Home ATTUALITÀ Biodigestore a Cesano, Badaracco (M5S): “Il progetto non sta in piedi”

Biodigestore a Cesano, Badaracco (M5S): “Il progetto non sta in piedi”

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“I pareri negativi espressi dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale in sede di Conferenza dei Servizi asincrona indetta per la realizzazione del biodigestore in Cesano, sono soltanto prime avvisaglie del terremoto che si abbatterà inesorabilmente sul piano dei rifiuti Gualtieri”.

Questa l’opinione di Irene Badaracco, consigliera M5S nel Municipio XV che definisce il progetto “Un grande castello di menzogne e falsità che si tiene in piedi per la poca trasparenza e l’assenza di contraddittorio sin qui celati grazie alla delega di Commissario straordinario del Governo”.

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“Nelle osservazioni al piano rifiuti che ho contribuito a redigere per il Movimento 5 Stelle erano già indicate le criticità insuperabili oggi espresse con parere vincolante dalle autorità competenti. I cittadini ancora non conoscono il piano per la disciplina della circolazione dei mezzi AMA in entrata e in uscita dall’area nella quale verrà collocato l’impianto, sita a poca distanza dal centro abitato in Cesano, e le risorse economiche che verranno attinte per finanziare i biodigestori di Cesano e Casal Selce ma anche gli impianti per la selezione della carta e della plastica, dopo il no del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica alla richiesta di finanziamenti con Pnrr. Aspetti sui quali il Commissario non ha voluto far luce e che ora rischiano di compromettere ogni suo velleitario progetto”.

“Dopo lo straordinario lavoro portato avanti pancia a terra dalla Sindaca Raggi per il risanamento dei conti, per il piano d’investimento della municipalizzata AMA e per quello dei rifiuti, approvato persino dalla Regione Lazio nel 2021, Roma è ancora ferma al palo senza un piano di raccolta differenziata per massimizzare il recupero di materia e senza un piano per l’autonomia impiantistica. La responsabilità – incalza la consigliera concludendo – è da attribuire esclusivamente all’incapacità dimostrata sul campo dal Commissario Gualtieri e dalla sua Giunta che rammenta il valore strategico delle opere da realizzare e la loro indifferibilità solo quando s’affretta a promette di saper escogitare altri stratagemmi per superare i vincoli imposti dalla legge a tutela del patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico del nostro territorio”.

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