Home CRONACA Violenza di genere, nella capitale escalation preoccupante

Violenza di genere, nella capitale escalation preoccupante

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Galvanica Bruni

L’amministrazione accelera. Oggi secondo incontro del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, il secondo in una manciata di giorni dedicato all’escalation di violenze di genere.

Quattro in un giorno agli inizi di ottobre. La donna di San Basilio costretta dal compagno e dai suoi familiari ad avere rapporti anche con il fratello. Lo studente universitario violentato nell’androne di un palazzo a San Lorenzo. La 40enne stuprata in auto alla Garbatella dopo una cena con le amiche. E la ventenne sfuggita per caso ad un abuso.

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Un crescendo che ha allarmato le autorità cittadine. Il primo vertice aveva deciso un potenziamento della sorveglianza (più illuminazione e più videocamere) nelle zone individuate come più rischiose. Dall’area di Termini alle fermate della metro; da San Lorenzo alle aree mercatali buie di sera.

Oggi il secondo che ha approfondito la mappa del rischio, ma Monica Lucarelli, assessore capitolino alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità, pretende maggiori dettagli.

In testa alla classifica delle denunce nei primi nove mesi dell’anno, il primo e il secondo municipio. Violenze domestiche e violenze sessuali. Un record che non si sa ancora se sia da attribuire alla maggior presenza di turisti o ad altro.
Denunce che in periferia – in tutte le periferie – si contraggono. Da verificare la causa: minor fiducia nelle forze dell’ordine e dunque minor propensione a cercare giustizia, oppure un minor numero reale di casi?

Chiede di indagare l’assessore, vuole saperne di più. Anche sul caso di Ponte Milvio che pur essendo uno dei luoghi prediletti della movida romana è coinvolto in un numero veramente esiguo di denunce nei primi nove mesi del 2022. Poche. Perché?

Tante le domande che dovrebbero trovare risposta nei prossimi appuntamenti del comitato: fascia d’età colpita, orari degli assalti, aggressioni in strada o al chiuso.
Il mancato incremento delle violenze rispetto al 2019, consente all’assessore però di parlare di un sostanziale allineamento. “Nessun  motivo di soddisfazione perché questi numeri dovrebbero crollare “.

Al contenimento del fenomeno – almeno quello casalingo – provvedono anche i centri antiviolenza. Da un paio di anni a poca distanza da Ponte Milvio ha aperto i battenti un centro gestito dall’Associazione Differenza Donna; inaugurato nel mese di febbraio 2021, nel corso dello scorso anno ha accolto 156 donne (di cui il 71,1% italiane), quasi tutte vittime di maltrattamenti che comprendono violenza psicologica, verbale, economica e fisica. In alcuni casi è presente anche la violenza sessuale, perpetuata quasi sempre all’interno di un rapporto di convivenza e da parte del partner o ex. (red/RL)

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