Home ATTUALITÀ Chiusura Anello Ferroviario, Torquati: “Fondamentale per Roma Nord e tutta la città”

Chiusura Anello Ferroviario, Torquati: “Fondamentale per Roma Nord e tutta la città”

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Duca Gioielli

Aumentano le voci a chiedere trasparenza e certezza sul rifinanziamento della chiusura dell’anello ferroviario e in particolare sul collegamento stazione Vigna Clara – stazione Tor di Quinto, opera definanziata la scorsa estate da parte del Ministro per le Infrastrutture che ne ha dirottato i fondi verso altre opere in corso nel Nord Italia promettendo però che quanto tolto sarebbe stato restituito con la Legge di Bilancio da approvarsi entro l’anno.

A dire la sua oggi è Daniele Torquati, presidente del Municipio XV, nel ricordare che “Quando ad agosto scorso lamentammo il grave taglio dei fondi destinati alla chiusura dell’anello ferroviario da parte del Ministero delle Infrastrutture – con una tegola che sembrava arrivare proprio per la tratta Tor di Quinto – Vigna Clara che rischiava di ritrovarsi con 175 milioni di euro in meno sulla progettazione e solo 87 a disposizione, il Ministro Salvini aveva promesso che gli stessi fondi sarebbero stati reinseriti nella legge di bilancio di fine anno”.

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“Oggi, a quanto si apprende, nell’ultima manovra finanziaria di quei fondi non sembra esserci traccia. E’ per questo – aggiunge Torquati – che mi unisco alla richiesta presentata nei giorni scorsi dai Parlamentari del PD Casu, Di Biase, Madia, Morassut, Mancini, Orfini e Zingaretti al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per sapere che fine hanno fatto i finanziamenti promessi, e se davvero verranno riassegnati nel 2024 con il nuovo bilancio o meno”.

“La chiusura dell’anello ferroviario e il raddoppio della linea Vigna Clara – Valle Aurelia restano delle infrastrutture fondamentali per il nostro quadrante e per la mobilità di tutta Roma, opere strategiche per i quartieri di Vigna Stelluti, Fleming e Vigna Clara ma anche di collegamento tra le periferie e il centro città su cui negli ultimi anni con Roma Capitale ed RFI – conclude Torquati – siamo andati avanti nella programmazione e progettazione. Non possiamo fermarci proprio ora.”

Chiusura Anello Ferroviario, c’è o no nella Legge di Bilancio?

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14 COMMENTI

  1. A proposito del rifinanziamento del Lotto 1B, lo scorso 30 Novembre, in occasione dell’Assemblea Pubblica sulla Sicurezza Stradale del tratto di Via Flaminia Nuova n. 276-280, la sola rappresentante istituzionale intervenuta, la Consigliera Linda Meleo, ha informato gli intervenuti che, su sua sollecitazione, il Capogruppo alla Camera dei Deputati del M5S Francesco Silvestri ha presentato un emendamento per il rifinanziamento del suddetto lotto.

    Cristina Tabarrini
    Presidente Comitato I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni

    • Per aumentare le corse e rimodulare gli orari con un potenziamento delle suddette soprattutto nelle fasce più richieste, quella della mattina 7:30-9:30 e quella del pomeriggio 17:00-19:00, prevedendo il passaggio di un treno ogni mezz’ora, é stata lanciata dai comitati e dalle associazioni civiche di questo quadrante una petizione popolare che ha raccolto circa 2000 firme cartacee e che il 13 Aprile di quest’anno é stata consegnata al nuovo Assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Lazio. Purtroppo, alla data odierna, nonostante i ripetuti solleciti, i comitati e le associazioni civiche che hanno promosso tale raccolta firme non hanno ricevuto alcuna risposta e ricordiamo a tutti che é la Regione Lazio che paga le corse a Trenitalia che é l’anima commerciale di RFI. Pertanto serve una manifestazione popolare che veda in piazza, a fianco dei cittadini, anche tutte quelle istituzioni che sono favorevoli al potenziamento della tratta Vigna Clara-Ostiense, potenziamento che deve essere slegato sia dal raddoppio del binario, previsto nel 2025 in tempo per il Giubileo, sia alla realizzazione del Lotto 1 B a cui sono stati sottratti i “famosi” 175 milioni di Euro che rientra nel progetto faraonico noto come Anello Ferroviario.

      • Trenitalia non è l’anima commerciale di RFI. Trenitalia è un operatore di servizi ferroviari (a cui spetta di gestire il servizio ferroviario regionale nel Lazio), RFI è il gestore del l’infrastruttura. Entrambi fanno parte del gruppo Ferrovie dello Stato. Pur facendo parte dello stesso gruppo, Trenitalia paga a RFI le tariffe di accesso alla rete e, in teoria, potrebbe essere sostituita da un altro operatore ferroviario se la regione volesse.
        Prima di dire le cose sarebbe il caso di chiarire i ruoli dei soggetti coinvolti.

  2. E’ fondamentale che l’opinione pubblica si sollevi coesa nel chiedere da subito l’incremento delle corse da e per Vigna Clara e a breve il rifinanziamento delle opere x la chiusura dell’anello ferroviario. Occorrono manifestazioni e prese di posizione “rumorose” altrimenti il timore che il progetto venga di nuovo messo in un cassetto, può diventare concreto.

  3. Non vorrei abusare dell’ospitalità che VCB consente ai lettori, fra i quali chi scrive, ma può essere utile una cronostoria della Stazione Vigna Clara:
    – estate 2016 – seconda inaugurazione, dopo le vicende legale al Mondiale di calcio 1990;
    . successivi riscorsi al T.A.R., collaudi, pareri, perizie, burocrazia varia;
    – estate 2022 – superate le vicende di cui sopra, terza inaugurazione;
    – ad oggi, salvo errore, la linea viene percorsa giornalmente da undici treni per ciascun senso di marcia, con intervallo fra le corse di circa due ore in alcuni momenti della giornata, quindi si può ritenere di scarsissima utilità per chi deve spostarsi in fretta per motivi di lavoro o studio, o per chiunque volesse servirsene.
    Domanda: siamo ancora in Europa?

  4. Esiste veramente qualcuno che ancora si sorprende
    che la città di Roma sia arrivata terza nella competizione
    per Expo 2030 ottenendo 17 voti ?
    A me sembrano un’enormità.

  5. E mani male che sia andata così. Sarebbe finita come per i mondiali 1990: molte opere lasciate a metà, altre utilizzate solo per l’occasione e poi abbandonate. Una domanda: si parla di centinaia di nuove iniziative e decine di posti di lavoro nuovi. Ma una volta finito l’EXPO che ne sarebbe stato?
    Qualcuno mi sa rispondere?

  6. Aumentare le corse non è una cosa per niente banale, come ben sa chi si trova a dover fare i turni di lavoro del personale.
    Il sogno di ogni responsabile che prepara i turni dove si registrano pochi picchi in momenti ben precisi e un utilizzo scarso in altri è quello di avere solo dipendenti part time per 4 ore al massimo e infrastrutture/strutture in numero adeguato.
    Ammettiamo di avere infrastrutture illimitate, in questo caso treni (e non è così), quale è il costo di dover allocare full time il personale necessario a farli viaggiare ogni pochi minuti per lo più vuoti per più del 75% del tempo? Chi lo paga? Quanto deve costare il biglietto? A Londra per esempio il biglietto nella peak hour si paga di più di quello ordinario al di fuori del picco orario. Un turista che vuole spostarsi con la Tube/DLR se vuole pagare di meno la prende in fuori orario, altrimenti paga per il disturbo di continuare a saturare un periodo del giorno già congestionato (se prende il biglietto cartaceo per un viaggio singolo lo paga molto di più della carta ricaricabile etc etc etc).
    L’abbonamento zone 1-3 (la più comune) costa 184£ al mese e 1.916£ l’anno:

    https://tfl.gov.uk/campaign/new-fares

    Saremmo disposti a questo?
    Come dice un vecchio adagio “non esistono pasti gratis”. Paghiamo una miseria e abbiamo in cambio un servizio miserabile (nonostante i tanti lavoratori che si impegnano tutti i giorni per farlo funzionare).

  7. Questo giustificherebbe pure gli aumenti SPROPOSITATI delle tariffe aeree nei periodi di punta?
    Non lo credo proprio poiché in uno stato democratico – o che si definisce tale – gli interessi dei cittadini dovrebbero prevalere su quelli dei singoli imprenditori. O no? Circa Londra, lasciamo stare la democrazia: basta guardare il caso di quella bambina alla quale l’Italia aveva dato cittadinanza e garantito cure, ma che poi è finita come, quasi, tutti sappiamo…

    • Guardi, se mi spiega cosa c’entra il TPL di Roma con gli aumenti spropositati delle tariffe aeree nei giorni di punta (–> legge della domanda e dell’offerta, o vogliamo mettere una bella tassa sugli extraprofitti delle aziende dolciarie per i panettoni venduti a Natale?) le offro un caffè.
      Da asporto.
      Ah, il TPL contiene la P: pubblico. Il privato non c’entra proprio nulla (il trasporto pubblico di Londra, così come quello di Roma, dipende dal Comune e alla testa di tutto c’è il Sindaco).
      L’interesse dei cittadini è quello di avere il “diritto” alla mobilità. E questo ha un costo che qualcuno deve pagare, direttamente (tariffe) o indirettamente che sia (IMU, addizionale comunale, addizionale regionale, IRPEF, … tutto ai massimi di legge).

      • E’ stato Lei a dire che a Londra le tariffe nelle ore di punta sono più alte di quelle dello ore di stanca. Mi sembra che la logica sia la stessa delle tariffe aeree nei periodi di punta. Con la differenza che i trasporti sono PUBBLICI (comune e regione dovrebbero tutelare il PUBBLICO degli utenti) le linee aeree non sono pubbliche … grazie per il caffè.

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