Home CRONACA Vigna Clara, doveva ricordare i morti ma è morto anche lui

Vigna Clara, doveva ricordare i morti ma è morto anche lui

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Galvanica Bruni

Doveva essere “un albero per il futuro”, era stato piantato per ricordare i massacri delle Foibe e dell’Esodo Giuliano Dalmata, ma dopo pochi mesi è morto, vittima dell’incuria.

L’alberello era stato piantato lo scorso 10 febbraio nei Giardini di Vigna Clara, quel fazzoletto di verde compreso fra la Cassia e la Flaminia, al termine di Corso Francia. Accanto a lui una targa commemorativa posta nel corso di una cerimonia che ha visto la partecipazione di tutto il Consiglio del Municipio XV, opposizione e maggioranza insieme, accompagnati dagli studenti della Scuola media Nitti che hanno letto dei brani dedicati al giorno del Ricordo.

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Studenti che, oltre a esser stati coinvolti nella celebrazione, con la piantumazione dell’alberello avrebbero potuto partecipare al progetto promosso dal Comando Carabinieri per la Tutela Forestale adottato dal Municipio XV.
Si chiama “L’albero per il futuro” ed è un’iniziativa che mira ad avvicinare gli studenti a percorsi formativi sull’ambiente, per la tutela della biodiversità e la salute del pianeta creando mano a mano un bosco diffuso che, attraverso un sistema di geolocalizzazione messo in piedi proprio dai Forestali, dovrebbe garantire il monitoraggio dello sviluppo di tutti gli alberi piantati e calcolare l’anidride carbonica assorbita.

Di queste buone intenzioni, quel 10 febbraio, era lastricata la via che conduce a quei giardini. Buone intenzioni bruciate dall’oblio nel quale è caduto l’alberello dal giorno successivo, dall’incuria di chi avrebbe dovuto innaffiarlo e dall’elevata temperatura dei mesi estivi. Doveva ricordare i morti ma è morto anche lui. Prematuramente.

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5 COMMENTI

  1. Come sono morti quasi tutti gli alberi piantati nel quartiere.
    Vorrei che a pagare fossero quegli incompetenti del servizio giardini.

  2. Secondo me i “tipi sinistri” lo hanno fatto apposta! Dopo aver negato per decenni l’olocausto delle Foibe si sono voluti vendicare facendolo seccare…..

  3. Questa è la fine che fa a Roma il verde pubblico ….soldi buttati ! perchè le amministrazioni si avvicendano ma l’ASSOLUTA INCURIA PERMANE INDISTURBATA !!!!!

  4. spero che verrà ripiantato e comunque come ho sempre sottilineato è davvero di pessimo gusto mettere la targa attaccata ad un pino morto..sapendo che il tronco ovviamente col tempo marcirà e la targa si romperà. lo capirebbe anche un bambino.
    bisogna richiedere oltre l’attraversamento pedonali li davanti alla fermata dell’autobus che porta verso i giardinetti di via jacini delle scale per unire la zona! un ponte pedonale sarebbe chiedere troppo… ma almeno le strisce e delle scalette per non scavalcare il guard rail e la piantumazione di alberi , che son sempre meno, non mi sembra chiedere molto. stiamo ancor aaspettando che piantino gli alberi in via flaminia nuova dove sono stati negli ultimi 4 anni uccisi il 90% dei pini romani domestici.

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