Home AMBIENTE ICS La Giustiniana, una scuola in attesa di un futuro migliore

ICS La Giustiniana, una scuola in attesa di un futuro migliore

Galvanica Bruni

Tre plessi separati, di cui uno risalente agli anni ’50, edifici in rovina e aule fatiscenti. È la condizione in cui da tempo versa l’Istituto Comprensivo Statale “La Giustiniana”. Condizione cui si aggiunge il disagio dovuto all’assenza di una palestra interna alla scuola e che obbliga i ragazzi ad avvalersi di una struttura privata con costi a carico delle famiglie. Ma sono state proprio le famiglie, con il sostegno del personale scolastico, a fare il primo passo e a ottenere un primo importante risultato.

Il 7 marzo 2011, il Consiglio del XX Municipio ha approvato all’unanimità una risoluzione per la realizzazione di una nuova scuola secondaria per il quartiere, risoluzione che ora dovrà essere inviata al Campidoglio e inserita nel bilancio al fine di ottenere i 3 milioni di euro necessari alla costruzione (leggi qui).

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Il fatto che tale risoluzione sia stata approvata senza voti contrari né astenuti, ma con l’appoggio di tutti i gruppi politici, è un chiaro segno della volontà di tutti i rappresentanti del XX Municipio di porre la questione tra le iniziative più urgenti da presentare in Consiglio comunale.

Ma qual è la situazione attuale dell’istituto?

Innanzi tutto, pur essendo situati nello stesso quartiere, i tre plessi da cui è costituito sono separati.
In Via Rocco Santo Liquido ed in via Silla si trovano due prefabbricati mentre un altro edificio, affiancato a un padiglione ex scuola materna, è situato in Via Maurizio Giglio.

Tale sistemazione doveva essere un rimedio provvisorio alle esigenze del quartiere dei primi anni ’70, ma oggi, con l’odierna espansione periferica, appare del tutto insufficiente.

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Ancora più grave è la condizione in cui versano gli edifici. I due prefabbricati di Via Santo Liquido, oltre a presentare tanti problemi strutturali, denunciano un numero enorme di disagi: infiltrazioni d’acqua che portano alla formazione di acquitrini sul pavimento delle classi; formazione di muffe sulle pareti che in alunni affetti da allergie causano il manifestarsi di problemi respiratori; crepe sui soffitti che, essendo inferiori ai 3 metri di altezza, non sono a norma; danni ai dispositivi di chiusura delle finestre, spesso bloccate o danneggiate, che essendo inseriti in pareti di cartongesso non sono riparabili.

Inoltre, i servizi igienici presentano problemi di malfunzionamento in quanto non collegati alla fognatura pubblica ma confluenti in un pozzo di raccolta.

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Non migliore la situazione in Via Giglio: aule sottodimensionate (mq.36); infissi non a norma; barriere architettoniche e assenza di servizi igienici per disabili (i servizi igienici del seminterrato, oltre a essere fatiscenti, sono sprovvisti di elementari caratteristiche igienico-sanitarie); presenza di tre prefabbricati esterni, con amianto confinato, inutilizzabili da oltre 10 anni.

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La palestra: deliberata, finanziata e mai realizzata

A coronamento di tutto, la questione riguardante la palestra. I tre plessi citati sono privi di un impianto per le lezioni di educazione fisica, per questo i ragazzi devono recarsi in un circolo sportivo ubicato in prossimità dei plessi di Via Santo Liquido. Ciò costringe gli studenti delle classi di Via Giglio a percorrere a piedi – e nelle ore mattutine, quando le strade sono più trafficate – un tratto di Via Trionfale e Via Cassia.

Già nel 2003 l’assenza di una palestra nell’istituto era arrivata in Giunta Comunale. Nel verbale della seduta del 4 novembre 2004 – Deliberazione n. 646, si può leggere “Approvazione progetto definitivo per i lavori di costruzione di una palestra ed annessi servizi nella scuola media “La Giustiniana”, Via Maurizio Giglio ex Rocco Santo Liquido – Municipio XX. Importo Euro 682.887, 20 Opera n. 6067 del bilancio 2000 ed opere nn. 1505 e 4909 del bilancio 2003.” (clicca qui).

Che detto con parole semplici significava l’approvazione della Giunta di un progetto per la costruzione di una palestra nell’edificio di Via Giglio, per la quale venivano stanziati quasi 700.000 Euro. Sono passati otto anni: della palestra nessuna traccia, né a Via Giglio né a Via Santo Liquido.

Si mobilitano i genitori: la rana in una pentola

Date le premesse, la risoluzione del Consiglio del XX Municipio assume un significato di enorme importanza. Dicevamo all’inizio che a questo primo traguardo si è giunti grazie all’attività delle famiglie che hanno deciso di ribellarsi a un degrado che dura da trent’anni.

È nato così “Amici della Giustiniana”, che raccoglie tutti quei genitori, insegnanti e cittadini che vogliono ridare alla scuola la sua dignità nell’espletare il compito di formare gli uomini di domani. Il 29 novembre, una prima riunione. Lì è stato scelto il simbolo dell’associazione: una rana dentro una pentola d’acqua in ebollizione. Sembra uno scherzo; non lo è.

Lo spiegano a VignaClaraBlog.it Stefano Bani e Andrea Morviducci che insieme agli altri genitori di “Amici della Giustiniana” sono tra gli artefici del risultato del 7 marzo.

“Se prendiamo una rana e la mettiamo in una pentola d’acqua bollente, questa percepisce il pericolo e scappa. Se la mettiamo in una pentola d’acqua fredda ci sta tranquillamente. Quando accendiamo il fuoco e cominciamo a scaldare l’acqua lentamente ma progressivamente, la rana non si accorge di quello che succede e muore bollita. Ciò che stiamo vivendo in questi giorni è esattamente questo: ci siamo abituati negli anni a una condizione invivibile, una situazione di rischio reale che impedisce agli insegnanti di esprimere il loro valore e ai bambini di percepirlo in una situazione adeguata.”

“Questo – proseguono i due genitori – è un istituto che si è distinto per i suoi risultati già diverse volte, ma è necessario che alla qualità della didattica, che già c’è, si unisca una struttura che ne sia all’altezza. Ciò che facciamo è anche un esempio per i nostri figli che ci vedono spendere in prima persona per la scuola, capendone così il valore”.

Anche durante la riunione del 7 febbraio in Via Silla, che ha visto la partecipazione tra gli altri del Presidente del XX Municipio Gianni Giacomini, dell’assessore alla Cultura ed alle Scuole Marco Perina e di quello ai Lavori Pubblici Stefano Erbaggi, oltre ai consiglieri PdL Marco Petrelli e Francesco Petrucci, è stata protagonista la metafora: una palla da rugby veniva passata di mano in mano a tutti i presenti che prendevano la parola.

“Perché il segreto sta nel gioco di squadra – ci dicono Stefano Bani e Andrea Morviducci. – Per raggiungere la meta, cioè la costruzione di una nuova scuola, bisogna per prima cosa essere uniti verso un unico obiettivo. Ciò che è davvero importante è la coscienza di formare una comunità tanto più forte quanto più numerosa e coesa. Ci piacerebbe che la nuova scuola fosse il simbolo di questa comunità: un luogo apolitico, multiculturale e multirazziale, un luogo dove si sta insieme.”

E a giudicare dai risultati c’è da essere ottimisti: più di 2000 firme a favore, raccolte in soli 30 giorni (nel quartiere vivono in tutto 9000 persone, bambini compresi).

Ma dove costruire il nuovo edificio?

“Un progetto c’è – concludono i due genitori – anche se per ora è solo tale: accanto al piazzale della stazione della Giustiniana è stato costruito l’asilo, c’è una striscia di terreno comunale che potrebbe arrivare al piazzale della scuola di Via Giglio e quindi creare una via di comunicazione dalla scuola fino al piazzale (decongestionando anche la Via Trionfale). Ma non è questo il problema principale. Per ora la cosa più urgente è che il progetto sia inserito nel bilancio, e forse in tre anni riusciremo ad avere la scuola.”

Adriano Bonanni

© riproduzione del testo riservata – proprietà EdiWebRoma
foto gentilmente concesse da © amicidellagiustiniana

 

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2 COMMENTI

  1. La risoluzione votata il 7 marzo è un risultato incoraggante, su questo non ci piove, purtroppo la vera battaglia comincia ora: riuscire a inserire il progetto nel bilancio del comune. Una scuola che sia degna di questo nome dovrebbe essere un diritto, non un privilegio…

  2. Scusate ma perchè non è stato considerato per la scuola media l’edificio costuito e mai usato che si trova nella zona del comprensorio CASE e campi? se quello è già finito e ancora non funzionante immagino quali saranno i tempi di un edificio che deve essere ancora costruito!

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