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Il rebus della segnaletica stradale a Roma Nord

Duca Gioielli

p6270012a.jpgLa sicurezza delle persone, nella sicurezza stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale dello Stato, per questo motivo con un Decreto Legislativo del 1992 è stato approvato il Codice della Strada che si compone di 245 articoli. All’articolo 38 del Capo II, intitolato “Segnaletica Stradale”, si stabilisce che: “La segnaletica deve essere sempre mantenuta in perfetta efficienza da parte degli enti o esercenti obbligati alla sua posa in opera e deve essere sostituita o reintegrata o rimossa quando sia anche parzialmente inefficiente o non sia più rispondente allo scopo per il quale è stata collocata”.

Una norma che a quanto pare sembra essere del tutto sconosciuta a chi, nel nostro territorio, ha la responsabilità dell’efficienza e manutenzione della segnaletica stradale. Cartelli arrugginiti o scoloriti, in molti casi divelti o ricoperti dalla vegetazione, strisce e righe sbiadite e spesso del tutto illeggibili: questa è la situazione che deve affrontare il già distratto e indisciplinato automobilista di Roma Nord.

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Certo sulla mancata manutenzione peserà senz’altro la cronica mancanza di fondi e risorse e pretendere ovunque segnali nuovi di zecca sembrerebbe troppo; ma la situazione attuale lascia supporre una incuria che si trascina da anni.
In alcuni casi ci si trova di fronte a dei veri e propri reperti archeologici risalenti a chissà quale era geologica: molti cartelli sono stati dimenticati in prossimità di incroci, strettoie o curve pericolose e da anni segnalano un qualcosa che non esiste più. Altri sono stati ricoperti dalla vegetazione che, come in una foresta tropicale, li ha avviluppati per intero. Alcuni, a causa del tempo, hanno perso la loro colorazione originale per cui non è dato sapere se indicano una prescrizione o più semplicemente un pericolo. E poi scuole inesistenti, strade chiuse che non ci sono, parcheggi introvabili; tante le frecce bianche in campo azzurro che obbligano a immaginose direzioni obbligate.

In Via Bomarzo c’è una cartello che farebbe la gioia di chissà quanti collezionisti o “musei della strada” perché riporta un arcaico ‘a passo d’uomo’ oramai introvabile; il cartello si accompagna ad uno scoloratissimo ‘divieto di sorpasso’.

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Molti dei cartelli di Roma Nord sono il bersaglio preferito di writers o lo sfondo ideale per adesivi che pubblicizzano traslochi, riparazioni di serrande o spurgo di fogne intasate. In altri casi la lamiera sforacchiata riporta alla mente la segnaletica dell’Aspromonte o della Barbagia, bersaglio usuale di doppiette e lupare. E’ sufficiente percorrere alcune delle più trafficate strade del nostro quartiere per rendersene conto.

Ma la cosa curiosa è che di fronte a tanto abbandono gli automobilisti appaiono rassegnati o del tutto indifferenti: evidentemente hanno fatto di necessità virtù perché riescono a muoversi disinvoltamente anche se la segnaletica esistente costituisce un vero e proprio rebus. Eppure sarebbero sufficienti un paio di operai armati di cacciavite, pinze, cesoie e di qualche chilo di vernice per rimettere in breve tempo le cose al loro posto: quantomeno potrebbero essere raddrizzati i segnali che il vento o qualche buontempone si diverte a girare.

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Tra tanta incuria c’è una bella eccezione: in Via dell’Acqua Traversa, nel tratto che costeggia la Caserma della Marina e la Riserva dell’Insugherata, sono stati piazzati una miriade di cartelli nuovi fiammanti che indicano il divieto di sosta e fermata e in alcuni casi persino la rimozione del veicolo.
Peccato che in quel tratto, privo di abitazioni, nessuno sia solito fermarsi.

Francesco Gargaglia

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