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Spray anti-orsi nel centro di Roma

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ArsBiomedica

La bomboletta è alta una ventina di centimetri e ha una impugnatura a pistola in plastica; sul contenitore oltre alla scritta “SOS Grizzly-Wolf” ci sono due piccole immagini di un orso e un lupo con le fauci spalancate.

Non l’abbiamo vista ad Anchorage e neppure sui Monti Appalachi bensi nella vetrina di un negozio al centro di Roma;  dal momento che un oggetto comprato a Roma non deve essere necessariamente usato in città  abbiamo pensato che  forse questo aggeggio può equipaggiare chi intende fare un viaggio nella Columbia Britannica o in Alaska…anche se difficilmente passerebbe i controlli aeroportuali.

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Ma potrebbe interessare anche chi decide di fare una vacanza in Trentino dove si sono verificate alcune sporadiche aggressioni da parte di orsi; o magari in Toscana dove la Regione, sul suo sito, avverte della pericolosità dei lupi (!) e offre una dettagliata spiegazione su come comportarsi in presenza di esemplari aggressivi.

Insomma il nostro paese, quello del fraticello di Assisi che parlava al lupo feroce, sembra essere diventato una terra selvaggia dove orsi e lupi sono in agguato  per ghermire sprovvedi cittadini ed escursionisti.

Che la pressione sui centri urbani da parte dei selvatici si faccia sempre più insistente è vero: cinghiali, cornacchie, gabbiani, volpi, ratti, nutrie, zanzare…per non parlare di quei milioni di storni che imbrattano le strade e le nostre amatissime autovetture.

Un assedio favorito dalla grande quantità di rifiuti che ogni giorno attraverso discariche e cassonetti strabordanti  dispensiamo ad una fauna sempre meno vogliosa di cercare faticosamente il cibo nei loro spogliati habitat .

D’altra parte dal momento che li abbiamo scalzati dai loro territori il meno che possiamo fare è sfamarli adeguatamente.

Sia ben chiaro: nessuno pensa di restituire il territorio ai loro legittimi proprietari (peraltro avendolo cementificato non saprebbero che farne) ma in fin dei conti, una qualche forma di “riparazione” non guasta.

La questione in realtà è un’altra: nella nostra furia edificatrice abbiamo violato quel confine,  neppure troppo immaginario, che un tempo ci teneva a debita distanza  dai “selvatici” che sono diventati a tutti gli effetti degli “inurbati” che oggi, per giunta  mal sopportiamo.

Da invasori ci siamo trasformati in “invasi” e non sapendo più che pesci pigliare non troviamo di meglio che gridare “al lupo…” o “all’orso…”.

Cresce così nell’immaginario collettivo il terrore di fare brutti incontri non solo nelle montagne del Trentino ma anche nei giardini e parchi  cittadini: orde di cinghiali infuriati e di lupi famelici li immaginiamo nascosti tra la vegetazione del Parco di Veio, dell’Insugherata, del Pineto e forse anche dell’Inviolatella pronti a saltarci addosso.

Una ragione di più per dotarsi di quella bomboletta con “getto nebulizzato e cono allargato” sulla cui efficacia non dubitiamo ma sull’autorizzazione al “porto” qualche dubbio permane?

I prodotti “spray” in passato è noto hanno causato non pochi danni: dal buco dell’ozono all’aver reso resistenti le zanzare agli insetticidi. Sicuramente “SOS Grizzly-Wolf” sarà in grado di fare adeguatamente il suo lavoro ma sarebbe forse il caso di adottare misure, almeno nel nostro paese, meno cruente come tenere pulite strade cittadine e verde.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. Giuro che non mi stupirò il giorno in cui vedrò un Tyrannosaurus Rex sorbirsi con calma uno spritz in uno dei localini in zona Ponte Milvio. Con la fantasia cerco anche di immaginare le rassicurazioni che arriveranno in merito da Comune, Regione, Governo, etc.

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