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Tonnellate di materiale edile abbandonato a Tor di Quinto

Duca Gioielli

Scempio ambientale In Viale Tor di Quinto. Nel piazzale usato come parcheggio del Gran Teatro, dai primi di agosto trasferito a Saxa Rubra, là dove termina l’asfalto e inizia la bassa vegetazione, abbiamo scoperto una grande discarica abusiva che raccoglie tonnellate di materiali inerti. Le foto che pubblichiamo parlano da sole.

Attraverso gli arbusti, nel tempo, sono stati realizzati alcuni vialetti che consentono di scaricare in tutta tranquillità nella vasta area a ridosso dell’ex parcheggio; per fortuna che la presenza di un fosso e l’alta vegetazione ha impedito alla discarica di raggiungere il muro di recinzione e le palazzine adibite ad alloggi demaniali.

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Comunque è rimasto sufficiente spazio per accatastare tonnellate e tonnellate di materiali edili: tutto il campo è cosparso di mucchi di detriti, uno per ogni autocarro che è entrato e ha scaricato in tutta tranquillità. C’è un po’ di tutto: calcinacci, mattonelle, tufi, travi di cemento, piastrelle e poi vasche da bagno e lavandini. Non mancano ovviamente gli infissi e i vecchi mobili.

Tra una catasta e l’altra di macerie, dove la vegetazione cerca faticosamente di inerpicarsi, ci sono materiali plastici, vetri frantumati e scarti di lavorazioni. Una distesa enorme di materiali inerti e non, perché dietro ad alcuni cespugli abbiamo trovato una grande quantità di contenitori metallici dai quali fuoriesce un liquido di colore nero: vernici, solventi o catrame, difficile a dirsi.

La presenza di una vera e propria discarica di grandi dimensioni in quel luogo è un vero mistero non solo perché ci troviamo in una zona molto trafficata ma perché siamo all’interno di un’area sottoposta fin dal 1987 a vincolo paesaggistico e la sua integrità è assicurata dal Piano Paesistico Territoriale n. 15/8, Valle del Tevere, che lo destina a sottozona di tutela paesaggistica prescrivendo il divieto di costruirvi edifici.

Qualcuno potrà obiettare che scaricare calcinacci non è mica costruire un edificio ma al di là della comica obiezione resta il fatto che ci troviamo all’interno di un’area vincolata dove è in corso un acceso dibattito sull’opportunità o meno di realizzarvi il nuovo Villaggio Olimpico.

Sorprende inoltre la facilità con cui questi sciagurati scaricano materiali destinati ad essere smaltiti in una discarica a poche centinaia di metri da zone trafficatissime anche nelle ore notturne, come Ponte Milvio o la tangenziale est.

A vedere questo scempio si rimane a bocca aperta e sorge spontaneo l’interrogativo su come mai nessuno si sia attivato per impedirlo; eppure scaricare tonnellate e tonnellate di calcinacci non è una faccenda che passa inosservata.

Basta affacciarsi ad uno dei tanti edifici che svettano sulla collina Fleming per rendersi conto di quello che succede qualche centinaio di metri più in basso.
In fin dei conti sarebbe bastato, una volta sfrattati gli sfasciacarrozze, mettere un decina di “new-jersey” per impedire l’ingresso ai mezzi pesanti: una spesa irrisoria rispetto a quella che in futuro dovrà essere affrontata per bonificare la zona.

Tra carrozzerie arrugginite e water sfondati è difficile dire qual è peggio: per fortuna che la zona di Tor di Quinto è un area sottoposta a tutela altrimenti chissà cos’altro avremmo potuto scovare.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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4 COMMENTI

  1. Perchè meravigliarsi ?
    Della discarica di via Mastrigli, per diversi lustri, si era forse accorto qualcuno ?
    E della più modesta discarica sul retro del civico 96 (si sempre lui) di via Gradoli , in pieno parco dell’ Insugherata, poi bonificata grazie all’intervento del
    Comitato ?

  2. che novita ma se e’ da due anni che ho segnalato la discarica situata in via camposampiero ormai diventata collina dove sorgono quelle fabbricacce nessuno se ne e’ accorto? eppure e’ visibile dalla stazione tor di quinto direzione flaminio

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