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I furbetti del mattone abbondano nel XX Municipio

Duca Gioielli

mattoni2.jpgOltre 12mila domande di condono edilizio inaccettabili giacciono presso il Comune di Roma, inaccettabili perché gli abusi sono stati effettuati oltre il termine di scadenza del condono 2003, o perché in violazione di vincoli architettonici o perché si è costruito all’interno di parchi. Ed il XX Municipio in ciò la fa da padrone.

Un’inchiesta del quotidiano Il Tempo condotta da Susanna Novelli e Matteo Vincenzoni, pubblicata su ILTEMPO.it, dimostra che nel XX Municipio c’è la più alta concentrazione dei “furbetti del mattone”, di coloro cioè che hanno “compiuto un abuso edilizio che non solo non poteva essere fatto, ma che non può essere sanato” e che poi hanno presentato comunque domanda di condono, pure a termini scaduti.

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Ed Il tempo si interroga: come è stata presentata la DIA, la dichiarazione di inizio attività? Come è stata ottenuta la concessione? E come è stata accettata una domanda di condono a termini scaduti?

Poi le graduatorie, in cima alle quali troviamo il XX Municipio sia per quanto riguarda le pratiche presentate oltre i termini, oltre 700 gli abusi, sia per quanto riguarda le edificazioni nei parchi, quasi 1000. Un triste primato che contraddistingue Roma Nord.

Tutti i dettagli sono in un articolo del Tempo che non è più disponibile sul sito.

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5 COMMENTI

  1. Riguardo agli abusi dentro il Parco di Veio porto a conoscenza delle seguenti “chicche”.
    – Come caso più emblematico del massimo dei colmi a cui si arrivati va portato l’abuso edilizio iniziato al Km. 6,200 di via della Giustiniana, per completare il quale sono stati più volte violati i sigilli del sequestro penale del cantiere ed un vigile del l’allora XX° Gruppo Circoscrizionale è stato colto in flagrante a prendere una mazzetta per evitare l’ennesimo sequestro da parte del responsabile dell’abuso, che era addirittura un maresciallo dei carabinieri in pensione.
    – L’episodio non è rimasto isolato, dal momento che poi il 21 settembre del 2001 in via di Santa Cornelia sono stati colti in flagrante 2 vigili che per una vicenda edilizia pretendevano una bustarella di 10 milioni in contanti delle vecchie lire da un avvocato penalista che però li ha fatti invece arrestare in flagrante.
    – Come caso opposto ancor più paradossale va citato l’abuso edilizio realizzato con la costruzione di un edificio che ha invaso il lotto con la residenza di un vicino illustre, quale era l’allora Comandante dei Vigili Urbani della XX° Circoscrizione , che non ha denunciato né represso l’abuso commesso fin dentro la sua proprietà.
    – Sul fronte penale parimenti emblematico è il caso dell’edificio costruito in via della Giustiniana e sequestrato allo stato iniziale, per il quale il responsabile dell’abuso è riuscito a dimostrare lo stato di pericolosità dello stabile in cui era riuscito ad andare ad abitare e ad ottenere così il dissequestro del cantiere per il tempo necessario ad effettuare il consolidamento statico: non é verosimile che poi il giudice, dopo aver fatto spendere dei soldi per il consolidamento statico della casa, arrivi ad una sentenza di condanna e di demolizione dell’abuso.
    – Villa bifamiliare realizzata abusivamente in via di Quarto Annunziata per la quale iin data 10.12.2004 é stata presentata domanda di condono prot. n. 188412/04, dichiarando come data di ultimazione il mese di febbraio 2003: come denunciato da un vicino ai Vigili del XX° Gruppo del Corpo di Polizia Municipale, la villa é stata iniziata a costruire il 13 dicembre 2004. Con nota prot. n. 2883 del 9.2.2005 la Soprintendenza Archeologica di Roma ha dimostrato con una allegata documentazione fotografica che a settembre del 2003 la villa non era stata ancora edificata: i proprietari vi abitano ancora dentro del tutto indisturbati, malgrado la denuncia alla Procura della Repubblica.
    – Casa rurale e manufatto ad uso deposito al civico n. 603 di via della Giustiniana, località Monte Castellaccio, autorizzati con concessione edilizia n. 21/C del 28.2.2003, malgrado il diniego di “nulla osta” dell’Ente Parco di Veio, che poi non ha alzato una paglia per reprimere l’abuso commesso dallo stesso Comune.
    – Costruzione realizata abusivamente in via A. D’Avack n. 70, con rilascio di concessione edilizia in sanatoria perché costruita prima del 1967: i primi 2 prefabbricati in cemento sono stati posti sotto sequestro dai Vigili del XX° Gruppo in data 12.8.1999 (dimostrato con tanto di foto a colori dei sigilli).
    – Ultima chicca: in via della Giustiniana n. 960 sono state rilasciate in data 27.7.2006 tre concessioni edilizie in sanatoria per 3 villini che non sono stati mai costruiti, dal momento che sul posto é tuttorsa visibile solo un plateatico costruito su pilastri in modo poco sospeso da terra.
    C’é solo da dire che con deliberazione n. 773 del 24.11.2004 la Giunta Comunale ha licenziato in tronco (per giusta causa) l’allora Direttore dell’Ufficio Speciale Condono Edilizio (USCE) ing. Riccardo Lenzini, perché condananto per reato d’abuso d’uffico con snetenza della V° Sezione Penale del tribunale di Roma del 17.12.2003-27.1.2004.
    Penso che come casistica possa bastare e forse avanzare.

  2. Il Comitato cittadino per il XX Municipio da anni ha chiesto una diversa impostazione della lotta al’abusivismo, segnalando l’accentuarsi del fenomeno, che degrada l’ìintero nostro Belpaese, proprio nel XX Municipio e nell’area protetta di Veio. L’istituzione di un Osservatorio Municipale sull’abusivismo, deliberata da anni è rimasta sulla carta. Speriamo che l’inchiesta comparsa su Il tempo e divulgata da VCB possa ottenere qualche risultato.

  3. Sono uno dei tanti fessacchiotti creduloni che hanno creduto in certe persone, e mi scuso se il mio commento ha poca attinenza con questo articolo, ma in parte, però, ci rientra un pochino, e sarebbe bello se questo giornale ed altri lettori potessero aggiungere qualcosa, qualche informazione utile, e mi riferisco al problema dei costruttori che si prendono i soldi da aspiranti acquirenti di case e poi, non si sa come, riescono sempre a farla franca, avendo ottimi legali, e mi riferisco al problema “Case e Campi” zona Cassia-La Giustiniana, via Gherardini, perchè ci sono centinaia di acquirenti che nel corso degli anni precedenti al 2.000, hanno versato tanti soldini, facendo sacrifici per non avere niente, a Case e Campi è quasi tutto costruito, ma da quasi tutte da altre società, e non da quelle che dovevano costruire inizialmente, e mi riferisco alla società Immobilurbe, alla Uranio 2000, alla Due D-Intermediaria, etc..
    Queste società, a parte qualcosa, non hanno dato tutte le case promesse. A me non hanno dato niente e si sono opposti a qualsiasi restituzione dell’indebito, adducendo con i giudici, che non erano in difetto, perchè stavano aspettando ancora il nulla osta per poter iniziare i lavori. I giudici ci hanno creduto. Ora le poche proprietà le hanno cedute ad altro costruttore, ed i giudici, malgrado questo e malgrado che non mi diano niente in risarcimento dei danni subiti, hanno respinto le mie richieste di risarcimento.
    Ma è mai possibile che nessun giudice riesca a vedere come stanno realmente le cose? Chiedo di poter avere qualche informazione da altri acquirenti che, come me, hanno avuto fiducia nelle persone di questa società e che ora si trovano con niente in mano. Può darsi che VIGNACLARABLOG.IT mi censuri, perchè non attinente con l’argomento, ma vi chiedo, per favore, di non farlo, perchè è enormemente stressante non riuscire ad avere giustizia. Grazie.

  4. Il Comitato di Via Gradoli è orgoglioso di riferire che la via non conosce abusivismo edilizio e in ogni caso se mai siano statae violate le norme edilizie l’abuso è stato rimosso e sradicato mediante sanatoria.
    Sarà usato il pugno di farro (in alternativa granturco) contro chiunque indugi in atteggiamenti anche solo sospetti; sarà punito ogni tentativo di intercettare i trans per la strada.
    Il Comitato non avrà più ragione di essere soltanto quando avrà raggiunto i propri obiettivi: un trans e una prostituta in ogni edificio della via.
    Vogliamo realizzare un modello di sviluppo socio-economico da esportare in tutta Roma nord.
    Il nostro motto? Da Roma ladrona a …. Roma pappona

  5. Riprovo ancora, faccio altro tentativo di trovare, tramite VIGNACLARA-BLOG, persone che sono o siano state “vittime” della Immobilurbe, perchè so che ce ne sono tante ancora e ce ne sono state tantissime in passato.
    Avete tutti risolto? Non credo tutti! Qualcuno sta ancora penando, vivendo male, moralmente e non solo moralmente, mentre i “galantuomini” (e pure le “gentildonne) di queste società vivono completamente tranquilli, nell’agiatezza.
    Quindi riprovo ancora, perchè so che anche nella zona Cassia e Flaminia, oltre che a Vigna Clara e Monte Mario, ci sono state tante persone che hanno dato tanti soldini a questi personaggi per non avere, la maggioranza, la casa promessa. Fatevi vivi, anche se avete risolto, riavendo qualcosa. Date la vostra storia, in forma anche anonima, ma date informazioni. Grazie.

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