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“Pedaggio” sul GRA: il TAR dà ragione alla Provincia di Roma, sospesi gli aumenti

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La prima sezione del Tar del Lazio, presieduta da Linda Sandulli, ha sospeso il decreto che ha disposto l’aumento dei pedaggi autostradali e  sul Grande Raccordo Anulare di Roma accogliendo il ricorso presentato dalla Provincia di Roma con altri 41 comuni in merito al contestato  provvedimento di cui al decreto ministeriale entrato in vigore in data 1 luglio.

Il tribunale ha accolto i ricorsi sostenendo che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l’utilizzo di un’infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa.

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“Il provvedimento impugnato – si legge nelle ordinanze – per essere coerente con la finalità enunciata deve assumere il carattere di corrispettivo per l’utilizzo di una infrastruttura; al contrario, tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell’infrastruttura”.

Mentre sono attese le dichiarazioni di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ed il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, hanno espresso pubblicamente la loro soddisfazione.
“E’ un importante segnale quello che viene dal Tar del Lazio – ha dichiarato Alemanno – questo ci consente di rivedere il provvedimento in modo da scaricare le necessità finanziarie del Governo sui margini di profitto della Società Autostrade e non sugli utenti e in particolare i pendolari che devono pagare quotidianamente il pedaggio”.
“Mi fa piacere per i tanti pendolari del Lazio – gli ha fatto eco Renata Polverini – che ingiustamente si erano ritrovati con l’aumento delle tariffe”.

Nutrita la schiera dei ricorrenti, ben 41 comuni si erano schierati al fianco della Provincia di Roma. Si tratta di: Olevano Romano, Saracinesco, Marano Equo, Rroviano, Riofreddo, Albano Laziale, Licenza, Vallepietra, Vivaro Romano, Rocca Canterano, Percile, Palestrina, Zagarolo, Gallicano nel Lazio, Roiate, Vicovaro, Canterano, Roccagiovine, Rocca S. Stefano, Anticoli Corrado, Sambuci, Ciampino, San Gregorio da Sassola, Cervara, Arsoli, Rocca di Papa, Velletri, Carpineto Romano, San Vito Romano, Genazzano, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Morlupo, Allumiere, Ariccia, Vallinfreda, Castel Madama, Frascati, Fiumicino, Ladispoli e Bracciano. A loro si erano aggiunti il Codacons e la Provincia di Rieti. Hanno invece presentato ricorsi autonomi (anch’essi discussi oggi) il comune di Fiano Romano e la provincia di Pescara.

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2 COMMENTI

  1. A me risulta che gli aumenti non siano “sospesi”.

    Faccio quotidianamente la tratta Ponzano Romano-Fiano Romano della A1 ed il pedaggio è, almeno fino a ieri, di 2,70 euro (invece dei 2,20 che era in vigore fino al 30 giugno), quindi continuo a versare all’ANAS (tramite la società autostrade), 1 euro al giorno per accedere al GRA.

  2. @ GIANNI. Su Libero di domenica scorsa un articolo sottolineava che il pagamento del pedaggio, sulla Roma-Fiano, avrebbe dovuto sparire dal venerdì precedente, ma i caselli non avevano ancora ricevuto lo stop ufficiale….. Sempre nello stesso articolo, l’Adoc (Associazione Consumatori), suggeriva agli automobilisti di non buttare le ricevute, perchè si potranno chiedere i romborsi. Resta da stabilire: come e quando.

    Buone vacanze a tutti.

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