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“Pedaggio” sul GRA: il 28 Luglio il TAR affronta il ricorso della Provincia di Roma

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Si svolgerà mercoledì 28 luglio, presso la Prima Sezione del Tar del Lazio, l’udienza sospensiva sul ricorso proposto dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti contro l’aumento del pedaggio in 9 barriere autostradali del territorio romano contenuto nella Manovra finanziaria del Governo.

Ad oggi, ad affiancare la Provincia di Roma nel ricorso al Tar presentato lunedì 19 luglio (leggi qui) hanno deciso di aderire – attivando apposite delibere “ad adiuvandum” – 39 comuni del territorio provinciale romano: Albano, Ariccia, Bellegra, Bracciano, Castel Gandolfo, Cerveteri, Ciampino, Formello, Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Genzano di Roma, San Vito, Ladispoli, Lanuvio, Montelanico, Palestrina, Percile, Rocca di Papa, Rocca Priora, Sambuci, Velletri, Fiano Romano, Fiumicino, Casape, Colleferro, Morlupo, Allumiere, Vicovaro, Licenza, Rocca Santo Stefano, Olevano Romano, Zagarolo, Carpineto, Arcinazzo, Rocca Canterano, Arsoli, Anticoli Corrado, Roviano.

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Nel frattempo, come scrive Il Messaggero, Gianni Alemanno ha incontrato ieri per circa un’ora il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, per presentare tre proposte sulla questione del rincaro dei pedaggi che ha interessato in particolar modo il traffico da e per la Capitale.
Le tre ipotesi. Una tessera che preveda sconti per i pendolari, l’utilizzo delle risorse derivanti dagli aumenti del pedaggio per il rifacimento della via Pontina oppure la rinegoziazione del contratto di servizio con la Società Autostrade. Alemanno ha detto che si è trattato di una discussione in via preliminare: «La prima ipotesi è mantenere gli investimenti sul territorio e cioè riutilizzare le risorse degli aumenti del pedaggio sulle entrate a Roma del Grande raccordo anulare per finanziare integralmente il rifacimento della Pontina. Ora ci sono 460 milioni e ne mancano circa 600». Per Alemanno si potrebbe anche «creare una tessera del pendolare che garantisca uno sconto per chi transita più volte nel corso del mese attraverso i caselli, riducendo così al minimo gli aumenti per i pendolari».

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2 COMMENTI

  1. Mi sono sempre chiesto perche’ si paga il pedaggio sulle autostrade. E’ una semplice riflessione in qualita’ di laureando in giurisprudenza: ” se le strade e le autostrade vengono realizzate-costruite su un bene spesso privato, con esproprio, finalizzato ad un bene pubblico, perche’ l’esercizio dell’ “interesse legittimo” delle amministrazioni in questo caso su un “diritto soggettivo” deve essere gestito poi da enti privati o privatizzati? Con vantaggi economici per privati !? Allora l’esercizio dell’interesse legittimo non e’ piu’ tale bensi’ potrebbe configurarsi un diritto soggettivo su altro diritto soggettivo. Quale norma tutela questo esercizio? Diversamente, quale ipotesi di reato potrebbe essere ravvisato? La liberta’ di circolazione tutelata dalla nostra Costituzione nella particolare tutela del risparmio anch’essa tutelata dalla costituzione, e tutti i servizi pubblic al cittadino non piu’ con spirtito di liberalita’ che senso hanno? Potrebbe con tale gesto intasare alcune arterie del traffico con particolare vantaggio per alcne categorie sociali a grande svantaggio per altre? Grazie per il dubbio e per il quesito.

  2. Caro Masuccio,
    se sei uno studente di giurisprudenza, anzichè arrovelari il cervello su disquisizioni relative al “diritto soggettivo” ed all'”interesse legittimo”, che in questo caso non c’entrano nulla, potresti studiare il D.Lgs.163/2006, in particolare le disposizioni che regolano le concessioni di costruzione e gestione (artt.143 e seg.);oppure fare una ricerca su internet su come si realizza e finanzia la costruzione delle autostrade.
    Il pedaggio si paga perchè la costruzione e gestione dell’autostrada è affidata ad un soggetto, di norma privato, (denominato concessionario) ma al momento esistono anche tante concessionarie di autostrade in mano ad enti pubblici, perchè il costo dell’investimento è sopportato interamente (nella stragrande maggioranza dei casi) dal privato che, sulla base di un piano finanziario allegato alla concessione, vede ripagara il proprio investimenti con i ricavi dei pedaggi, sulla base di una congrua remunerazione del capitale invstito,che gli consenta, in sostanza, una ragionevole remunerazione del capitale investito.
    In pratico lo Stato non sgancia una euro anche perchè non ce li ha, tant’è che ora si sono inventati anche il pedaggiamento delle autostrade gestite direttamente dall’ANAS, che, a fronte dei epdaggi che riscuoterà, vedrà ridursi i trasferimenti a carico del bilancio dello Stato.
    Spero di essere stato utile per dissipare i tuoi dubbi e perplessità.
    Auguri

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