Home CRONACA Ponte Milvio, una mattonella contro ogni forma di violenza sulle donne

Ponte Milvio, una mattonella contro ogni forma di violenza sulle donne

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Galvanica Bruni

“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise…solo perché donne”. Parole di Alda Merini del 1991 ma ancora oggi di estrema attualità.

Nel nostro Paese i fatti, le statistiche e le cronache ci parlano ogni giorno di episodi di stalking, di violenza psicologica, testimoniano che le donne sono ancora oggi vittime di una violenza fondata su abusi fisici e psicologici che spesso sfociano nel femminicidio.

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Per questo motivo, oggi, 25 novembre, data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, A Roma, come in tante altre città, si commemorano tutte le donne vittime di femminicidio sensibilizzando la collettività con appuntamenti di riflessione sul tema.

Nel Municipio XV diverse le iniziative messe in campo a partire da quella tenutasi questa mattina sul piazzale di Ponte Milvio.

Una mattonella contro la violenza

Una mattonella “d’inciampo”, una di quelle che non puoi proprio non vedere attraversando l’aiuola centrale di Ponte Milvio è stata scoperta nella mattina di venerdì 25 novembre, anch’essa con le parole di Alda Merini:“siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise…solo perché donne”.

Tanti i presenti, da Daniele Torquati e Alessandro Cozza, presidente e vice presidente del Municipio XV, ad Agnese Rollo e Gina Chirizzi, assessora al Sociale la prima e ai Lavori Pubblici la seconda. Da Stefania De Angelis, presidente della commissione municipale Pari Opportunità a Laura Gigli, consigliera.

E poi ancora, l’Associazione Aspettare Stanca con Rosanna Oliva, il Centro Antiviolenza di Ponte Milvio con Daniela Palladino, gli Stati Generali delle donne con Maria Ludovica Agrò, le Donne Circolo PD Ponte Milvio con Benedetta Castelli, Hermes 2000 con Marilita Molinari.

Testimone dell’evento la grande signora di Ponte Milvio, la Torretta Valadier sulla quale è stato affisso uno striscione (poco visibile, a dir la verità) recante la scritta “No alla violenza sulle donne” e che alle 17.30 verrà illuminata di rosso.

Panchine rosse col 1522

A partire da oggi e poi a seguire nei prossimi giorni una panchina verrà dipinta di rosso nel Parco Volusia (Grottarossa), nel  Parco di Via Tieri (La Storta), nel Parco intitolato agli Atleti Azzurri d’Italia di via della Maratona (Vigna Clara), nel Giardino S. Andrea (Osteria Nuova) e in Via Brembio (Labaro).

Su tutte queste panchine sarà apposto il numero di pubblica utilità 1522, numero telefonico istituito nel 2006. E’ uno dei principali strumenti e il primo mezzo di contrasto alla violenza di genere; attivo h24 e tutti i giorni dell’anno su tutto il territorio nazionale, garantisce un servizio di assistenza fornendo alle vittime informazioni utili sui servizi socio sanitari e, in casi di urgenza, una procedura condivisa con le Forze dell’Ordine.

Giulia Vincenzi

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1 commento

  1. Alda Merini è stata una grande donna e una grandissima scrittrice e poetessa ma questa poesia non rappresenta affatto la realtà. La violenza non viene esercitata contro le donne perchè donne: la violenza è un cancro che colpisce uomini, donne, bambini e animali e i violenti sono individui i cui impulsi sono generati da tanti fattori: mancanza di scrupoli, di umanità, di cultura, di civiltà, di educazione, di rispetto…
    La violenza contro le donne non si combatte demonizzando gli uomini, al contrario: è proprio esaltando le virtù dei non violenti che si creano modelli da imitare.
    Credere che la discriminazione e violenza contro le donne in Iran o Afghanistan si combatta con le sanzioni economiche è una enorme imbecillità: è con la cultura, gli scambi culturali, gli aiuti economici, la lotta all’isolamento che si possono cambiare le cose.
    La cosa più grave è che a non capirlo sono politici, psicologi, sociologi e altre categorie di persone che per paura di essere isolati si uniformano al pensiero unico.
    E’ esaltando le qualità di un uomo (onore, onestà, altruismo, fedeltà, rispetto…) che si combatte la violenza sulle donne: ogni giovane dovrebbe essere incoraggiato a vedere nell’Uomo un modello di riferimento.
    La nostra società non fa altro che esaltare modelli “negativi”, specie il cinema e la TV (storie su Vallanzasca, la Banda della Magliana, Gomorra…o trasmissioni dove uomini e donne si affrontano in maniera invereconda) dove il linguaggio è turpiloquio, il sesso è esplicito, la violenza gratuita e poi diamo la colpa, specie per i giovani, all’isolamento da COVID….questo paese e questa società sono senza futuro.

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