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Multe pazze a Roma: atto quinto

Galvanica Bruni

multa.jpgAtto quinto: per le “multe pazze” e le relative cartelle esattoriali della GERIT è in arrivo un tifone, un vero tsunami, perché ricorrendo contro le stesse presso il Giudice di Pace esse potranno essere dichiarate illegittime in quanto “non indicano chiaramente, con nome e cognome, chi è il responsabile del procedimento di riscossione“. Serve nome e cognome dunque e la sola indicazione “Gerit” non è sufficiente. Lo afferma l’ordinanza della Corte Costituzionale 377 del 9.11.2007 nella quale si specifica che “l’obbligo di indicare il responsabile, lungi dall’essere un inutile adempimento, ha lo scopo di assicurare il diritto alla difesa e la trasparenza dell’attività amministrativa”.

Sia chiaro, questa sentenza della Corte Costituzionale, applicabile sull’intero territorio nazionale, non prende in considerazione solo le cartelle esattoriali contenenti delle multe ed ovviamente non solo quelle emesse dalla GERIT ma l’intero sistema di riscossione di debiti verso lo Stato affidato alle società di riscossione, come la Gerit, nelle cui cartelle esattoriali può finirci di tutto come le tasse Irpef, l’ICI, la tassa sulla raccolta dei rifiuti urbani fino alle multe per contravvenzione al codice della strada.

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Sia chiara una seconda cosa: i nostri articoli sulle multe pazze e relative cartelle esattoriali emesse a Roma dalla Gerit non vogliono essere uno stimolo ad infrangere le regole facendola franca; il nostro obiettivo è solo quello di informare e di mettere nella condizione i nostri lettori di pagare quel che è doveroso pagare perché un principio è sempre valido: se l’infrazione è avvenuta, se la multa è corretta e se è stata notificata nei termini e nei modi previsti dalla legge non resta che pagare, perché è un dovere civico farlo.

Detto ciò, possiamo dunque affermare, alla luce della sentenza di cui sopra, che i cittadini romani che riceveranno una cartella esattoriale dalla Gerit senza i requisiti prescritti dalla Corte Costituzionale potranno fare ricorso al Giudice di Pace con tranquillità e certezza di vederlo accolto perché le sentenze di questa Corte hanno supremo valore di legge. Ce lo spiega in dettaglio Il Messaggero di oggi in questo articolo a firma di Luca Lippera.

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3 COMMENTI

  1. E intanto è di oggi la novità, pubblicata sui quotidiani, che il Comune di Roma darà un bonus di duecento euro in busta paga agli agenti che in servizio daranno più multe. Complimenti signor sindaco: la polizia municipale non servirà a prevenire le infrazioni, ma semplicemente a far cassa per il Comune che deve pagarsi feste, festicciole, notti bianche e festival del cinema, sulla pelle dei già vessati automobilisti e motociclisti. Un bel esempio di illuminata amministrazione! Roba da quarto mondo (il terzo è già più progredito) e da repubblica di banane.
    Signor Sindaco quando si ricorderà di amministrare questa martoriata città come Dio (e la legge) comanda?

  2. Praticamente un incentivo a fare multe invece che a dirigere il traffico.
    Poi tanto la riscossione delle multe viene bloccata a causa di vizi formali.
    Con spreco di soldi… nostri.
    Quasi quasi metterei su una petizione per bloccare questa delibera comunale.

  3. Caro Fabrizio,
    sono d’accordo con te. Raccolta di firme per bloccare l’uso strumentale della Polizia Municipale.

    Sono a disposizione!

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