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Cassia, l’area naturale dell’Inviolatella finalmente fruibile

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Galvanica Bruni

Si realizza il sogno dei Comitati, dei cittadini di Roma Nord, di tutti coloro che si sono battuti per tanti anni con l’obiettivo di trasformare l’area a sinistra di via dell’Inviolatella Borghese in un area fruibile.

Chi conosce le aree verdi di Roma Nord sa che i terreni un tempo appartenuti alla Tenuta dell’Inviolatella Borghese, di proprietà oggi del Comune di Roma, sono ripartiti in tre aree: il parco attrezzato di Via di Villa Lauchli, quello di Via dell’Inviolatella Borghese sul lato destro della stessa, e, infine, sulla sinistra, la zona compresa tra via Cassia Nuova, i terreni del CREA e la Flaminia. Quest’ultima, chiamata per le sue caratteristiche “area naturale”, negli anni è stata all’attenzione di comitati e cittadini per renderla pienamente fruibile.

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E della sua fruibilità parliamo oggi perché in questi giorni è stato riaperto il sentiero ad anello (quello di cui si sono occupati per anni solo pochi volenterosi) che è stato dato in adozione al Gruppo Scout dell’AGESCI Roma 25 i cui componenti lo hanno adottato col nome di “Sentiero del Cinghiale”, nome mutuato dal comitato – ora sciolto – “Robin Hood” che per primo si era occupato fattivamente dell’area.

Ma non è tutto perché è stata anche ripulita la zona nei pressi dell’accesso: niente più impedisce ora di poter entrare in questa straordinaria area dove è ancora conservata una spiccata biodiversità.

A rendere possibile questa trasformazione è stato il XV Municipio che tramite l’Assessore all’Ambiente Marcello Ribera ha chiesto al Dipartimento capitolino all’Ambiente di farsi carico del lavoro, e questo in previsione di dare attuazione al progetto della “Via Verde”, meglio conosciuta come “Green Way”. Al momento, ha precisato Ribera a VignaClaraBlog.it, sono in corso contatti anche con il CREA per la realizzazione dei necessari passaggi.

Bene precisare che questa area non è un parco cittadino nel senso letterale: è invece un piccolo polmone verde di circa 800 metri per 1000; un terreno di straordinario interesse sia per la sua morfologia (al suo interno c’è un “banco fluoritico”) che per il tipo di vegetazione. Rappresenta quindi uno scrigno di biodiversità che deve rimanere così com’è in quanto, a fargli da contraltare, sul lato opposto della piccola via c’è già il parco attrezzato di tre ettari con tavoli, panchine e attrezzi ginnici.

L’unica cosa che serve all’area naturale è una idonea segnaletica che illustri le caratteristiche morfologiche, la flora, la fauna e la storia.

Francesco Gargaglia

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10 COMMENTI

  1. Ottimo. Dell’ingresso da via feabbroni invece si sa qualcosa? Secondo voi prima o poi si aprirà anche lo spazio davanti la paideia?

  2. il sogno promesso da anni sarebbe l’ingresso da via Fabbroni, l’illuminazione e la sicurezza non tubi innocenti e cartelli in legno penso fatti da bambini , di cosa stiamo parlando? seriamente? ma si può fare qualcosa di serio? dobbiamo accontentarci di questo sempre davvero? sono basita.

  3. Brava Bea !
    Già che si parla di ponticelli pedonali, abbiamo bisogno anche di un ponticello pedonale sul rivolo dell’Aniene lato campetti di calcio del San Gaetano, così da poter raggiungere il supermercato senza farci arrotare !!

  4. L’ “area naturale” (così chiamata da chi per anni, in pochi, anzi in pochissimi si è affannato a tenerla pulita e con il sentiero aperto e senza l’aiuto di NESSUNO, comprese istituzioni e residenti) deve rimanere così com’è, senza luci, senza strutture inutili, senza “sicurezza” che non serve. I cartelli degli scout (ragazzi che non fanno chiacchiere e il cui scopo è il “servizio”) vanno benissimo e i tubi Innocenti sono solo all’ingresso come breve recinzione. Quanto è stato fatto fino ad oggi è una cosa seria, anzi serissima, ed è la dimostrazione di come le cose si ottengono con i fatti e non con le chiacchiere.

    • non siamo al campeggio in montagna ma nella capitale d’Italia. se per lei la sicurezza non conta con senzatetto tossici , stranieri che da anni vivono li dentro..danno fuoco e fanno cose.. non credo ci sia altro da aggiungere.

  5. Altrochè se c’è qualcosa da aggiungere dal momento che è costume molto diffuso nel nostro paese quello di stare alla finestra e criticare…senza mai sporcarsi le mani. Per anni come Comitato “Robin-Hood” mi sono fatto carico della pulizia e sfalcio degli accessi, della ripulitura e svuotamento dei cestini; a spese mie ho realizzato la segnaletica con le norme di comportamento e tabelle esplicative relative alla flora e fauna presente; ho organizzato passeggiate, ho ripulito il sentiero ad anello, ho creato un “arboreto”, ho programmato con i cittadini la pulizia delle due aree (con scarsissimi risultati dal momento che non partecipavano mai più di 2-3 persone). Tutto questo l’ho fatto da SOLO senza l’aiuto di nessuno, istituzioni e residenti. L’ “area naturale” (termine inventato da me!) non è mai stata utilizzata da senzatetto, tossici, o stranieri…(le uniche presenze si sono registrate nell’edificio diroccato proprietà del Comune, abbandonato a se stesso e con una recinzione che è una groviera).
    L’ “area naturale” (dove quelli che criticano immagino non sono mai neppure entrati) deve, per quanto mi riguarda, restare così com’è: di parchi illuminati, con strutture fatiscenti, attrezzi sgangherati e senza manutenzione ne abbiamo a bizzeffe……se esiste ancora un po’ di buonsenso e se ci sono persone che sanno di cosa stiamo parlando allora l’area di sinistra deve essere gelosamente conservata al pari di una riserva naturale.

  6. Chiedo a Francesco Gargaglia, curatore del pezzo e da me molto apprezzato, se gli risulta che all’interno dell’area “Inviolatella” accessibile al pubblico esistano ancora 1-2 stagni che ricordo da quando ero ragazzino (oggi ultrasessantenne, ahimé). Tempo fa feci un’escursione sul posto ma non ne trovai più traccia…
    Grazie
    Alessandro

  7. Gentile Signor Alessandro la ringrazio per il suo apprezzamento nei miei confronti; per quanto riguarda gli stagni uno è presente all’interno del parco di Via di Villa Lauchli, si tratta di uno stagno dalla forma circolare che ospita una diversificata fauna (germani, gallinelle d’acqua, aironi, nutrie). Su Google Maps viene identificato come “Laghetto di Vigna Clara”. Purtroppo è molto sporco e contiene tanti rifiuti (compresa una vasca da bagno). Tantissime volte ne ho chiesto la pulizia e la bonifica e la realizzazione di una postazione per l’osservazione dell’avifauna.
    Per quanto riguarda il parco attrezzato su Via dell’Inviolatella Borghese sicuramente un tempo lo stagno c’era; con la sistemazione del parco fu trasformato in “area umida” con un bellissimo canneto di canne palustri. Oggi l’area umida è scomparsa e rimane un minuscolo ruscelletto che va a finire nel fosso dell’Acqua Traversa. Un gran peccato….Cordiali saluti, Francesco Gargaglia

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