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Una sitcom ambientata a Via Gradoli indigna i residenti

Duca Gioielli

Diffidata la produzione dall’uso del nome della via. E’ di queste ore la notizia della imminente trasmissione via web di una sitcom titolata “Trans” ed ambientata in Via Gradoli. Il regista, nella presentazione avvenuta il 21 luglio nel Gay Village di Roma, ha dichiarato che la commedia si svolge sullo sfondo di “un condominio fatiscente di Via Gradoli a Roma”,  un ambiente da lui definito “bassifondi della periferia”.

Una notizia così non poteva non indignare chi si batte ormai da anni per la riqualificazione di via Gradoli e per toglierle l’etichetta di strada del sesso deviato.

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Ed il Comitato per Via Gradoli, è di questa battagliera associazione che parliamo, ha levato forte la sua voce diffidando il produttore, il regista e gli eventuali acquirenti della pseudo-opera dal far uso del nome “Via Gradoli”, riservandosi di adire le vie giudiziarie.

“Sebbene l’art. 21 della Costituzione tuteli la libertà di manifestazione del pensiero – si legge in un comunicato diffuso dal Comitato – altrettanta libertà non viene concessa quando il messaggio sia idoneo a ingenerare o a rafforzare false rappresentazioni mentali e a ledere l’onore e il decoro dei singoli e delle collettività che li rappresentano.”

“È sempre deplorevole la condotta di coloro che trasmettono alla collettività messaggi diseducativi e falsi, a maggior ragione quando tali contenuti, enfatizzando fatti circoscritti e rappresentandoli come attuali e in divenire, danneggiano, anche economicamente, chi da tempo è impegnato nella risoluzione delle reali problematiche della via consistenti, com’è noto, nella mancata applicazione e (o) rispetto delle norme edilizie.”

“Piuttosto – conclude la nota – in ragione della perdurante presenza di soggetti dediti anche di giorno alla prostituzione maschile in altre aree del XX Municipio, alcuni cittadini, raccogliendo un diffuso disagio, si sono fatti promotori di una petizione avente quale oggetto l’allontanamento di coloro che siano privi di valido titolo di soggiorno in applicazione delle norme di legge già vigenti. A oggi sono state raccolte oltre 110 firme.
L’atto sarà trasmesso alle forze politiche e di controllo del territorio affinché rendano conto della perdurante presenza di tali individui.”

Tornando alla sitcomedy, acquisita da Fox Channels Italy per Floptv, gli elementi dissacranti ci stanno tutti: quattro giovani ragazzi/e transessuali sudamericani che si dividono fra il lavoro di prostitute ed i problemi del vivere quotidiano, il tutto coabitando nello stesso appartamentino che ricorda tanto le “alcove” venute alla ribalta in occasione dei diversi controlli effettuati dalle forze dell’ordine nell’ultimo anno.
Il promo, presentato lo scorso giovedì al Gay Village di Roma, è già disponibile in rete (clicca qui).

Non trova dunque pace via Gradoli, che nonostante l’impegno dei residenti, del Comitato e del Consorzio per riscattarne l’immagine e riportarla al giusto e meritato livello di decoro, ancora oggi, come ieri, viene raffigurata icona del sesso trasgressivo. Come non ricordare l’impietoso servizio del TG5 di oltre un anno fa quando alle 20 di sera, in prima serata,  via Gradoli  venne definita “la strada dei trans, il mercato della prostituzione“, con buona pace della dignità e dell’onorabilità di centinaia di oneste famiglie che vi risiedono e che in un modo o nell’altro furono comprese in questa assoluta banalizzazione?

VignaClaraBlog.it ha raggiunto l’avv. Carlo Maria Mosco, presidente del Comitato per via Gradoli, per chiedergli un parere personale sulla vicenda.

Avvocato, via Gradoli è ancora oggi la via dei trans? I transessuali, o meglio travestiti, in Via Gradoli sono praticamente scomparsi, al punto che potremmo definire Via Gradoli come una strada “de-transizzata”; ma tale termine risulterebbe offensivo per tutti coloro, i quali hanno la nostra solidarietà e comprensione, che vivono un acuto disagio connesso alla scissione tra la percezione psicologica della propria identità sessuale e i propri caratteri sessuali primari.

Pare che nel tempo numerosi trans, grazie al loro “lavoro”, da affittuari siano diventati proprietari; può dirsi anche di via Gradoli? Glielo confermo con un episodio. Mentre eravamo impegnati in via Gradoli nella raccolta delle firme a supporto della petizione citata nel comunicato, un travestito brasiliano ha esibito orgogliosamente la carta di identità italiana e si è vantato di aver acquistato un appartamento nella via.
Personalmente io ritengo non tollerabile tale stato di cose; fatti tali sono un’offesa ai residenti, a coloro che sono impossibilitati ad acquistare casa con un lavoro ordinario e all’Italia tutta.
Auspico che le forze politiche si facciano promotrici di una legge che consenta la confisca dei beni acquistati con il provento dell’attività di prostituzione, analogamente a quanto accade per i beni posseduti dai mafiosi.

Il suo parere sulla sitcom? Questa commedia, come si evince dal promo, ha come protagonisti dei semplici travestiti i quali, non patendo affatto di tale disturbo di identità, sfruttano economicamente la omosessualità repressa dei propri frequentatori. Constato amaramente come la spettacolarizzazione di tali esistenze banali si connoti in termini di rilevanza economica, non potendosi di certo attribuire alcun valore artistico al sotto-prodotto in questione.
Per quanto mi riguarda – conclude Carlo Maria Mosco – ritengo non censurabile l’omosessualità in sé e per sé; bisogna distinguere tra coloro che vivono in coerenza il proprio sentire omosessuale, assumendosene anche le relative scomode conseguenze, da coloro che conducono la propria vita in modo ambiguo, sempre oscillanti nelle dichiarazioni in funzione dell’uditorio per compiacere tutti senza scontentar nessuno.

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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37 COMMENTI

  1. Questo regista è l’ennesimo speculatore pronto a far soldi su tristi vicende che hanno fatto molte vittime, tra cui i cittadini residenti nella via!
    Per sua sfortuna tra essi dimorano molti avvocati, molto ma molto incavolati e pronti a fargli causa….
    Ambientasse la sua sit com in altre strade…. di trans è piena Roma.
    Regista avvisato, regista salvato!

  2. Pienamente d’accordo con Carlo per la diffida alla produzione di questa sitcom. Via Gradoli ha bisogno di recuperare la sua vera identità, quella di via tranquilla (tanti anni fa esisteva il consorzio via della quiete) immersa nel verde circondata da uno splendido parco che si chiama parco dell’insugherata. Noi residenti non possiamo nè vogliamo accettare che qualcuno, oltre i danni prodotti finora da proprietari e faccendieri senza scupoli, si diverta nominando la nostra via. Proseguiremo senza sosta con la raccolta delle firme intraprendendo tutte le azioni necessarie per tutelare i nostri diritti di residenti, con l’augurio che la pubblica amministrazione (Sindaco Alemanno se ci sei batti un colpo!) faccia fino in fondo il suo dovere.

  3. putroppo via gradoli è tristemente famosa x il fatto del sequestro di aldo moro,
    ed ora da diversi anni x il fatto che alcuni proprietari hanno affittato dei loculi (cantine o box) a trans o a persone clandestine x puro lucro e quindi secondo me uno deve sentirsi offeso non x la sit-com ma x questi proprietari che sfruttano i bisogni altrui facendosi pagare dalle 400 alle 600 euro di affitto ogni mese di un loculo max di 15 mq, senza finestre, senza avere i minimi requisiti igienico-sanitari come altezza dei soffitti, cappa aspirante x i fumi di cottura etc
    La sit-com ha colpe relative, le colpe sono del costruttore, e dell’ufficio edilizio del comune dell’epoca in quanto loro hanno avallato che le cantine da C1 cambiassero destinazione d’uso in abitazione A2. loro sono i veri colpevoli..il resto è venuto da sè

  4. Ha ragione Frank, di travestiti, specialmente sudamericani, é piena Roma,
    per non parlare delle altre strade del XX Municipio.
    Allora caro Frank e cari lettori di VCB fatevi qualche domanda e, alla Marzullo, datevi anche le risposte:
    perchè tali soggetti, palesemente irregolari, possono tranquillamente, non solo, soggiornare in Italia, ma anche attraversare impunemente la frontiera in uscita e in entrata, alla faccia delle tanto sbandierate norme sulla immigrazione clandestina ?
    perché tali soggetti continuano ad esercitare il meretricio, prevalentemente in strada, in evidente (!?) violazione dell’ordinanza sindacale antiprostituzione,
    senza essere minimamente sfiorati dai periodici controlli delle forze dell’ordine ?
    perchè tali soggetti possono facilmente trovare alloggio sia come locatari sia
    acquisendo direttamente l’immobile ? perchè non vengono eseguiti i controlli sui proprietari degli immobili, sui contratti (!?), sulle cessioni di fabbricato ?
    perchè taluni di costoro risultano essere lavoratori dipendenti ?
    perchè alcuni risultano regolarmente (!?!?!?) sposati, per ottenere la cittadinanza italiana ?
    perchè alcuni di costoro conducono sfacciatamente motoveicoli e autoveicoli ?
    Devo continuare ?
    Ministro, Prefetto, Questore, Sindaco, Comandante della P.M., battete un colpo se
    ci siete !
    La città vi ascolta.

  5. residente in via gradoli da anni, non riesco a vendere la mia casa per colpa degli stupidi pregiudizi e della cattiva informazione che gira ed è girata su questa strada!! la gente ormai associa via gradoli ad un bronx, ricettacolo di prostituzione, droga e degrado, (quando in realtà è tutt’altro che vero!!) e se ci si mettono anche questi “registuncoli” da 4 soldi ad alimentare queste falsità è la fine! anche quando la strada si trovo’ nell’occhio del ciclone, ricordo che in tv passavano riprese di ALTRI PALAZZI in ALTRE VIE (e chi abita qui sa perfettamente a che zona mi riferisco!!!) indicate come “via gradoli”, quando via gradoli non era!! sono stufa (ma confesso anche un po rassegnata), ma spero che quest’ultima “bravata” non venga fattta passare!!!

  6. Concordo con l’avv Mosco, la sitcomedy in questione, per come è stata presentata negli articoli di giornale che ho letto, rappresenta un’iniziativa che contrasta palesemente sia con i diritti dei residenti che aspirano a vivere in un ambiente decoroso sia con i diritti degli omosessuali che non possono certo essere fatti valere con questi mezzi. Ritengo che questo caso debba contribuire a far riflettere sulla opportunità di giustificare la spettacolarizzazione di ogni vicenda umana a fini esclusivamente economici prescindendo da ogni altra considerazione .

  7. Ringrazio innanzitutto Carlo per aver ben rappresentato l’attuale situazione di Via Gradoli nonchè lo sdegno nei confronti di una certa popolazione che pur di fare soldi calpesta la dignità e l’onestà del 95% dei residenti di Via Gradoli.
    Ovviamente il signor Costa e la produzione non la passeranno liscia in quanto partiranno azioni legali nei loro confronti al fine di ottenere il ristoro di ogni danno.
    Detto questo nel leggere l’articolo e vedere il filmato mi sono veramente arrabbiata!
    Via Gradoli non è una via dei bassifondi della periferia romana nè ” la strada del sesso trans” come il TG5 la definì.
    Mi meraviglio che un TG nazionale che dovrebbe informare “disinforma” e manda a cavolo il servizio senza aver neanche visitato la Via di cui parla!
    Infatti, ricordando il servizio del TG5 si parlava di Via Gradoli trasmettendo le immagini della parte più degradata di Largo Sperlonga!
    Adesso basta! Basta a tutti coloro che intendono utilizzare impropriamente e in modo non veritiero il nome della nostra “strada privata”!
    Una strada privata, che come dice Luciano, è tra le più belle e salubri della Via Cassia; una strada abitata per il 95% da persone oneste e distinte che hanno scelto di viverci per la sua particolare bellezza.
    Pertanto invito tutti i residenti a firmare la petizione e a far valere i loro sacrosanti diritti nei confronti di tutti questi ignoranti e prepotenti che si arricchiscono senza scupoli sulle nostre spalle.
    Un saluto a tutti
    Sabrina
    Da ultimo invito la Pubblica ad emettere i doverosi provvedimenti di sgombero relativi agli immobili abusivamente trasformati

  8. Esprimo la mia più profonda solidarietà a tutti gli abitanti di Via Gradoli e a Carlo, cui mi associo nel modo più totale nelle lucidissime considerazioni espresse.
    La “normalizzazione del degrado” è un fenomeno culturale che stiamo sottovalutando, ma rischia di avere conseguenze terribili nel lungo termine.
    Non soltanto non si ha la capacità, la forza e gli attributi di condannare apertamente fenomeni sociali, ma spesso quasi li si giustiifica attraverso una “socializzazione delle responsabilità”. E’ colpa della società ingiusta, dei media etc che lanciano modelli …
    Un po’ come avviene per le scritte che troviamo, ogni tanto in mezzo alla strada, che qualche adolescente lascia per la sua innamorata (ma occupando l’intera sede stradale e gravissimo pericolo per la circolazione), anche stavolta si sottovaluta il messaggio sbagliato di “tolleranza dell’illegalità” che è destinato a funzionare da modello per chi non ha ancora l’età, i mezzi o l’educazione per comprendere.
    Ed allora, come dicono correttamente molti di voi, una libertà costituzionalmente prevista come quella di manifestare il proprio pensiero diventa (in modo distorto) la giustificazione, l’alibi, il parafulmine di ogni nefandezza (che sia a fine di lucro o no).
    State certi che i programmi televisivi della domenica inonderanno i loro palinsesti con questa robaccia. E l’audience non sarà bassa purtroppo.
    G.Mori

  9. Come dice la signora Sabrina, Via Gradoli è una bella via romana con un grande problema di immagine su cui si ci sono divertiti i TG nazionali e da ultimo il regista di codesta orripilante shit-com .
    Ha ragione però anche Lucio… dietro il problema di immagine c’è anche un problema sostanziale. Finchè nn ci scrolliamo di dosso il 96 e qualche altro loculo, Via Gradoli sarà sempre associata ai trans, al sesso e ai fatti dell'”ex onorevole” Piero Marrazzo.
    Ha poca importanza che i femminielli siano distribuiti un po’ ovunque e con punte impressionanti proprio nei quartieri bene della città: chiunque da fuori venga a farsi un giro sulla strada, vedendone uno dei pochi rimasti, penserà che quanto raccontato da stampa e TG sia vero.
    Si vede solo quel che si vuole vedere ed il buono di Via Gradoli (l’affaccio sul parco, la buona qualità degli immobili, la posizione geografica a uno schioppo dal GRA e dal centro e la stragrande maggioranza dei residenti che sono brave persone) sarà totalmente oscurato.
    Il risultato è la bassa valorizzazione degli immobili con difficoltà a vendere e ad affittare ai giusti prezzi che la zona meriterebbe.
    PERò SU QUESTO ARGOMENTO BISOGNA CHE I TROPPO BUONI RESIDENTI DI VIA GRADOLI (A PARTIRE DA CHI SCRIVE) FACCIANO IL LORO MEA CULPA:
    1) Quante volte siamo scesi in piazza a manifestare il ns dissenso verso gli abusi degli speculatori e l’inazione delle istituzioni?
    2) Quante volte abbiamo lasciato i promotori del Comitato soli soletti a rappresentarci, come se 2 persone potessero fare le veci di 1000;
    RESIDENTI DI VIA GRADOLI, USCIAMO FUORI DALLE NS CASE CON AFFACCIO SUL PARCO E UNIAMOCI AL COMITATO. QUANDO LE ISTITUZIONI CAPIRANNO CHE CI SONO CITTADINI DI UN CERTO LIVELLO INK…. NERI…. LA SITUAZIONE DI VIA GRADOLI GIUNGERA’ RAPIDAMENTE AD UNA SOLUZIONE POSITIVA COME è CAPITATO AD ALTRE VIA DELLA CITTA’

  10. Capisco il disagio di chi ci abita, ma vi assicuro che in tutta Italia quella strada é una delle più conosciute di Roma proprio per la sua cattiva fama dovuta agli episodi che tutti sappiamo. Per questi motivi non credo che una azione giudiziaria contro la sitecom possa avere successo.

  11. Caro Frank,
    questa della scarsa partecipazione dei residenti alle attività del Comitato o a qualsiasi altra iniziativa volta al recupero della via é una problematica più volte affrontata e di difficile se non impossibile risoluzione.
    La maggioranza dei nostri consorziati non può che rappresentare “l’habitus mentale” dell’Italiota medio e quindi più di tanto ……
    Non pretendo che siano pronti a salire sulle barricate, ma che almeno siano partecipi delle vicende del proprio condominio e vigilino sull’operato dell’amministatore, questo sì.
    Gli amministratori, passati e presenti, sono l’altra nota dolente di via Gradoli:
    é anche grazie alla loro complicità o, più semplicemente alla loro compiacenza,che le situazioni di abusivismo e di degrado hanno potuto proliferare e perdurare nel tempo. Nell’ultima assemblea del Consorzio erano presenti, fisicamente o per delega, appena un terzo degli amministratori e quasi nessuno aveva informato i propri amministrati dell’evento; nessuno aveva provveduto alla convocazione di un’assemblea condominiale dedicata alla discussione dell’o.d.g. consortile, così come deliberato nella precedente assise.
    Gradolesi svegliatevi !!!!

  12. Per Massimo. La buona resa di un’azione legale la valuteranno gli avvocati. Ovviamente nessuno vieta di girare una sit sui trans ,ma sostenere che l’ambientazione della medesima si svolge in via Gradoli è stata una pura speculazione volta esclusivamente ad ottenere attenzione mediatica (si intenda ascolti=denaro) a danno dei residenti e in spregio alla verità perchè si suggerisce l’idea che la strada sia abitata solo da loro, il che è affatto falso.

    Quanto alla “cattiva fama” di cui lei Massimo ci informa e assicura… bè ce ne eravamo accorti!!! E’ proprio di quella che stiamo parlando. Alla nostra strada è capitato, a causa dell’affaire Moro prima e di quello Marrazzo dopo, ciò che è successo e succede a tutti gli abitati in cui accade qualcosa di sinistro. Pensi alla cittò di Avetrana, per esempio. Accade un omicidio o altra turpe vicenda e d’un tratto tutto il paese e i suoi abitanti diventano dei mostri- complice la stampa gossipara che ci si” guadagna il pane sopra”. Bè.. noi non ci stiamo e se si deve ricorrere alla carta bollata lo faremo senza problemi anche perchè disponiamo di molti ed agguerriti avvocati

    Detto questo, di una cosa può essere sicuro: follia, degrado e marginalità non conoscono quartiere. i recenti fatti accaduti in Norvegia – paese di civiltà indiscussa – lo dimostrano. Oggi a me, domani a te

  13. Ancora una volta duramente colpiti nell’imagine! Questa volta pero’ mi aspetto una reazione massiccia e concreta. Spero con fiducia in un risveglio collettivo delle coscienze con una maggior partecipazione alle azioni proposte a tutela della Via.
    Ricordo la prima riunione del Comitato alla quale partecipammo in molti ed anche particolarmente furiosi per quanto,nostro malgrado, si stesse disegnando di “noi”. Ci furono proposte varie per farci vedere e sentire in un momento di grande attenzione mediatica, per “gridare” con toni fermi che la nostra non era la Via del degrado e della trasgressione transgender, che noi per primi chiedevamo,come facciamo tuttora, il ripristino della legalita’,l’applicazione delle leggi in materia di lotta alla criminalita’,prostituzione, evasione fiscale, abusivismo edilizio,clandestinita’…purtroppo concretamente aderimmo in pochi e l’entusiasmo iniziale dei piu’ si spense via via. Triste vedere chi nella ragione preferisce piegarsi ad un sistema malato di cose che non gli appartengono,ritrovandosi poi a subire di continuo.
    Chiedevamo e chiediamo tutela in merito a sicurezza,rispetto per il decoro della via e della stramaggioranza dei suoi abitanti. Proviamo coraggiosamente a pretenderlo sostenendo ogni volta sia possibile le iniziative volte a tutelare realmente la nostra bella via e le nostre famiglie di gente per bene. Un saluto a tutti Francesca

  14. La cattiva fama di Via Gradoli è dovuta anche all’inerzia dei pigri residenti, i quali hanno sempre preferito volgere lo sguardo dall’altra parte, occupandosi dei propri (piccoli) affari, piuttosto che farsi carico del problema comune.
    Essi ben potrebbero rappresentare l’Italia tutta.

    Desta stupore poi il comportamento di numerosi giornalisti ivi residenti e di alti funzionari che mai hanno dato il loro contributo alla causa comune.

    Certamente è ben rappresentata la quota degli indifferenti, degli ignavi, dei miserabili, di tutti coloro cui pesa persino apporre una firma.
    Ma non bisogna curarsi di loro; a noi spetta tracciare la strada, uno alla volta ci seguiranno.

    Serbiamo pazienza e continuiamo a battere il sentiero. Perché oggi i venti spirano in altra direzione; una parte della popolazione s’è desta, ha indossato l’elmo e della riqualificazione, anche mediatica, della via ne ha fatto una questione personale.

    Molte perifrasi, utilizzate in passato, recano seco immagini sgradevoli.
    Ma in fondo alcune di esse esprimono bene la tensione morale che è alla base di ogni azione materiale.
    E allora voglio appropriarmi di una di esse e dire: “Vincere e vinceremo”, consapevoli, diversamente dal passato, che qui si combatte la battaglia per la legalità, per la ricostituzione di una dimensione sociale della vita cittadina, per una nuova etica.
    Non ci saranno armistizi, tradimenti e collusioni con il nemico, figuariamoci se questo è costituito da uno pseudo-regista di turno.

  15. purtroppo quello che ha fatto l’ex governatore della regione lazio è indelebile, non tanto x la sua vita privata che tanto privata non era…

    ma lui con i soldi pubblici della regione pagava i trans e questo non penso si dimentichi facilmente in considerazione che le tasse sulla sanità le paghiamo noi cittadini x gli errori schifosi di marrazzo e x il debito enorme della regione.

  16. Quoto al 100% quanto scritto da Carlo: la tutela del luogo in cui vivi è prima di tutto un impegno dei residenti. I politici e le istituzioni devono far rispettare le leggi, ma senza il monitoraggio costante da parte di chi ci vive, senza l’impegno a denunciare guasti ed abusi, il degrado è sempre dietro l’angolo.

    Comunque, a parte queste considerazioni, debbo dire che alle riunioni del comitato scopri l’altra faccia di via Gradoli: tanta gente simpatica e amichevole che è contenta di far conoscenza con gli altri residenti. Insomma si parla di cose civiche ma si fa anche amicizia e finalmente conosci nomi e volti dei tuoi vicini di casa. Già perchè alla fine quelli che non vedi mai sono proprio i dirimpettai italiani. La maggioranza silenziosa di Via Gradoli oscurata da un trans (… mi sa l’unico ormai) ma ingombrante come un palazzo…. anzi come un Marrazzo!!!!

  17. Il problema di via gradoli ( e non solo di questa via) è di dimensione nazionale.
    Intanto andrebbe accertato se in passato, o anche ora, esista un copertura tutelata dai servizi segreti (deviati?).
    In secondo luogo la stampa e gli organismi competenti dovrebbero denunciare il fatto esecrabile che il denaro guadagnato dalla prostituzione costituisce di fatto un fondo nero gigantesco e incontrollato che alimenta crimini di ogni genere.
    Si tratta di una evasione fiscale “legalizzata””, con cui si alimenta traffico di droga, di armi,di donne uomini bambini schiavi, immigrazione clandestina etc.. Infine, un mestiere esentasse è un privilegio anticostituzionale. Perchè non presentare una proposta di legge? Il presidente della repubblica queste cose le sa?

  18. Che in passato,diciamo dall’ inizio degli anni ’70, via Gradoli sia stata la “roccaforte” dei Servizi é ormai storicamente acclarato.
    In merito alla situazione attuale,a precisa richiesta scritta da parte del Comitato per via Gradoli all’AISI (Agenzia Italiana Sicurezza Interna, ex SISDE), il suo Direttore, gen. Piccirillo nel luglio 2010 rispondeva “questa Agenzia non ha interessi nella via”.
    Dando per veritiera tale affermazione, risulta evidente che tali soggetti, peraltro quasi scomparsi da via Gradoli, godono di della più ampia e totale copertura dei più disparati e variegati livelli della Pubblica Amministrazione.

  19. Ma invece di prendervela con il regista o con la produzione di una sit com, che in se per se potrebbe svolgersi ovunque nel mondo dato che le gesta dei protagonisti si dipanano all’interno di un anonimo appartamento, perchè non ve la prendete con i proprietari delle case date in affitto a trans prostitue e quant’altro vive e opera in via Gradoli o, meglio ancora, con il comune che dopo anni e anni ancora non ha mosso un dito per “ripulire” la zona. Questo articolo è puro qualunquismo e moralismo condito da perbenismo della più bassa lega, la definizione di (cito dall’articolo) “un condominio fatiscente di Via Gradoli a Roma”, un ambiente da lui definito “bassifondi della periferia” non è stata pronunciata dal regista, come scritto, alla presentazione del 21 Luglio scorso al Gay Village, io c’ero e il regista in questione non ha proferito parola alcuna al riguardo. Per quanto riguarda le “schiere” di avvocati pronti a sporgere denunce varie, sai che paura! I signori principi del foro romano farebbero bene ad occuparsi di cose ben più gravi ed importanti, loro si, avvocatuncoli. Saluti.

  20. I terrestri danno il bevenuto all’egr. sig. Emilano appena arrivati da Andromeda,
    transitando per Cassiopea !
    Complimenti e felicitazioni vivissime.

  21. Emiliano, come suggerisce Lucio, è l’ultimo arrivato di una certa schiera di commentatori, fortunatamente minoritaria, che ogni tanto viene su queste pagine civiche a dare lezioni di etica ai cittadini sofferenti di qualche posto.

    Secondo cotanto commentatore, i cittadini in questione dovrebbero darsi da fare contro il comune, i proprietari, ecc. i poteri forti insomma piuttosto che scagliarsi contro l’innocuo regista il quale, dal canto suo, si limita a solo a sfruttare le tristi vicende della strada per dare la meritata notorietà ad un prodotto … la sua sit com, il cui valore artistico e la cui caratura saranno evidenti non appena si clicchi sul link messo a disposizione da vignaclarablog.

    Quel che Emiliano non sa, avendo omesso di leggere la maggior parte dei commenti qui pubblicati, è che il comitato è già impegnato in molteplici azioni di protesta e controllo sugli atti amministrativi, sull’operato dei funzionari competenti, ecc. Ma non è facile ottenere ordine e giustizia… se lo fosse non saremmo in Italia. Fosse così facile, Emiliano, non avremmo Ustica, Gladio, strage di Bologna, ecc. ecc., altro che i fattarelli di via gradoli

    Tu però, Emiliano, continua ad andare al Gay Village e ad invocare su questo e altri blog “la ripulitura” delle strade da trans, prostitute ecc. Dillo anche ai tuoi accoliti gay così che sappiano con chi hanno a che fare… bell’esempio tutto italico di coerenza e moralità. Se ti è possibile insegnaci qualche altra verità morale sfuggita a noi altri benpensanti. Illuminaci.

    Quanto agli avvocati.. brutta categoria ma servono a definire il danno, a liquidarlo giudizialmente e ad attivare le procedure di pignoramento se necessarie. Ci si mette del tempo e della pazienza ma prima o poi i risultati arrivano. Regista avvisato, regista salvato.

  22. Non entro nel merito delle critiche rivolte al Comitato, il cui autore ignora colpevolmente quanto da questo compiuto.
    Detta ignoranza appare non scusabile, e quindi fonte di responsabilità (si tranquillizzi sig. Emiliano…solo morale, non giuridica), in considerazione della pubblicità che VCB ha dato alle azioni e ai fatti compiuti dal Comitato.

    Per il resto mi fa piacere che il sig. Emiliano possa dire “io c’ero!” …
    effettivamente l’evento era di quelli imperdibili…che lasciano il segno e che costituiscono fonte di ispirazione per tutti i partecipanti…

    Povera Italia.. i cui figli dedicano più tempo e attenzione alle perversioni che a costruire un futuro diverso per sé e per gli altri!

  23. Mamma mia, non ho mai letto tanti commenti “omofobi” come quelli prodotti su questo articolo!
    Cito testualmente dall’intervista all’avv. Mosco: ” ritengo non censurabile l’omosessualità in sé e per sé; bisogna distinguere tra coloro che vivono in coerenza il proprio sentire omosessuale, assumendosene anche le relative scomode conseguenze”. Scomode conseguenze? E chi l’ha detto che per gli omosessuali la loro sessualità sia scomoda?
    E meno male che questa mente aperta, bontà sua, non censura (si, come no!). Parte facendo il magnanimo e poi rivela quello che pensa realmente dei gay, che poi che c’entrano questi con i problemi della strada proprio non capisco. D’altronde lui ha un alto compito, sta tracciando una strada, che non è via Gradoli,!
    L’altro illuminato, tale frank, il “buon residente” si rivolge ad Emiliano con tono evidentemente sprezzante: “Dillo anche ai tuoi accoliti gay così che sappiano con chi hanno a che fare… bell’esempio tutto italico di coerenza e moralità” . Tuoi accoliti gay? Ha già etichettato il povero Emiliano perchè è stato niente di meno che al Gay Village (sodoma e gomorra), e si capisce benissimo quello che pensa di lui e degli omosessuali, che, comunque, caro frank, non c’entrano molto con i travestiti. E non me voglia, sempre il buon frank, se anche io appartengo ad una schiera di commentatori minoritari che lui pare proprio non gradire. Siamo su un blog libero e aperto a tutti, e siccome sono anni che ce state a “sfragnà ” (non dico cosa) con via Gradoli, come se questa strada fosse l’ombelico del mondo, commentiamo come ci pare e piace, e se non vi sta bene apritevi un blog vostro e commentate, pieni di sacro furore, fra di voi, usando tutte le perifrasi che tanto vi piacciono.
    Ora, se questo è il livello dei discorsi e dei pensieri, credo di intuire perchè molti residenti siano restii a partecipare alle attività del comitato. E mi raccomando, aspetto il decalogo, stilato dai “cittadini di un certo livello” di via Gradoli , del “buon residente” che certamente non solo non deve essere un trans (e questo si è capito), ma neanche un extracomunitario, un omosessuale, un comunista, un dissidente, uno 007, ed ultimo, ma non ultimo, e su questo sono pienamente d’accordo, un terrorista. Certo che sò capitati proprio tutti a voi!! Rilassatevi e buona estate

  24. Il blog e libero e apertissimo, infatti possono intervenire tutti, ma che almeno siano informati. Il Comitato porge un caloroso saluto ad un altro E.T.: la sig.ra Lucia.
    Se non vuole essere “sfragnata” può benissimo cambiare blog o almeno evitare
    gli articoli su via Gradoli: si sentirà senz’altro più rilassata.

  25. Eh, no caro Sig. Frizzoni, mi sa che ha capito proprio male! Io sono rilassatissima, e mi diverto pure un sacco a leggere quello che scrivete! Infatti quello che leggo di più su Vigna Clara blog sono proprio gli articoli su Via Gradoli (e i successivi commenti, qualche volta deliranti). Mi dispiace, sarò forse sadica, ma il vostro “tutti contro tutti” mi sollazza un sacco! Quindi nel mio piccolo sono informatissima su quello che succede lì da voi, addirittura più di quello che succede nel mio condominio e nella mia strada!
    Ma ammetta, caro Sig. Lucio, che il vostro presidente stavolta ha veramente esagerato! E’ stato preda di una specie di delirio mistico in cui si sente il salvatore della patria e il castigatore dei costumi depravati degli italiani! Ha dato perfino del “miserabile” a chi non firma le sue petizioni!
    E meno male che non è più disponibile il balconcino su Piazza Venezia, altrimenti il suo “VINCERE E VINCEREMO” lo urlerebbe da lì alla sua platea di “bravi residenti” (e mi raccomando il decalogo!), e giù di purghe!
    Quindi gli E.T. siete voi che pensate a fare del vostro problema di ordine pubblico una crociata contro il Male (o quello che voi giudicate tale). Quanto moralismo e quanta retorica di bassa lega!!!E per ultimo, meno male invece che gli italiani non sono tutti come voi!

  26. Infatti, sig.ra Lucia,la maggioranza degli italiani sta dalla sua comoda parte e si vedono i risultati: gli squali ingrassano e proliferano.
    Leggendo i suoi interventi, proprio informatissima non sembra.
    Sarò malizioso, ma questa sua difesa ad oltranza dei mammiferi di cui sopra non nasconde forse un bel monolacale, magari interrato, con i letti a castello, con due bidoni di GPL, locato a qualche povero disperato ? Non disturbiamo il manovratore, casomai se ne abbia a male. Tutto va bene madama marchesa !
    Come diceva Belzebù “a pensar male……”.

  27. Mò se chiama Lucia…. ma nn era Marcolino, Emiliano, ecc.?

    Ovviamente questa non è la risposta alla signora Lucia (se esiste) che si diverte a leggere questo blog come se fosse un giornale di gossip, ma un chiarimento rivolto ai lettori in genere affinchè non si creda alla favoletta di via Gradoli strada fascista, stragista ed omofoba. Questo ci manca!!!!

    I gay, come esseri umani in generale, non centrano nulla con Via Gradoli, se non incidentalmente per il fatto che il regista di una artisticamente pietosa sit com sui trans, ha sostenuto, durante una presentazione al Gay Village, che le vicende del capolavoro da lui diretto si svolgono in via Gradoli. Oggetto della ns contestazione non sono dunque i gay ma coloro che per fini meramente speculativi offendono il nome e la reputazione della via e di chi ci abita.

    Se poi personaggi come lei ed Emiliano intervengono su questo blog non per sodalizzare con i cittadini colpiti dagli abusi ma per scrivere ridicoli e pretestuosi predicozzi, è naturale che vi si risponda per le rime.

    Provo a dirlo in modo alternativo: se lei scrivesse commenti sprezzanti sui blog civici di una collettvità ferita e sofferente (come potrebbe essere quella della città di Napoli per esempio) accusando i residenti di quanto in essa accade… può attendersi che poi le battano le mani?

    Ma lei, Lucia, si commenta da sola…. invece di farsi gli affari del palazzo suo va a farsi 2 risate su quanto capita agli altri.
    Tutta via Gradoli le augura le buone feste

  28. Premesso che l’Italia è piena di Lucie, mentre scarseggia di Luce…

    ho conosciuto alcuni omosessuali. Come per gli eterosessuali, tale “nomen” non è sufficiente a definire compiutamente i membri di tale gruppo di persone.
    Infatti, alcuni di essi non si sentivano e non si sentono liberi di vivere tale stato per i motivi più vari. Altri, non diversamente dagli etoressuali, cambiano un partner a settimana; qualcuno è esibizionista, un altro è geloso e possessivo, e poi c’è sempre l’artista acuto e sensibile.

    Per quanto mi riguarda, non ho scelto di essere eterosessuale…mi ci sono trovato; suppongo sia la stessa cosa per gli omosessuali.

    Ciò chiarito, mi consenta (vorrei riappropriarmi di alcuni termini che qualcuno ha fatto diventare osceni…) di non stimare coloro che, come qualcuno noto in Via Gradoli, vivono in modo ambiguo e doppio in quanto in tal modo massimizzano l’utilità che gli deriva dal soddisfare le diverse aspettative delle diverse platee.

    Se poi frequentare il Gay Village (e assecondare la spettacolarizzazione più trash dell’omossessualità) possa essere motivo di orgoglio, lascio ai lettori valutare…

  29. Quando ho saputo che il Governatore della regione Lazio, Piero Marrazzo frequentava la nostra strada per i motivi che tutti noi ben sappiamo, rimasi basita e profondamente disgustata. Non è una questione di propensioni sessuali, nè avrebbe fatto per me alcuna differenza qualora al posto di un trans ci fosse stata , per esempio, una prostituta…. E’ che pagando per le ripetute prestazioni sessuali e il consumo di stupefacenti, Marrazzo ha alimentato spaccio e prostituzione e questo da un funzionario pubblico che ha costruito la sua carriera sull’immagine di difensore civico, non me lo aspettavo e francamente non avrei nemmeno dovuto aspettarmelo.
    Allo stesso modo non posso che sentirmi tradita delle autorità preposte alla sicurezza e all’igiene che non provvedono allo sgombero dei famigerati sotteranei privi di abitabilità, ove la gente cucina e si scalda con bombole a gpl… se non si sgombera in questi casi, allora quando?
    Stampa e televisioni, da ultimo questo regista Marco Costa, hanno solo infangato il quartiere alimentando esclusivamente la morbosità sessuale dei lettori e non dando alcuna voce ai residenti, come se non esistessimo, perchè la gente perbene non fa notizia!!!
    Nè capisco queste persone che intervengono sul blog per accusare i residenti di razzismo o che si ergono a difensori delle libertà sessuali: perchè non invitano Marrazzo nelle loro case e gli fanno trovare un trans a cena… e magari il regista Costa filma il tutto e pubblica su internet?
    Lucia, ma come scrivi? Usi la parola “sfragnare”… con riferimento agli organi genitali. Ti fingi donna ma non lo sei, una donna non scrive in questo modo.
    Ma che razza di gente siete tutti?

  30. Certa gente dà fiato alla bocca, senza sapere, senza informarsi, senza partecipare. Anni fa la Cassia era un quartiere residenziale, tranquiilo, poi il moltiplicarsi di miniappartamenti (senza alcun requisito di abitabilità, igiene e sicurezza) ha portato litigi tra extracomunitari e talvolta anche comunitari, spaccio, accoltellamenti, prostituzione, trans e quant’altro. Non è una questione di propensione sessuale o avercela con gli stranieri, il cui contributo è importante per il nostro Paese, ma fare finta di niente e voltare la faccia dall’altra parte è da incivili. Se però a lei sig,ra Lucia (è il suo vero nome?) tutto questo schifo piace, le dò un consiglio: ospiti tutte quelle persone a casa sua, organizzi festini e magari chiami come “guest star” il sig. Marrazzo, il civilissimo ex presidente della regione che tutto ha fatto tranne che dare un buon esempio di come si usa il denaro pubblico. Ci sono anziani che non arrivano a fine mese, centri sociali che hanno bisogno di fondi e lui cosa fa? Spende il denaro pubblico per cocaina e trans! E per premiarlo ancora lavora in rai! Complimenti a chi gestisce il servizio pubblico! Ma ci rendiamo conto del livello di schifo raggiunto o vogliamo fare i finti perbenisti?

  31. Solo una parola riguardo l’interessante scambio di email. Ma siamo sicuri che Marrazzo usasse DENARO PUBBLICO per i suoi vizi?
    Qualcuno e’ a conoscienza di indagini finite con condanna per l’ex Presidente?

    Perche’ una cosa e’ la critica sui costumi personali che tra l’altro hanno danneggiato anche il prossimo (i proprietari ed i residenti di v. Gradoli), ULTRALEGITTIMA! Altro e’ la calunnia per sentito dire.

    Scusate la sbandata politica ma a volte si danno per scontate cose non vere

  32. Per dovere di completa informazione va precisato che l’ex presidente
    della regione Lazio non é stato in alcun modo indagato nell’inchiesta conclusa con il rinvio a giudizio di otto imputati, alcuni dei quali per tentata estorsione ai danni dello stesso.

  33. Osservazione giusta quella di Claudio. Rispondo dicendo che non non c’è prova che il denaro usato dal sig. Marrazzo per andare con i trans sia pubblico, è invece sicuro che lui ci andasse ripetutamente in via gradoli e che usasse sempre l’auto blu messa a disposizione e pagata dalla Regione Lazio. I tanti residenti in quel punto ci hanno confermato la presenza continua di auto blu (è probabile che non fosse solo lui l’unico politico ad andare a trans).
    Appare verosimile, tuttavia, che con alcuni trucchi contabili si possano creare fondi con il denaro pubblico, tra questi trucchi ad es. gonfiare le fatture e trattenere il denaro in piu per fini personali o per es. trovare persone compiacenti che emettono fattura su un servizio non effettuato ed anche in questo modo si creano fondi. E’ assolutamente necessario che il giudice chiamato ad indagare sul caso Marrazzo faccia piena luce a riguardo, facendosi aiutare da persone competenti o finanzieri.

  34. Grazie per le risposte.
    Aggiungo solo che purtroppo che oggi appaiono verosimili tante cose, sia nel mondo politico che nel mondo della cosiddetta societa’ civile.

    Personalmente rimango strettamente legato ai fatti ed ai datti oggettivi perche’ solo con questi c’e’ un gran materiale per lavorare.

    Buona giornata e grazie

  35. Non a caso il Comitato chiede al sig. Marrazzo di rendere pubblici tuti i suoi introiti.
    In efeftti, egli è ancora un uomo pubblico in quanto riceve emolumenti dalla RAI; ancor più la richiesta è legittima nel momento in cui dichiara di voler tornare a fare politica.
    Se corrisponde al vero che versava al travestito 5.000 euro a tornata, io credo che anche il reddito da presidente della regione non fosse sufficiente.

    Visto che ci siamo, vorrei anche che fossero pubblicamente dichiarati le rendite o gli incassi dei fratelli, comprensivi delle autovetture di cui sono proprietari, per comprendere se il loro tenore di vita è congruo agli incassi.

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