Home ATTUALITÀ Rifiuti, ritiro porta a porta, Torquati: “Nessun dietrofront nel XV”

    Rifiuti, ritiro porta a porta, Torquati: “Nessun dietrofront nel XV”

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    Duca Gioielli

    In relazione all‘articolo apparso sabato 1 ottobre sulle colonne del quotidiano “Il Messaggero” dal titolo “Ama taglia il porta a porta. A Boccea, Giustiniana, Prima Porta e Cesano da Gennaio tornano i cassonetti”, registriamo una secca smentita del presidente del Municipio XV, Daniele Torquati.

    “L’articolo in questione – premette – è stato fatto girare da molti esponenti politici, sottolineando un ipotetico passo indietro del Sindaco Gualtieri, e da molti cittadini giustamente preoccupati per questa ipotesi. Dopo poche ore è uscita la precisazione e la smentita dell’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale (…”Il Piano al quale si sta lavorando non prevede nessuna riduzione del servizio porta a porta, ma una riorganizzazione richiesta dai territori stessi…), ma purtroppo non ha avuto la stessa risonanza dell’articolo e quindi sono costretto, dopo più di 24 ore, a tornare sul tema”.

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    “Chiariamo subito – scrive Torquati: – nel Municipio XV non ci sarà nessun passo indietro sulla raccolta differenziata porta a porta. Non permetteremo a nessuno di eliminare un elemento di civiltà che con fatica, dopo oltre 20 anni, abbiamo portato a 48.000 cittadini su 158.000 durante i due anni e mezzo di governo (2013-2015); che abbiamo con fatica difeso durante i 5 anni di opposizione alla Sindaca Raggi e che oggi con il Campidoglio non solo vogliamo migliorare, ma estendere”.

    Il pendolarismo dei rifiuti. “Nel 2016 abbiamo preteso e ottenuto la raccolta differenziata porta a porta e quindi l’eliminazione dei cassonetti da tutta la periferia di Roma Nord, che era letteralmente sommersa dai rifiuti di chi la mattina percorrendo le nostre strade di entrata a Roma abbandonava sacchi di mondezza prodotti nei Comuni limitrofi che applicano il porta a porta da anni. Questo costringeva l’azienda AMA a doppi e tripli turni per recuperare quelle postazioni scoprendo altre parti del nostro territorio dal servizio ordinario e non dando nemmeno modo ai Sindaci degli stessi Comuni di avere strumenti per combattere l’evasione della loro tassa dei rifiuti per chi non faceva la raccolta porta a porta”.

    PaP più nuovi strumenti. “Roma non ha bisogno di chi racconta di ipotetici passi indietro, come non ha bisogno di chi dice che va tutto bene. Roma ha bisogno di lavoro e dedizione. Per questo il servizio va migliorato, implementato ed integrato” incalza Torquati affermando che si deve “assolutamente estendere il porta a porta e affiancare all’attuale sistema di raccolta altri sistemi che sono tagliati per i singoli territori e che possono migliorare le prestazioni dell’azienda liberando risorse da investire in altri quartieri. Ecco perché stiamo lavorando alla creazione di “domus ecologiche”.

    Le domus ecologiche. Sono postazioni alle quali possono accedere solo gli abitanti di quelle utenze. “L’idea – spiega Torquati – è di iniziare da quelle comunità che già sono riconosciute come tali, per esempio i Consorzi, con limiti più o meno definiti, quali Case e Campi, Consorzio Olgiata, Casale Ghella, Cortina d’Ampezzo e Saxa Rubra, o categorie come gli esercizi commerciali di Ponte Milvio. La creazione di domus ecologiche permetterebbe di ridurre i passaggi di AMA per liberare risorse in altri quartieri, rendendo impossibile l’abbandono di rifiuti e controllando il pagamento della TARI.
    Questo lo si può fare anche attraverso la collaborazione delle realtà locali ed è per questo che crediamo sia necessario subito cancellare la direttiva della precedente Giunta che impone che la realizzazione di Domus Ecologiche sia demandata solo ad AMA”.

    “La questione dei rifiuti a Roma – conclude Torquati – è centrale. E’ la sfida più complessa della Capitale, anche per dare risposte alle giovani generazioni che sulla questione ambientale si sentono di dover contribuire al progresso del Paese. Serve impegno, dedizione e lavoro. Noi ci siamo”.

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    1 commento

    1. Il problema è che il porta a porta non viene effettuato. Gli abitanti della Castelluccia dopo aver atteso invano per giorni il ritiro della spazzatura sono costretti a caricarla in macchina per portarla ai cassonetti lontanissimi. Se questo è un segno di civiltà…

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