Home CRONACA Corso Francia, per la Procura “Leonardo è morto perché correva troppo”

Corso Francia, per la Procura “Leonardo è morto perché correva troppo”

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Galvanica Bruni

Questa la conclusione a cui sarebbe giunto il consulente della Procura, un esperto appartenente al corpo della Polizia Locale di Roma, secondo il quale il famoso “rattoppo” realizzato a chiusura di una voragine è estraneo all’incidente.

Per il consulente, quel 7 aprile del 2022 Leonardo Lamma correva troppo, la sua moto viaggiava intorno ai 65-70 chilometri orari contro i 50 consentiti. Il rattoppo non c’entra, Leonardo ha iniziato a sbandare 40 metri dopo.

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Non avendo appurato responsabilità di terzi, la Procura appare intenzionata a chiedere l’archiviazione del fascicolo aperto inizialmente con l’ipotesi di omicidio stradale ma privo però di indagati.

Ad anticipare l’esito della consulenza è il Corriere della Sera dando una notizia che ribalta tutte le assunzioni e le ipotesi fin qui date per buone.

Anche l’ultimo video reso noto lo scorso 25 settembre pareva dimostrare che arrivata all’altezza del rattoppo la moto sobbalza, sbanda, e Leonardo non riesce a controllarla. Poi lo schianto sullo spartitraffico. Questa è stata da subito la teoria dei legali della famiglia Lamma che ora si sono dichiarati pronti a smontare pezzo per pezzo la ricostruzione del consulente della Procura.

Quest’ultimo, stando alle anticipazioni odierne, proprio sulla base del video sostiene che Leonardo viaggiasse a velocità elevata e che, appena superato il rattoppo, si sia trovato una fila di auto ferme. La brusca frenata gli fa perdere il controllo del mezzo. Sbanda e si schianta sullo spartitraffico morendo sul colpo. D’altra parte, aggiunge il perito, non si vedono altri centauri barcollare sul rattoppo, quindi non è pericoloso

Insorgono i legali della famiglia Lamma. Come si fa a fare tali affermazioni quando nei giorni precedenti numerosi scooteristi e automobilisti hanno denunciato sui social quanto fosse a rischio passare sul rattoppo che faceva sobbalzare i loro mezzi?

Ricordiamo infatti anche il servizio realizzato dalla giornalista RAI Rossella Santilli per il TGR Lazio del 7 aprile 2022 (clicca qui) che denuncia quella gobba sull’asfalto, figlia della chiusura di una voragine realizzata troppo velocemente con lo scopo di riaprire Corso Francia al traffico. Gobba che poi venne spianata e sistemata poche ore dopo il tragico incidente.

La richiesta di archiviazione del PM e le controdeduzioni dei legali di Leo ora saranno portate all’attenzione del GIP a cui spetta l’ultima parola: andare avanti o scrivere la parola fine su questa tristissima vicenda.

Incidente mortale a Corso Francia, un video inedito

 

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2 COMMENTI

  1. Ovviamente non posso sapere se davvero correva troppo, quello però che so per certo è che in tutte le strade di Roma ci sono dei rattoppi e delle buche pericolosissimi, oltre che per le gomme della propria auto – e ne so qualcosa! – proprio per la vita di chi le percorre con un mezzo a due ruote. Anche a velocità ridotta!

  2. D’altra parte è anche vero che a Roma si corre troppo e si guida in maniera pericolosa. Quando si verificano questi fatti tragici non è sempre e solo colpa delle buche e dei rattoppi

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