Home CRONACA Al posto di Officina Pasolini uffici e parcheggio per auto blu

Al posto di Officina Pasolini uffici e parcheggio per auto blu

officina pasolini
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Il giallo delle due palazzine – A e B – nate come ostelli della gioventù nei dintorni delle olimpiadi di Roma, e poi evaporate come quasi tutti i beni pubblici che non fanno gola a qualcuno. Già all’alba degli anni duemila non funzionavano più come ostelli e viaggiavano a grandi passi verso una condizione di fatiscenza, anche pericolosa.

Proprio sotto gli occhi del Ministero degli Esteri cresceva e si sviluppava un luogo di assoluto degrado. E ricordo che non se ne poteva parlare. Guai a mettere in vetrina lo stato di abiezione in cui versavano le due palazzine, destinate alla gioventù. Immediato si levava un cordone sanitario a protezione dello sfacelo.

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Quindi fu grande festa quando una delle palazzine gemelle venne affidata dalla Regione Lazio a Officina Pasolini, appena nata, perché lo trasformasse nella casa dell’arte. Un laboratorio vivente delle arti. Dal canto al teatro, dal cinema alla musica in viale Antonino di San Giuliano angolo via Mario Toscano, a pochi passi da Ponte Milvio.

Officina Pasolini era nata nel 2015 al Palladium, uno spazio che per le sue ambizioni era troppo limitato. La “concessione” della Regione Lazio venne accolta con estremo piacere. Qualche mese di lavori per recuperare le aree perdute e un milione e mezzo di costi. E la palazzina A nel 2016 rinacque. Lì trovò ospitalità anche il teatro Edoardo de Filippo, oltre al teatro più piccolo. Le aule, la palestra, la zona leaving, gli studi di registrazione, gli spazi multimediali, più gli uffici.

Un hub culturale invidiabile guidato dall’artista Tiziana Tosca Donati e frequentato quotidianamente da oltre cento studenti che vogliono apprendere l’arte delle arti e i loro misteri. Ed una media di eventi aperti all’esterno di 7-8 al giorno. Insomma, una bella sfida che va avanti dal 2016. E che dal 2016 ha almeno parzialmente riqualificato la zona.

Di negativo c’è che la palazzina B ceduta al ministero dello Sport, è stata da questo abbandonata a se stessa. Incuria, degrado e pericoli. Quindi lo Stato che ha avuto in custodia uno dei due immobili lo ha lasciato morire.

Nel frattempo la Regione, durante l’interim di Leodori, e il Ministero degli Affari Esteri, durante il mandato di Di Maio, firmavano un accordo che consentiva al Mae di appropriarsi della palazzina A – recuperata, ristrutturata ed attiva – per farne sede dell’Agenzia della Cooperazione e di un maxi parcheggio che si andrà ad aggiungere a quello ospitato nel mega piazzale del Ministero.

E intanto la palazzina B procederà nel suo inesorabile degrado. Però il ministero, adesso guidato da Tajani, dice che Officina Pasolini potrà lì trasferirsi. Non era più semplice che fosse il Ministero a trasferirsi nella palazzina abbandonata? Ma le cose semplici non piacciono.

E allora con il teatro Edoardo De Filippo e con Officina saranno cancellati anche i posti letto messi a disposizione dello studentato. E così la Regione Lazio dovrà cercarne altri se vorrà mantenere  fede agli impegni presi, anche con l’Europa.
Perchè uno dei nodi della revisione del PNRR fu proprio il ritardo enorme accumulato dall’Italia ed anche dalla nostra Regione nel mettere a disposizione degli studenti un  numero sufficiente di posti letto.

Nelle ambizioni, quando Officina Pasolini si trasferì alla Farnesina, quel posto doveva diventare “La città degli studenti”. L’ambizione si è infranta contro il muro della burocrazia. Invece del Cenacolo degli artisti avremo uffici e qualche posto per auto blu in più.

Rossana Livolsi

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4 COMMENTI

  1. Grazie Rossana Livolsi per la particolreggiata ricostruzione.
    Un pensiero sorge spontaneo. Ma non dovevamo andare verso una transizione verde dove era favorito il trasporto pubblico? Mentre prevediamo nuovi parcheggi.

    • Ma che c’entra? Si tratta di un parcheggio privato, al servizio del Ministero degli Esteri.Non credo che i fruitori di tale parcheggio utilizzino il trasporto pubblico.

      • C’entra eccome in quanto si tratta di un’ente pubblico che come tale dovrebbe promuovere la cosiddetta transizione green. Meno auto e quindi meno parcheggi.

  2. La scelta dello stato di dare un ulteriore parcheggio ai dipendenti del Ministero degli Esteri ( che hanno difficoltà a prendere i mezzi pubblici) a scapito di posti letto e attività culturali destinati a giovani studenti la trovo folle

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