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Uomini e topi in via Cassia

TOPI-CASSIA
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Era il 24 maggio del 2021 quando il Consiglio del Municipio XV chiese la riqualificazione dell’area di via Cassia ubicata di fronte al poliambulatorio sant’Andrea facendo ben sperare i residenti della zona, da tempo costretti a subire la presenza di un gruppo di senzatetto: uomini dell’Est Europa, privi di lavoro e in qualche caso, con patologie inabilitanti.

Nel dettaglio, il documento approvato impegnava il Presidente del Municipio “a mettere in campo tutte le azioni necessarie per attivare la Polizia Locale per il censimento aggiornato e l’eventuale presa in carico dei soggetti fragili senza fissa dimora e il Gabinetto della Sindaca per il successivo sgombero e la restituzione dell’area ai cittadini; a richiedere le verifiche tecniche da parte degli uffici, per la destinazione dell’area da adibire a parcheggio; ad attivarsi presso gli uffici competenti per il Commercio al fine di verificare la possibilità di individuare un’altra area per lo spostamento del chiosco o prevederne l’orientamento in maniera differente“.

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Dopo un anno e nove mesi l’intervento è ancora in mente dei. Nel frattempo le condizioni di sporcizia e degrado sono aumentate e anche se quell’area viene utilizzata  come parcheggio i residenti cercano di evitarla.

Questa enclave, accanto al dismesso Centro Anziani e nei pressi di Via Leonessa, dà rifugio e alloggio ad un gruppo di persone che, sebbene se ne stiano per conto loro (al massimo chiedono un euro o una sigaretta), l’hanno però ridotta in condizioni pietose.

Non solo giacigli di fortuna e vecchi materassi in terra ma anche rifiuti, sporcizia, bottiglie vuote. E dal momento che non ci sono servizi igienici  nei pochi spazi non utilizzati per mangiare o dormire abbondano feci e urina.

Una situazione grave, che ha favorito il proliferare di topi che hanno trovato il loro habitat ideale tra le lamiere arrugginite di un chiosco in stato di abbandono. Proprio quel chiosco che il XV aveva detto che sarebbe stato rimosso.

La colonia di topi è numerosa e scorrazza liberamente tra materassi sporchi e rifiuti. Nei pochi minuti in cui abbiamo sostato per fotografarli abbiamo contato diversi esemplari e numerose famigliole. Il tutto a due passi da una scuola, una chiesa e  un ambulatorio.

La riqualificazione dell’area e ancor prima una dignitosa sistemazione per quelle persone sono una priorità non più rinviabile;  un anno e nove mesi sarebbe stato un tempo più che sufficiente per farlo.

Francesco Gargaglia

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