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Su Facebook c’è chi vorrebbe dar fuoco al campo nomadi di Monte Mario

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Gli editoriali di VCB. Il razzismo nella forma peggiore viaggia ormai indisturbato sulla rete, purtroppo anche sul primo strumento di aggregazione sociale. “quelli ke darebbero foco ar campo nomadi de monte mario” è l’agghiacciante titolo di un “gruppo” aperto su Facebook che conta ben 90 adepti. “nse ne pò più de sti zingari der cavolo! io ce so nata a mm e so sicura ke qst zona sarebbe 1000 volte meglio senza il campo nomadi.. o no??”

E’ con con questa sgrammaticata dichiarazione che la 18enne liceale fondatrice del gruppo giustifica i suoi intenti.

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I 90 iscritti sono per lo più giovani della Roma “bene”, studenti di licei rinomati oppure freschi universitari. 25 addirittura sono i nomi femminili, segno che la xenofobia non ha sesso.

Sconcerta e lascia di stucco che quelli che darebbero foco, espressione che seppur declinata al condizionale non perde una sola frazione dell’orrore che evoca, siano ben 90 giovani, ragazze e ragazzi, chi più o chi meno intorno ai 20 anni, negli occhi dei quali  vorremmo vedere ben altre scintille.

E’ retorica? No, è solo una breve riflessione che chiudiamo con un no comment. I commenti, come al solito, li lasciamo ai lettori. (red.)

 

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44 COMMENTI

  1. Quindi secondo voi è meglio dar libero sfogo ai campi nomadi?!? Permettergli di insidiarsi nella nostra società?!? Sono persone che vivono nel nostro paese non rispettando le nostre leggi, vi sembra giusto? Ma sopratutto in questo periodo, dove l’italia sta attraversando una profonda crisi morale e sociale, vi sembra giusto sobbarcarsi difficoltà di altri quando a malapena riusciamo a superare le nostre?!?!

  2. @ sandro
    Tea il punire e dare fuoco passa una bella differenza. Un abisso direi.
    La stessa differenza che passa tra uno stato legalitario che punisce chi sbaglia ed una dittatura che uccide a priori chi é differente.

  3. Punire di che, di essere di una cultura diversa dalla nostra? Non capisco.
    Quanto a lei Sandro, mi dica, è il 91° che si è aggregato alla banda di scellerati convinti che con un accendino si risolvono i problemi di integrazione?

  4. Beh, non dicono di voler dare fuoco alle persone (per fortuna…) ma dicono di voler bruciare il campo nomadi, non facciamo gli allarmisti. Sicuramente il timore della gente di Monte Mario sarà fondato, nessuno vorrebbe avere gli zingari sotto casa e su questo non c’è ombra di dubbio che la pensino tutti così. La realtà è che il comune dovrebbe fare qualcosa sia per aiutare il cittadino e tutelarlo, poi evitare che i nomadi possano occupare zone indisturbatamente assegnandogli dei posti idonei dove poter svolgere la loro vita senza disturbare “il vicinato”, non possiamo costringere le persone a vivere accanto ad una discarica (perché dove occupano gli zingari diventa un terreno da bonificare per tutta la mondezza che lasciano in giro…).

  5. Enrico Mangani ti quoto alla grande! Quanto a te, Urbano, per come la vedo io, si sono il novantunesimo e ti spiego anche il perchè, questi sono smplicemente ragazzi disinformati che esplicitano il loro disappunto verso questa situazione dicendo “damoje fuoco” ( frase che deriva dai luoghi comuni non dalle loro teste) e io, magari non in questi termini, sono completamente d’accordo! Non è giusto che persone in un certo qual senso ospiti nel nostro paese non paghino i loro misfatti e disturbino in qualche modo la vita di altri!

  6. Quando vi sono problemi complessi e non facili da risolvere è una facile scorciatoia prendersela con l’anello più debole. Perchè non parlare delle responsabilità di chi amministra la città e il paese ? In campagna elettorale avevano promesso di risolvere il problema dei campi abusivi in pochi mesi, promettendo espulsioni. Poi anno parlato di un Piano Rom con campi attrezzati da realizzare entro il 2010. Il comune e d il prefetto sono riusciti solo a fare sgomberi creando problemi in altri territori. E’ un modo miope di affrontare la questione. Non si può tollerare chi propone violenze e illegalità e concordo con la denuncia che VCB ha fatto. A volte le parole sono pericolose quanto le armi. Le istituzioni sono chiamate a difendere la legalità e risolvere il problema dell’emarginazione con misure adeguate e strutturali. La politica degli sgomberi è fallita ; le politiche repressive da sole rinviano le soluzioni dei problemi aggravandoli. Va avviato un processo diverso che preveda l’inclusione scolastica dei minori e una politica abitativa diversa che non favorisca una guerra tra poveri (a qualsiasi etnia di origine appartengano).

  7. E’ proprio con questa accondiscendenza che si alimentano gli estremismi. Sono ragazzi, lasciamoli fare, giocano con l’accendino ma mica vogliono bruciare le persone, noooo, se sono un po’ cattivelli e usano, per carità senza nessuna cattiva intenzione, certe frasi fatte la colpa è solo di questi barbari puzzoni che vengono ospiti a casa nostra a disturbare la nostra vita… e con questo modo di giustificarli chiudiamo un occhio anzi due su tutti i rigurgiti di violenza e di gruppi violenti che stanno emergendo a Roma. Sembra di tornare al secolo scorso, agli anni 20.
    Se poi invece di usare le frasi fatte qualcuno, in particolare Sandro, volesse anche spiegare quali “misfatti” devono pagare questi disgraziati, forse quello di esistere ?

  8. Dopo aver letto quest’articolo sono andato su fb per verificare personalmente la notizia ed ho trovato decine di gruppi che darebbero fuoco un pò a tutto. Al Vaticano, ai vigili urbani, alla polizia, alla scuola, ai parcheggiatori abusivi, perchè vi scandalizzate tanto per quello che da fuoco ai campi rom?

  9. @ Claudio : perchè, purtroppo il fuoco, quando si parla dei campi Rom non è una metafora. L’ultimo fatto è avvenuto nel mese di febbraio 2011 ” Quattro fratellini Rom: Raul 4 anni, Fernando 5, Sebastian 11 e Patrizia 8 anni, sono morti nell’incendio di una baracca in un campo rom a Roma. La solidarietà e il cordoglio allora manifestato, da parte di tutti, faceva auspicare un maggior senso civico di una città che non si può permettere di escludere dai diritti vitali nessun essere umano. Anche se povero, anche se emarginato, anche se diverso.

  10. Non so dimmi te, vivere in abitazioni abusive, rubare, rovinare terreni edificabili, disturbare chi gli sta attorno, poi certo è giustissimo dire che la colpa non è soltanto loro ma anche di chi governa. Peró io penso una cosa, il vero problema non sono questi gruppi, perchè non si puó fare di tutta l’erba un fascio, il vero problema è l’atteggiamento perbenista che gli italiani hanno nei confronti di questi problemi

  11. Scusa Vincenzo ma che relazione c’è tra un incendio accidentale ed uno volontario? A febbraio, se ben ricordi, tutti hanno manifestato il cordoglio, pochi la solidarietà e tutti auspicavano un maggior senso civico da parte dei genitori dei minori, non da parte della città.

  12. Il perbenismo è mille volte meglio della violenza che vuole reprimere misfatti, come li chiami tu, quali vivere in abitazioni abusive e rovinare terreni edificabili: ma quali, ma dove ? dacci gli indirizzi di questi terreni edificabili se vuoi essere credibile.
    Ma per il nostro Sandro un misfatto è anche “disturbare”, capito? disturbare !!
    Egregio Sandro, non so quanti anni tu abbia ma da come parli non credo siano tanti, 18, 20, 22 ? Riapri i libri di storia, rileggi come sono iniziate le persecuzioni razziali da parte di un certo Adolfo nei riguardi delle minoranze etniche, anche lui diceva che gli zingari disturbavano i pacifici abitanti della Germania.

    Sembra incredibile trovare chi giustifica le affermazioni idiote di 90 ragazzi idioti anzichè vedere la pericolosità sociale che si naconde dietro le stesse!

  13. @Sandro:

    1. “persone in un certo qual senso ospiti nel nostro paese”: la stragrande maggioranza dei Rom sono cittadini italiani; se loro sono “ospiti”, lo siamo anche tu ed io.

    2. “vivere in abitazioni abusive” e “rovinare terreni edificabili”: è un tantino ridicolo lamentarsi delle abitazioni abusive dei Rom quando viviamo in una nazione in cui siamo ai primi posti per l’abusivismo edilizio, fenomeno che ha reso un delirio lo sviluppo urbanistico di Roma e di tante altre città italiane con giganteschi danni per la collettività in termini sia di costi a carico delle istituzioni (ovvero in fine dei cittadini) e di fruizioni dei servizi; basta farsi un giretto per Roma e poi uno per Londra o Parigi per capire la differenza tra una città sviluppatasi abusivamente ed una sviluppatasi secondo un preciso piano urbanistico. Senza pensare poi alle aree naturali e/o protette che vengono devastati dalle speculazioni legalizzate (e mica soltanto i terreni edificabili vengono rovinati).

    3. “rubare”: l’evasione fiscale ha un volume che supera di parecchi ordini di grandezza quello dei furti commessi dai Rom, ma nessuno, per fortuna, ha mai proposto di bruciare lo studio del professionista tale, il negozio del commerciante tal’altro o la sede dell’azienda tal’altra ancora; forse che evadere il fisco nell’immaginario collettivo non è rubare? forse che il signore in giacca e cravatta che turlupina lo stato (ovvero noi) per qualche milione di euro ci fa inca**are meno del Rom che ruba qualche migliaio di euro nelle case (anche nella mia nella seconda metà degli anni novanta)?

    4. “disturbare chi gli sta attorno”: posso dire che fanno altrettanto (se non molto peggio) buona parte dei giovani protagonisti della movida di Ponte Milvio…

    La colpa non è soltanto dei Rom e di chi ci governa, ma è in primis nostra che chiediamo risposte diverse a seconda di chi è la causa dei problemi, spesso senza curarci del fatto che la “causa dei problemi” è in primis una persona (e già solo per questo portatrice di diritti oltre che di doveri) e in secundis che tale persona raramente ha avuto alternative al vivere in abitazioni abusive (glielo affitta lei un appartamento ad un Rom?) o al rubare (glielo da lei un lavoro, possibilmente non al nero, ad un Rom?).

    @Enrico Mangani:

    “Beh, non dicono di voler dare fuoco alle persone (per fortuna…) ma dicono di voler bruciare il campo nomadi, non facciamo gli allarmisti.”: quindi se dico che voglio bruciare casa sua e lei poi si lamenta, io le posso dare dell’allarmista? Suvvia, lasci che le bruci casa senza fare tante storie…
    Comunque ho il vago sospetto che quelli che vogliono bruciare il Campo Rom, non siano molto dell’idea di procedere prima all’evacuazione dello stesso.

    @Claudio S.:

    “Scusa Vincenzo ma che relazione c’è tra un incendio accidentale ed uno volontario?”: è vero quello di febbraio scorso, fu un incendio accidentale (comunque evitabile con un minimo di maggior prevenzione), ma ti invito a cercare su google le seguenti tre parole: molotov campo rom.
    Potrai appurare che nei campi rom non scoppiano solo incendi accidentali

  14. Alcune informazioni di chiarimento :

    Tanto per cercare di dare informazioni, sperando che i fatti siano sempre i migliori amici e prevalgono sui pregiudizi : dati statistici alla mano si documenta che in Italia vi sono circa 140.000 tra Rom e Sinti e di questi circa 70.000 sono italiani e lo sono da secoli.
    Altri 30.000 Rom hanno passaporto rumeno (e fanno quindi parte dell’Unione Europea) e gli altri 40.000 provengono dalla ex Jugoslavia e non hanno avuto riconoscimento dai nuovi stati sorti negli ultimi anni nella regione balcanica. E sono quindi apolidi, molti di loro richiedenti asilo.
    La maggior parte delle comunità Rom presenti in Italia è passata progressivamente negli ultimi trenta anni da un sistema di vita prevalentemente nomade a uno seminomade fino ad arrivare ad oggi, con l’adozione di un sistema di vita sedentario.
    Sono pochissime quelle che ancora attuano un nomadismo stagionale, alternando viaggi nel nord Italia nel periodo estivo per poi trascorrere l’inverno nelle residenze abituali, completamente estinte le famiglie nomadi. La scomparsa del nomadismo incide fortemente anche sui rapporti con gli altri gruppi.
    Anche i Rom hanno dovuto adattare la loro vita ai cambi epocali che l’Italia ha fatto nell’ultimo secolo : da una società prevalentemente agricola al forte processo di industrializzazione, e oggi di prevalente terziarizzazione.
    Come ogni popolo, anche i Rom e i Sinti chiedono agli stati europei, di cui sono cittadini, di potersi organizzare autonomamente e di poter decidere liberamente della loro vita e non seguire i modelli culturali imposti dall’esterno.
    Tutte le costituzioni europee e le legislazioni comunitarie prevedono la difesa delle minoranze etniche e linguistiche come patrimonio nazionale che va riconosciuto e valorizzato.
    Così anche i Rom, Sinti e altri popoli con cui condividono l’origine, devono avere l’opportunità di scegliere i sistemi di vita più adatti e rispondenti alle proprie esigenze e a quelle delle proprie famiglie.
    Chi decide di votare la propria vita al nomadismo, abbia la possibilità di poter educare i propri figli (anche attraverso l’insegnamento a distanza) e di trovare possibilità di sosta non in campi illegali e di fortuna, espressione di ghettizzazione e di rifiuto da parte della cosiddetta società civile e democratica, ma in aree di sosta attrezzate, ampie, aperte e sicure. In alcune città già esistono e funzionano bene.
    Aree custodite, ma che non sopprimano la libertà individuale o la privacy familiare, che possano essere punto di incontro, di scambio, di crescita fra chi usufruisce civilmente delle strutture a disposizione, e non un luogo di rastrellamento, di controllo e di discriminazione. Strutture flessibili, quindi, adattabili alla situazione e che evitino l’emarginazione. Aree siffatte, favorirebbero nel Rom il rispetto per se e per gli altri e abbasserebbero il livello di conflittualità fra il mondo romanó e la società.
    E’ compito delle istituzioni affrontare in modo coerente e strategico la questione dei diritti di cittadinanza che riguardano anche il resto della popolazione.
    Diritti fondamentali che riguardano prioritariamente la casa (solo a Roma sono oltre 5 mila le richieste di una casa popolare di persone appartenenti all’etnia Rom o Sinti) ; l’istruzione (la scolarizzazione dei bambini o la formazione a distanza per i gruppi nomadi); il diritto al lavoro e al riconoscimento delle peculiarità culturali di questi popoli.
    Come ha affermato tempo fa un responsabile del Ministero dell’Interno:
    “L’Italia, come e con gli altri Paesi europei, è impegnata nella protezione dei diritti dei Rom e nella loro integrazione ma ciò non significa chiamar fuori questo progetto da un contesto di legalità, dove i doveri sono imposti a tutti. ”Una sfida per l’Unione Europea”, come è scritto in una recentissima risoluzione del Parlamento europeo, una questione complessa, quindi, che sarebbe anche utile adottare in un’ottica di condivisione tra i Paesi comunitari perché sia politicamente sostenibile da quelli che sono più coinvolti da presenze e flussi di ingresso».

  15. I commenti di questi ignoranti che passano la loro vita attaccati ad una bottiglia di birra o ad una “canna” e trascorrono l’esistenza chattando e inviando messaggini demenziali, non hanno nessun valore. E’ solo spazzatura.
    Non vogliamo i “rom” a casa nostra? facciamo un bel referendum e una legge e mettiamoli alla porta! Prima però dobbiamo sapere i nomi delle persone “per bene” e “importanti” e dei politici che si sono appropriati delle case di Comuni ed Enti per quattro soldi!
    Meglio allora un rom che vive in una baracca fetida che un politico che predica il “socialismo” e vive in 300 metriquadrati pagando un affitto ridicolo!

  16. grande VCB ! il gruppo in questione su facebook non c’è più, segno che gli amministratori di FB lo hanno oscurato. Domanda per tutti quelli che lo difendevano: ci sarà pure un motivo o no??

  17. “…bruciare i campi nomadi”, “permettergli di insidiarsi (forse insediarsi?…) nella nostra società”, “non facciamo gli allarmisti”, “perché vi scandalizzate”, “un referendum per metterli alla porta”… ma cos’è, una gara a chi spara la stxxxxzata più grossa? Sarebbe stata più interessante ed edificante una gara di rutti… Ora mi tocca anche disinfettare lo schermo del pc.
    Ringrazio Urbano, Clara, Michele G. (praticamente perfetto!), Pira … per aver dimostrato che ancora esiste un’umanità che ragiona, che ha cultura, intelligenza e sensibilità. Un’umanità che ancora manifesta interesse nel differenziarsi dalle bestie.

  18. Grazie anche a lei Prof. Paolo.
    Credo che l’unica cosa che ci divide è l’impianto di pattinaggio su ghiaccio, sport di cui io sono appassionatissimo. Proprio ora su RAI Sport 1 stanno trasmettendo i mondiali di pattinaggio su ghiaccio da Mosca (da oggi fino a sabato bene o male tra le 11.30 e le 20.00 in maniera quasi continuativa); se ha tempo (io no: sono in ufficio) la invito a guardarli, scoprirà come questo sport è portatore di quelle cultura e sensibilità di cui lei parla.
    Se poi magari un giorno riusciamo a conoscerci di persona, ne parliamo de visu.
    Cari saluti
    Michele G.

  19. Diciamoci una cosa , se i rom non ci fossero sarebbe meglio , molto meglio.
    Spiegatemi semmai il contrario.
    Violino ?
    Danze tzigane ?
    Lavorazione del rame ( con i nostro cavi ) ?
    Alta gioielleria basata su bassi furti ?
    Cosa vi mancherebbe di grazia , se non esistessero ?
    I rom non costituiscono alcun valore aggiunto per società ,al contrario di altre etnie che , nel bene o nel male si sono integrate.
    Tutte le etnie hanno le loro pecore nere ( compresa la nostra ) , nel caso dei rom parliamo di agglomerato di ovini di cinereo vello.
    Non invoco roghi , ci mancherebbe , sarebbero sufficienti ruspe , manette e fogli di via.
    Michele G. , mai lette tante banalità.
    Sarebbe consentito edificare accampamenti , bruciare copertoni , disseminare carcasse di auto e moto ( rubate ) solo perchè ( anche ) in Italia esiste il fenomeno dell’abusivismo ?
    Possono eleggere a lavoro il furto perchè ( anche ) in Italia c’il fenomeno dell’evasione fiscale ?
    Possono schiamazzare , sporcare e molestare perchè ( anche ) in Italia c’è il fenomeno dei luoghi di aggregazione giovanile e non ?
    Ma il vero Fenomeno sei Tu che dici queste cose.
    Più mi dicono che sono secoli che stanno in Italia e più m’incavolo.
    Ma in tutto questo tempo questi deficienti non potevano integrarsi normalmente ?
    Ma una carta d’identità , un censimento , una scolarizzazione vera , perchè gli ha fatto schifo ?
    A me fanno schifo i 50milionidieuro che abbiamo speso negli ultimi 3 anni per loro e per non ottenere nulla.
    A me fanno schifo loro , rom , cinti , sinti, kale, manouches, romanichals, camminanti, jenisch e via nomadando.
    Mi da fastidio quando si avvicinano e cerco di starne il più lontano possibile, con una mano attenta al portafoglio .
    Voi invece siete sicuri e rassicurati ?
    Vorrei vedere il Prof. Paolo, Urbano, Clara, il praticamente perfetto Michele G, Pira abbracciarsi , coabitare , coesistere spalla a spalla con i rom.
    Manco se li vedo.
    Ma questo non significa che qualcuno possa “inneggiare” a roghi o cose simili.
    Però basta buonismo smielato , zuccheroso , smelassato e soprattutto inutile e dannoso.
    Perchè mentre voi vi intenerite commossi quelli vi fottono.

  20. Sicuramente chi incita alla violenza va condannato ma tutto questo buonismo è sospetto. Ci vogliono i fatti. I tanti buoni (al momento con le chiacchiere) che frequentano questo blog si coalizzino ed organizzino per pretendere, da parte dell’Amministrazione comunale, la realizzazione dei campi attrezzati per i nomadi nei pressi dello loro residenze cosicché i soliti “intolleranti”, che magari vivono pure in periferia, la smetteranno di lagnarsi. BUONI fatevi avanti.

  21. caro Michele G., grazie per la segnalazione. Ma vorrei solo brevemente chiarire che non ho assolutamente nulla contro quello sport, né in generale contro gli impianti dove si pratica. Ho solo criticato la scelta di quello specifico impianto, per vari motivi di cui già ho scritto. Al suo posto avrei preferito delle semplici, non energivore, pubbliche e soprattutto gratuite strutture per il pattinaggio (a rotelle) e per lo skateboard. Ma mi fermo qui ché andiamo off topic.
    Saluti e stima
    PS: per fortuna che su qualcosa dissentiamo…

  22. Aragorn, ero abituato ai suoi commenti stile macho ma mai avevo letto così tanta violenza , roba da far impallidire i 90 ragazzotti di facebook ed i loro intendimenti che rispetto ai suoi sembrano solo iniziative goliardiche. Non ho parole da usare contro le sue. La cosa la farà felice così crederà di avermi zittito, contento lei ma non io nel vedere quanto cieco furore può ancora accendere l’animo di essere umano contro un altro. Adolfo era solo un principiante.

  23. Io non ho letto violenza nel commento di Aragon, ho percepito solo rabbia nei confronti di un sistema che si fà pecora con chi lo danneggia e lupo con i propri figli che sempre più spesso sono i veri bisognosi.

  24. @ Aragorn, ognuno ha le fonti normative ed esistenziali che ritiene più adeguate per orientare la propria esistenza e i propri comportamenti. Non è un obbligo ma rileggere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani o la nostra Costituzione o il Trattato europeo , forse, servirebbe… Forse ritroveremo speranze e senso anche per dare opportunità migliori alle nuove generazioni e migliorare la qualità della vita, anche nelle nostre piccole comunità locali. E tentare di rimanere semplicemente umani.

  25. Si compri un paio di occhiali Claudio e si rilegga questi passaggi dal Vangelo secondo Aragorn:
    se i rom non ci fossero sarebbe meglio molto meglio
    Cosa vi mancherebbe se non esistessero ?
    A me fanno schifo loro , rom , cinti , sinti, kale, manouches, romanichals, camminanti, jenisch e via nomadando.

    Chi è il lupo e chi le pecore ?
    Ora si tolga gli occhiali e si guardi allo specchio: anche lei è pronto a dire che sarebbe molto meglio se un altro essere umano diverso da lei non esistesse ?
    Risponda senza tanti giri di parole, basta un si o un no.

  26. La Costituzione della Repubblica Italiana prevede, all’art. , che: : “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
    E su questo, mi pare, siamo (quasi) tutti d’accordo.

    Ma l’art. 4 dice anche che: “…Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”

    Ora, pur volendo rispettare il dirito dei rom di scegliere modelli culturali non omologati ai nostri, chiederei a qualcuno dei bene informati di spiegare quali sono concretamente le modalità di sostentamento economico delle comunità rom; e se, e come, queste modalità sono coerenti con i doveri previsti per il cittadino dal nostro ordinamento costituzionale.

  27. @Aragorn: effettivamente in questo post mancavano i suoi soliti deliri di stampo nazifascista di Aragorn, deliri che non solo non danno valore aggiunto alla collettività, ma al contrario lo sottraggono con il loro carico di barbarie e stupida violenza; oltre a ciò, le sue parole danno anche un chiaro quadro della sua incapacità di comprendere la lingua italiana: nessuno in questo post ha sostenuto che si possa “delinquere” in vario modo, semplicemente si pensa che di fronte alla delinquenza la risposta debba essere civile e uguale a prescindere da chi sia il delinquente e si debba anche interrogare sulle condizioni che quella delinquenza hanno generato, quantomeno per poter mettere in campo interventi di carattere preventivo.
    Inoltre non ho mai affermato, per il semplice fatto che non lo penso, che la presenza delle comunità Rom non sia portatrice, tra le altre cose, anche di problemi di carattere sociale; così come penso che la presenza all’interno della nostra società di persone come lei sia un problema di gran lunga maggiore di quello della presenza dei Rom, nonostante questo mi guardo bene dal pensare che le sue proposte di soluzione possano portare a qualcosa di positivo né nel caso dei Rom, né nel suo.

  28. @ Clara: sarebbe meglio se esistessero da un altra parte, penso alla luna o a marte.
    @ Aristide: che vuol dire cittadini?

  29. Avete letto questo articolo?
    https://www.vignaclarablog.it/2011042814467/pineta-sacchetti-arrestato-mentre-ruba-sigarette-da-una-tabaccheria/
    E questo?
    https://www.vignaclarablog.it/2011042814472/trionfale-arrestato-rapinatore-mentre-aggredisce-una-donna-incinta/
    E ora? Dobbiamo aspettarci che lorsignori propongano di dar fuoco all’abitazione del ladro M.Z. o dell’altro “gentiluomo” 37enne (senza allarmismi però, sarebbero roghi previa evacuazione…) ? D’altronde questi tizi sembrano non aver rispettato le leggi del nostro Paese e nessuno vorrebbe avere dei ladri come vicini di casa “e su questo non c’è ombra di dubbio che la pensino tutti così”. Inoltre dovranno pagare per i loro misfatti perché questa attività criminale disturba il vicinato e fa (anche) schifo a molti altri che cercano di starne il più lontano possibile. E persino secondo la Costituzione – purtroppo – il furto non rientra tra le modalità di sostentamento economico, coerenti con i doveri previsti per il cittadino dal nostro ordinamento.
    Oppure, dato che i ladri in questione sono di etnia italica, pura razza “sedentaria” romana (probabilmente esimii discendenti della Gens Iulia), potranno bastare un paio di mesi a Regina Coeli?
    Quand’è che la si smetterà di giudicare per razza, cultura e modus vivendi usando logori luoghi comuni, invece di badare ad altre qualità (tipo l’onesta)? Dice bene Michele G. che “di fronte alla delinquenza la risposta debba essere civile e uguale a prescindere da chi sia il delinquente”, ecc…
    E poi, tutti pronti a fare la voce grossa e attaccare le comunità degli “ultimi”, ma nessuno tra questi “amici dei 90 idioti di Facebook” che abbia avuto il coraggio di spendere una parola contro i potenti che bloccano la vita democratica del nostro Municipio!
    https://www.vignaclarablog.it/2011042714460/il-xx-municipio-e-paralizzato-lo-denunciano-pd-e-sel-in-conferenza-stampa/
    Come dice Clara, chi è il lupo e chi la pecora?

  30. Solo un paio di puntualizzazioni.
    Eppoi chiudo , tanto nessuno ha risposto alle mie domande.
    Urbano , lasciando perdere sulla facezia del mio “machismo” , non mi risulta violenza in ciò che ho detto. Mi sembra di aver detto che non si possa nè si debba inneggiare a roghi o cose simili. Quanto a quei 90 “pischelli” (?) , sono simili a quelli dei gruppi achab , a quelli che pestano un clochard per noia ( sia nelle periferie e sia nei quartieri “su” ), a quelli che si “fanno” di droghe ed alcool lasciando siringhe e cocci nelle strade.
    Ecco , questi sì che li metterei nei campi insieme ai rom , tanto per punizione.
    Quanto al fatto che sarebbe meglio se non esistessero. Confermo. Confermo anche perchè nessuno mi ha motivato il contrario. A parte un passo di Vangelo da me mai scritto. Ricordo che pure l’Ispiratore di tale opera predicava di porgere l’altra guancia però quando ebbe le palle piene , la frusta nel tempio l’usò. Seppoi volete sempre salvare Barabba , vabbeh , oppure “nessuno tocchi Caino” ed Abele porga sempre l’altra guancia e se lo pigli sempre in quel posto..
    Tanto per farmi capire meglio , è come se dicessi che sarebbe meglio se non esistessero i talebani integralisti. Sono solo dannosi.
    Purtroppo però esistono ma non ho mai detto che debbano essere eliminati con roghi oppure affogati.
    “Obbligati” anche con la forza a rispettare la società i primi , combattuti con le armi i secondi.
    Lo so , anche questa è violenza , ma chissenefrega.
    Non parlo di negri , ebrei , comunisti , arabi , mezzosangue , mulatti , pigmei , cristinai , islamici , buddhisti , scintoisti , bianchi , neri , gialli , rossi eccetera eccetera tutti “fratelli” di questo mondo.
    Non è una questione di razza od etnia o cultura. E’ solo , molto semplicemente un modo di vita che mal si adatta con il convivere civile. Nella stragrande maggioranza sono parassiti dannosi che vogliono vivere come vogliono , dove vogliono alle nostra spalle. E per spalle intendo i nostri portafogli, le nostre macchine e moto , le nostre grondaie e cavi , spillare soldi magari scalzi avvoltolati in lerci cappotti piuttosto che con in braccio un povero neonato anche lui avvoltolato però negli stracci.
    E questo , non si può !
    Adolfo era solo un principiante confronto a me ? Deliri di stampo nazifascista ?? Carico di barbarie e stupida violenza ??? Le mie erano parole che non inneggiavano ad alcuna violenza nè sollecitavano barbarie. Seppoi sono simili – ed assai più moderate – a quelle del Camerata Cofferati mica è colpa mia.

    Michele G, meno whisky ( G per Glent Grant ? ) , poi pensala come vuoi.

  31. Mettiamo da parte le chiacchiere e passiamo ai fatti. C’è qualcosa che non convince in tutto questo buonismo. Tutte le volte che si ipotizza la possibilità di insediare nomadi o altre persone in difficoltà in aree a loro dedicate, ovunque si trovino, si scatena la contestazione (a mio avviso sacrosanta)dei residenti, quindi, o siamo tutti intolleranti o i tolleranti sono tali fino a quando non si tratta del loro cortile. Continuo ad invitare i BUONI a mettere a disposizione il proprio cortile, fare i generosi con quello degli altri è troppo facile.

  32. @Gianni: veramente Tor di Quinto è abbastanza vicino a casa mia e io sono indignato non per la sua presenza, ma per le condizioni inumane in cui si trova grazie all’incuria e al menefreghismo delle istituzioni locali e nazionali, incuria e menefreghismo specchio dell’intolleranza e del razzismo prevalenti nella classe elettorale.

    @Aristide: la tua citazione dell’Art. 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e…) è largamente menomata: manca metà articolo e guarda caso le righe che hai censurato recitano: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.
    Poi, sempre non a caso, l’incipit delll’Art. 4 è “Ogni cittadino…”, ovvero ciascuno nella sua individualità ha dei doveri a prescindere dalla sua appartenenza a questa o a quella categoria sociale/etnica/religiosa/etc.; ovvero si giudichino i comportamenti dei singoli e li si perseguano ove questi siano dannosi per la collettività, preoccupandosi però preventivamente di dare le stesse opportunità a tutti in modo da evitare che qualcuno non si trovi a dover delinquere perché altre forme di sostentamento sono a lui negate.

    Mettiamo in atto la Costitzione per intero e vedrai che molti appartenenti alle categorie sociali oggi marginali (e marginalizzate) saranno in grado di dare il loro contributo, ma soprattutto, come dice il Prof. Paolo, piantiamola digiudicare per razza, cultura e modus vivendi usando logori luoghi comuni.

    @Aragorn: le risposte ti sono state abbondantemente date, se non sei in grado di capirle il problema è solo tuo. Cofferati te lo lascio volentieri e anche il Glen Grant (mi spiace, ma in genere io bevo, senza eccedere, whiskies scozzesi single malt).

  33. Puntualizzazione per Aristide: quando nell’Art. 3 della Costituzione si dice “E’ compito della Repubblica” si intende che è compito di ciascuno di noi, non solo delle istituzioni.

  34. @Michele G: OK, la nostra società non sarà la migliore nel fornire a tutti pari opportunitò ma, guardandosi intorno, non è neanche la peggiore. Le opportunità ci sono, basta volerle cogliere. Ogni giorno, migliaia di lavoratori stranieri si spaccano la schiena sui campi, rischiano la vita in cantieri edili spesso non a norma, badano ai bambini e agli aziani che noi non abbiamo più tempo – o voglia – di accudire. In una parola, LAVORANO. E si gudagnano rispetto e integrazione. Mandano i loro figli a scuola, dove spesso raggiungono risultati eccellenti: perchè, nel bene e nel male, il nostro sistema scolastico garantisce un adeguato livello di istruzione a tutti. Ma i rom? Mi si dice (non sono un esperto) che rifiutano l’idea di un lavoro dipendente, che ritengono degradante. E già, perchè i nostri operai metalmeccanici si divertono, alla catena di montaggio. E che non mandano i figli a scuola per preservare la loro cultura. Tutti luoghi comuni? Non mi pare. Concretamente, come se ne esce?

  35. @Aristide: ma anziché ascoltare quello che ti si dice, ti sei chiesto se qualcuno ha mai offerto a un Rom un posto di lavoro? Prima di preoccuparci delle loro risposte, preoccupiamoci della nostra (quindi anche mia) mancanza di offerte; poi, da parte mia, sono convinto che a fronte di opportunità serie parecchi Rom risponderanno positivamente. Non sto dicendo che sarà facile, tutt’altro; ma a rompere il cerchio vizioso deve essere la parte più forte. La mia prima esperienza lavorativa, più di quindici anni fa, fu in consorzio di cooperative sociali; tra queste alcune davano lavoro a detenuti ed ex-detenuti di tutti i tipi (ex-terroristi, omicidi, ladri, etc. etc.); il difficile fu farle affermare sul “mercato”: i clienti, venendo a sapere con chi avevano a che fare, spesso si tiravano indietro, ma piano piano, e anche con qualche fallimento, si riuscì nell’intento non solo di far sviluppare tali cooperative, ma anche, cosa ben più importante (basta rileggersi Cesaria Beccaria), di reinserire nella società persone da molti date per perse.

    Per chiudere, nelle tue righe citi che i cantieri spesso non sono a norma e che gli stranieri si spaccano la schiena nei campi (aggiungo lavorando spesso in condizioni assolutamente disumane); mi sai dire perché nessuno si indigna di questi fenomeni?

  36. Ritengo utile in questa sede raccontare un breve episodio capitatomi ieri.
    Mio padre in questi giorni è ricoverato al San Pietro per un edema polmonare; quando ieri sono andato a trovarlo ho trovato come suo compagno di stanza un sorridente ragazzo del Bangladesh e ho pensato che il suo precedente compagno di stanza, rumeno, fosse stato dimesso. Invece l’ho incontrato poco dopo nel corridoio e, alla mia richiesta di informazioni, mi ha così riferito: “Mi hanno cambiato stanza, perché quello con cui sto in stanza adesso non voleva avere nella sua stanza un indiano (ovvero il ragazzo del Bangladesh).”
    Stamattina ho chiesto lumi sulla vicenda ad un infermiere che mi ha così risposto: “Non ne so nulla perché ieri non ero in servizio, ma la cosa non mi stupisce affatto: spesso ci capita di avere a che fare con degli str…”.

    Questa, tristemente, è la società verso cui ci stanno portando tanti “autorevoli” commentatori di questo blog: quella in cui non sappiamo neanche accettare come compagni di stanza in ospedale una persona diversa da noi senza neanche averla vista in faccia.

  37. Tutti questi bei discorsi fateli al marito della povera Giovanna Reggiani! Ipocriti! Aragorn ha solo espresso senza falsità quello che pensa la maggior parte degli italiani! Ma perchè noi siamo il solo paese europea a dover accogliere tutti? Pensate veramente che siano integrabili? Forse fra qualche centinaio di anni, e certo con una politica sociale diversa da quella fatta fin’ora (e una situazione economica più florida!).
    Noi no, li prendiamo tutti, poi facciamo finta che non esistano fino a che non ammazzano una povera disgraziata che ha avuto l’unica colpa di passare vicino alla loro baraccopoli una sera di pioggia, o provochino (indirettamente) la morte di qualche povera creatura lasciata incustodita vicino ad una stufa! Anche lì poi l’indignazione dura poco e tutto ricomincia come prima. Ma si, noi siamo italiani, tutto buon cuore e ipocrisia.
    @ Michele G. che centra il razzismo di un imbecille che non vuole il ragazzo di colore in camera con il problema dei rom? E comunque mi sembra strano che la Direzione dell’Ospedale l’abbia accontetato…

  38. @Lucia:
    preso dal dizionario on-line della Hoepli:
    Razzismo
    [raz-zì-ʃmo]
    s.m.
    “Dottrina che sostiene la superiorità di una razza sulle altre e che propugna la necessità di mantenerla pura, evitando perciò ogni contaminazione con altre razze, ritenute inferiori, mediante severe discriminazioni razziali e talvolta anche con la persecuzione
    Estens. Atteggiamento discriminatorio verso chi è di razza, o anche di tradizioni, cultura, lingua diverse dalle proprie”

    Che ci sia di mezzo un rom, un nero, un indiano, un ebreo, un meridionale o un italiano (nel periodo in cui eravamo noi gli emigranti, abbiamo molto sofferto per episodi di razzismo non solo in America, ma anche in Romania e in India) cambia poco: il razzismo resta razzismo.

    Infine, una cosa non è giusta solo perché la pensa la maggioranza degli italiani (o di qualcos’altro): il passato, il presente (e temo anche il futuro) è costellato di esempi in cui posizioni assunte da alcune maggiornaze si sono rivelate errate e spesso ero ormai troppo tardi per rimediare agli errori (ed orrori) commessi.

  39. Non sono le etnie che devono essere stigmatizzate, ma le condotte dei singoli, sulla base di parametri valutativi indicati esclusivamente dalla legge.

    Certamente è arrivato il momento per gli italiani di essere più intolleranti e rigidi con sé stessi piuttosto che con gli stranieri.
    D’altro canto è pur vero che gli stessi romeni mal tollerano di essere equiparati ai rom. Ciò qualcosa deve pur dire.

    L’Italia è soffocata sotto una generale tolleranza di matrice cattolica che ha ucciso la legalità e il vivere civile.
    Bisogna ripartire esigendo di più da se stessi, dai rappresentanti politici, dalle forze dell’ordine e anche, perché no, dai rom.
    Non si può prescindere dal fatto che chi sbaglia deve pagare, potendo conoscere in anticipo le conseguenze delle proprie azioni.
    Magari evitando che possa, ex post, regolarizzare la propria condotta penalmente rilevante…

    Con riguardo al gruppo di specie, se la capacità linguistica è quella desumibile dalla frase riportata, l’ordinamento sociale e giuridico di questa patetica Italia può dormire sonni tranquilli.
    Rimbocchiamoci piuttosto le maniche per ricostruire la nostra nazione.

  40. Il giudizio sui rom non nasce certo da pregiudizi nei loro confronti, ma da dati certi ed oggettivi, difficilmente confutabili!
    La discriminazione dovuta a questione di razza, colore, cultura ecc.ecc., che tu citi, qui centra veramente pochino, caro Michele.
    Che questi campano di furti, furtarelli, accattonaggio e altre amenità lo sanno pure i muri!
    Noi italiani poi avremmo pure sofferto il razzismo degli altri, ma certo non emigravamo per vivere da parassiti, ma per scappare alla povertà e per costruici un futuro migliore.
    E quindi ben venga e sia accolto dignitosamente chi viene qui per lavorare, ma non mi puoi paragonare un immigrato regolare di qualsivoglia nazionalità o colore con uno zingaro che vive di espedienti sulla nostra pelle!
    Per quanto poi riguarda quelli che si dice siano già cittadini italiani, a maggior ragione non hanno scuse, devono, come tali, rispettare le leggi e gli usi della loro nazione!

  41. Cara Lucia,
    non creda che tutti gli emigranti italiani siano andati al’estero a cercare fortuna onestamente, mi spiegherebbe altrimenti, tanto per fare un esempio, com’è che la gran parte dei gangster americani più famosi hanno tutti cognomi italiani?
    L’esistenza di tali gangster è certa ed oggettiva, ma basta questo per definire tutti gli italiani gangster o mafiosi? Eppure è questo che successe a suo tempo negli Stati Uniti: il giusto giudizio nei confronti di pochi fu esteso a tutti.
    Cerchiamo di non commettere lo stesso errore, ovvero cerchiamo di giudicare non le “categorie di appartenenza”, ma le azioni dei singoli; possibilmente senza dimenticare quali possono essere le condizioni che portano i soggetti a delinquere (sempre per fare esempi: c’è differenza o no tra rubare in un supermercato per mangiare e spacciare ecstasy in discoteca per permettersi la macchina “figa”?).

  42. Lucia, ha dimenticato di citare la fonte dei dati che espone… 🙂 Scherzo come avrà capito… i dati a sua disposizione sono talmente “certi ed oggettivi” che non vale neanche la pena perdere tempo a fornirli? E ovvio poi che diventino “difficilmente confutabili”.. come si può confutare il nulla?
    Suvvia, non faccia la preziosa e ce ne snoccioli qualcuno. Per caso ha qualcosa relativo ai furti? Ad es, a livello nazionale e in milioni di euro annui, il valore della refurtiva saccheggiata nelle case o per strada (tecnica del cartone) dai Rom e il valore di quanto rubano gli italiani col un bel pedigree, lustro come il suo. Li metta tutti però eh! Cittadini evasori, politici concussi, mafiosi, trafficanti, topi d’albergo.. E consideri tutti, da berlusconi all’ultimo nato (la dolce e pura Olivia?). E non dimentichi Bertolaso per il quale – guarda un po’ – è stato richiesto proprio ieri il rinvio a giudizio. Poi faccia una bella media. Va bene anche quella semplice, senza ponderazioni.
    Grazie

  43. Sono stufo delle accuse di razzismo ogni volta che si discute di argomenti che riguardano comunità religiose o etniche differenti, pensate di poter azzittire tutti così? Roma non è una città razzista, se poi esistono i soliti 4 scemi che compiono atti criminali con queste motivazioni futili sappiamo bene tutti che questi devono essere emarginati e puniti, ma non si può pensare che si stia ricreando chissà quale clima squadrista da ’22 o addirittura un ritorno ad “Adolfo” (cit. Urbano), è un’approssimazione da bambini delle medie.
    La cosa bella è che nessuno che pronuncia la parola razzismo a sproposito ha parlato di parità di DIRITTI e di DOVERI, perché se io sono costretto ad essere schiavo di tasse e magari anche di un mutuo per tutta la mia vita per comprarmi un buco in periferia e poi mi ritrovo in mezzo ad un mondezzaio assediato dalla criminalità sinceramente mi roderebbe parecchio. Non vedo perché ci può essere chi invece approfitta della sua condizione di diversità per essere esente da tutti i DOVERI di cittadino (o quantomeno di ospite…) e si prende addirittura più DIRITTI di quanti siano concessi ad un qualsivoglia poveraccio che se butta una cartaccia per terra si prende una multa, mentre nei campi rom se lasciano ogni genere di rifiuto in giro nessuno dice niente; se un cittadino si chiude il terrazzo si prende una denuncia per abusivismo, mentre il rom si allarga a macchia d’olio con pericolose lamiere prese chissà dove col rischio di altre tragedie come i quattro fratellini (come ricorda giustamente Vincenzo Pira).
    Insomma qua sappiamo bene tutti quanto l’italiano medio sia incivile, ma c’è un limite a tutto e soprattutto c’è bisogno di equità dei diritti e di doveri a livello globale e universale.

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