio non c’è più parcheggio …

    Non le sembra che VCB abbia segnalato adeguatamente “di quale cattedrale nel deserto si sarebbe trattato”?

    Molto cordialmente,
    La Redazione

  3. Touché… davanti a certi scempi, purtroppo, non ci si indigna mai abbastanza. Anzi ci si dovrebbe indignare “prima” di trovarcisi “davanti”… io sono “indignados” con il ponte, non con VCB…

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