
Dal 6 giugno al 26 settembre nella capitale i riflettori saranno puntati sul Roma Summer Fest 2023. L’evento organizzato dalla Fondazione Musica per Roma nello spazio all’aperto della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” animerà l’estate romana con un ricco programma di concerti.
Tra gli artisti del panorama musicale nazionale e internazionale protagonisti della rassegna ci saranno Beth Hart, Bob Dylan, Paolo Conte, Sting, Daniele Silvestri, Yusuf/Cat Stevens, Carmen Consoli, Pet Shop Boys, Fabri Fibra, Paul Weller, Carl Brave. E molti altri ancora.
A VignaClaraBlog.it l’amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Daniele Pitteri, ha spiegato: “Sarà un Festival in cui si saldano per la prima volta in una maniera molto equilibrata i principali filoni musicali esplorati dalla Fondazione negli ultimi anni”. Ha inoltre illustrato quali sono i risultati che sta registrando l’Auditorium e ha sottolineato come, in particolare, la pandemia abbia rinnovato la voglia di intrattenimento.
Il 6 giugno parte il Roma Summer Fest 2023. Attesi tanti nomi illustri. Che Festival sarà?
“Sarà un Festival in cui si saldano per la prima volta in una maniera molto equilibrata i principali filoni musicali esplorati dalla Fondazione negli ultimi anni, con un attento mix fra generi e generazioni di musicisti, fra artisti internazionali e artisti italiani, fra linguaggi musicali più tradizionali e storicizzati, ma ancora potenti e validissimi, e linguaggi contemporanei ancora in fase di maturazione, ma già capaci di scuotere le giovani generazioni.
Sarà quindi un Festival che si rivolge a tante tipologie di pubblici diversi, obiettivo che noi non dimentichiamo mai, essendo comunque uno spazio di proprietà pubblica e quindi orientato a tutta la comunità, privilegiando sempre la qualità della proposta”.
Qual è il valore aggiunto dell’assistere a un concerto nella Cavea dell’Auditorium?
“A giudicare da quanto raccontano gli artisti che nel corso degli anni si sono esibiti in Cavea, la sua potenza deriva dalla prossimità del pubblico, che dal palco quasi si tocca con mano. L’artista si trova di fronte a un muro umano di respiri, entusiasmi, occhi e orecchie vogliosi di riempirsi di immagini e suoni, di corpi desiderosi di muoversi al ritmo dei brani. E tutto questo è galvanizzante e magico, perché quelle migliaia di persone sono lì per te e per la tua musica ed è come sentirne la carezza.
Per il pubblico la magia è rovesciata, perché quasi lo puoi toccare il tuo idolo. E poi perché si genera un’atmosfera sonora così densa, che sembra quasi essere l’aria che ti circonda a darti il ritmo del respiro e del movimento”.
Il 2022 è stato un anno eccezionale per l’Auditorium con 345mila spettatori e 12,1 milioni di incassi. Il 2023 come sta andando?
“È iniziato benissimo. I primi mesi dell’anno danno trend di crescita sia nel venduto che nell’incassato davvero molto soddisfacenti.
Relativamente alla programmazione svolta, nei primi tre mesi del 2023 abbiamo registrato +34% di biglietti venduti e +64% di incassi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Relativamente alla programmazione futura, quindi alle prevendite, il dato è ancora più significativo, perché rispetto alla stessa data dell’anno scorso registriamo +47% di biglietti e addirittura +94% di incassi.
Ciò si deve soprattutto a precise scelte di programmazione che abbiamo fatto, diversificando l’offerta, rendendola più chiara e leggibile attraverso la suddivisione in generi, anticipando di molto la programmazione. Sembra strano, ma appena programmi un concerto, anche se l’evento sarà fra 12 mesi, parte la corsa ad accaparrarsi il biglietto, nel timore che poi non si trovi più”.
Si può dire che la pandemia e la crisi conseguente alla guerra in Ucraina non abbiano spento la voglia di intrattenimento?
“Al contrario, la hanno totalmente rinnovata e stravolta. Ovviamente vanno fatte delle distinzioni, perché il termine intrattenimento è molto ampio e contiene forme di spettacolo, cultura e occupazione del tempo libero molto differenti fra loro.
Per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo, in particolare la musica, la pandemia da un lato ha sottolineato (essendone negata la possibilità) in maniera molto forte il significato esperienziale e comunitario della partecipazione ad eventi in presenza e della condivisione con le altre persone della medesima esperienza; dall’altro la grande offerta e conseguente fruizione, durante il lockdown e il periodo successivo pieno di limitazioni, di eventi musicali anche di grande qualità visiva e tecnologica in streaming ha in qualche modo evidenziato le differenze a livello sonoro, emotivo, fisico, perché l’esperienza derivata da uno schermo non è lontanamente paragonabile a quella dal vivo”.
L’Auditorium si trova a Roma Nord, tra i Parioli, il Villaggio Olimpico e il Flaminio. Cosa significa questa struttura per questa parte della città?
“Innanzitutto, l’Auditorium Parco della Musica che, non dimentichiamolo, è il più grande centro di spettacolo europeo, è uno dei più mirabili esempi di rigenerazione urbana a base culturale. L’area in cui sorge, prima, era un’area abbandonata e mal frequentata. E l’esistenza di quest’area abbandonata, ulteriormente amplificata dalla progressiva dismissione del palazzetto dello sport e dello stadio di Nervi, svalutava l’intero quartiere, sia agli occhi dei residenti che agli occhi degli altri cittadini.
L’Auditorium ha cambiato il destino del quartiere, lo ha fatto divenire meta di cittadini provenienti da tutta Roma, ha rivalutato il patrimonio immobiliare circostante, ha portato una serie di servizi e attività nuove al servizio del quartiere. La successiva apertura del MAXXI ha ulteriormente accentuato questo processo di rigenerazione urbana. Ora ci sono progettualità molto interessanti che potrebbero far diventare quest’area, che ha come centro piazza Apollodoro, ma che si estende dal Tevere ai piedi dei Parioli, non solo la cittadella culturale di Roma, incentrata su scienza, arte e spettacolo dal vivo, ma soprattutto il nucleo della Roma contemporanea, quello che rivaleggia per offerta e architetture con le altre grandi capitali europee”.
Roma Summer Fest 2023
Il Roma Summer Fest 2023 ospiterà i concerti nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”. Sarà questo il cuore pulsante dell’estate romana, dove si esibiranno artisti del calibro di Beth Hart, una delle più grandi voci della scena rock e blues mondiali, di Sting, uno dei più grandi artisti della musica pop, e di Bob Dylan, con alle spalle oltre mezzo secolo di carriera costellata da svolte clamorose e sorprendenti.
Ad aprire la kermesse sarà Paolo Conte, raffinato paroliere, cantautore originale e innovativo e abile pianista innamorato pazzo del jazz e dello swing, ma la Cavea sarà animata anche dai Pet Shop Boys e da Yusuf/Cat Stevens col suo primo live in Italia dopo 9 anni senza dimenticare Daniele Silvestri, il doppio appuntamento con Alessandro Mannarino, Samuele Bersani, Marco Masini, Baustelle, Fabri Fibra, l’istrionico e versatile Carl Brave e molti altri grandi nomi.
Il programma
Il Roma Summer Fest 2023 vanta un ricco programma, che vedrà alternarsi nello spazio all’aperto della Cavea vere e proprie star nazionali e internazionali. Di seguito tutti gli appuntamenti del Festival che andrà in scena dal 6 giugno al 26 settembre 2023.
Roma Summer Fest 2023, il programma di giugno
- Paolo Conte: martedì 6 giugno, ore 21
- Carmen Consoli e Mariza: mercoledì 7 giugno, ore 21
- Samuele Bersani: domenica 11 giugno, ore 21
- Pet Shop Boys: martedì 13 giugno, ore 21
- Valerio Lundini: mercoledì 14 giugno, ore 21
- Mannarino: venerdì 16 giugno e sabato 17 giugno, ore 21
- Yusuf/Cat Stevens: domenica 18 giugno, ore 21
- Ghemon: lunedì 19 giugno, ore 21
- Ludovico Einaudi: martedì 20 giugno, mercoledì 21 giugno, giovedì 22 giugno e venerdì 23 giugno, ore 21
- Porcupine Tree: sabato 24 giugno, ore 21
- Venerus: domenica 25 giugno, ore 21
- The Lumineers: lunedì 26 giugno, ore 21
- Mr Rain: martedì 27 giugno, ore 21
- Interpol: mercoledì 28 giugno, ore 21
- Ballo!: giovedì 29 giugno, ore 21
- Beth Hart: venerdì 30 giugno, ore 21
Roma Summer Fest 2023, il programma di luglio
- Marco Masini: sabato 1 luglio, ore 21
- Renga Nek: domenica 2 luglio, ore 21
- Aurora: lunedì 3 luglio, ore 21
- James Bay: mercoledì 5 luglio, ore 21
- Gigi D’Alessio: sabato 8 luglio, ore 21
- Bob Dylan: domenica 9 luglio, ore 19:30
- Sigur Rós: domenica 9 luglio, ore 21
- Baustelle: lunedì 10 luglio, ore 21
- OneRepublic: martedì 11 luglio, ore 21
- Sting: venerdì 14 luglio, ore 21
- Nobraino: sabato 15 luglio, ore 21
- Gué: domenica 16 luglio, ore 21
- Madame: lunedì 17 luglio, ore 21
- Mr Rain: martedì 18 luglio, ore 21
- Shine – Pink Floyd Moon: venerdì 21 luglio, ore 21
- Levante: sabato 22 luglio, ore 21
- dEUS: domenica 23 luglio, ore 21
- Jacob Collier: lunedì 24 luglio, ore 21
- Daniele Silvestri: martedì 25 luglio, ore 21
- Tash Sultana: mercoledì 26 luglio, ore 21
- Diodato: giovedì 27 luglio, ore 21
- Carl Brave: venerdì 28 luglio, ore 21
Roma Summer Fest 2023, il programma di agosto
- Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra: martedì 1 agosto, ore 21
- Benjamin Clementine: mercoledì 2 agosto, ore 21
- Carmen Consoli & Elvis Costello: lunedì 28 agosto, ore 21
- Checco Zalone: mercoledì 30 agosto, ore 21
- Stefano Massini e Luca Barbarossa: la verità, vi prego, sull’amore: giovedì 31 agosto, ore 21
Roma Summer Fest 2023, il programma di settembre
- Checco Zalone: venerdì 1 settembre e sabato 2 settembre, ore 21
- Paul Weller: venerdì 22 settembre, ore 21
- Tananai: lunedì 25 settembre, ore 21
- Fabri Fibra: martedì 26 settembre, ore 21
Stefania Giudice
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