Home AMBIENTE VAS: Disdegnando il PRIP 11 Municipi romani calpestano i diritti dei cittadini

VAS: Disdegnando il PRIP 11 Municipi romani calpestano i diritti dei cittadini

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Il Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari varato dalla Giunta capitolina continua a tenere banco. Dopo la conferenza stampa con cui 11 Presidenti dei Municipi di centro-sinistra hanno annunciato l’intenzione di chiedere il ritiro del PRIP (leggi qui), l’Associazione VAS, Verdi Ambiente e Società, insorge perché, a suo dire, con tale atteggiamento “la politica calpesta le regole ed i diritti dei cittadini e rinuncia al decoro della città di Roma”.

In una nota, l’Associazione dichiara infatti che “Come portatrice di interessi diffusi, VAS non può non rilevare i vizi di legittimità di una simile iniziativa, perché con un eccesso di potere non consentito 11 Presidenti pretendono di decidere da soli su ciò che spetta invece ai rispettivi Consigli Municipali, che sono in tal modo di fatto esautorati, senza per di più avere rispettato l’obbligo (benché richiamato da VAS fin dallo scorso 15 marzo) di permettere tramite apposito avviso pubblico la partecipazione dei cittadini, a cui in tal modo viene di fatto impedito di presentare le osservazioni, le istanze e le proposte che il Regolamento permette invece ad ognuno di loro”.

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“Se venisse approvato così come è stato sfornato dalla Giunta – continua la nota – il PRIP non avrebbe nessuna valenza giuridica immediata e quindi non verrebbe minimamente ad incidere sullo stato esistente dell’impiantistica pubblicitaria: appare pertanto grave e soprattutto del tutto pretestuosa la motivazione portata dagli 11 Presidenti, secondo cui l’approvazione del PRIP comprometterebbe ulteriormente la qualità urbana della Capitale accrescendone gli aspetti di degrado“.

“Per ragioni di opportunismo politico – incalza VAS – con l’inaccettabile motivazione che il PRIP non sia comunque emendabile, si rinuncia ad utilizzare lo strumento del parere per proporre invece quelle dovute modifiche ed integrazioni che lo facciano diventare un vero piano che regoli la materia, e si rimanda così l’occasione storica di tentare almeno di mettere in ordine subito ed in modo definitivo l’intero settore delle affissioni pubblicitarie a Roma: così tra i due classici litiganti (Comune e 11 Municipi) il terzo soggetto che viene veramente a godere è la massa delle ditte pubblicitarie che possono continuare impunemente ad impiagare la capitale di cartelloni.”

“Sul presupposto che il parere del Municipio è obbligatorio, ma pur sempre consultivo e quindi non vincolante, si rinuncia di fatto ad esprimerlo in modo tale che possa essere comunque preso nella dovuta considerazione sulla forza della logica oggettiva di ciò che propone: é la regola basilare del confronto democratico a cui non bisogna mai rinunciare.”

“Se il PRIP così come adottato dalla Giunta é stato già accusato di essere assimilabile piuttosto ad uno spot elettorale, il rifiuto di farlo diventare un piano vero e proprio sembra tradire a sua volta una altrettanto evidente propaganda preelettorale: chi ne viene a fare le spese – conclude VAS – è sempre e soltanto la città di Roma ed i cittadini che ne debbono continuare a subire il degrado del suo decoro.”

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