Home AMBIENTE Peste suina, nuova ordinanza per le attività di emergenza

Peste suina, nuova ordinanza per le attività di emergenza

cinghiali-in-libertà
foto di repertorio
Galvanica Bruni

È stata firmata e diffusa la nuova ordinanza sulla peste suina emessa dal sottosegretario alla Salute con delega alla Peste suina africana, Andrea Costa. Tra le principali misure da attuare con urgenza vi sono: una zona rossa allargata, un piano per gli abbattimenti da definire entro 30 giorni e l’istituzione di una cabina di regia.

Il provvedimento si è reso necessario per poter far fronte all’urgenza di contrastare la diffusione della peste suina africana che sta colpendo Roma e all’indomani della Decisione dell’Unione europea di imporre la chiusura immediata delle aree infette.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Il numero di cinghiali morti dichiarati affetti da peste suina a Roma è salito a 8, di cui 2 confermati nella giornata di oggi, e tutti provenienti dal parco dell’Insugherata, dove è stato scoperto il primo caso nel Lazio lo scorso 5 maggio.

La peste suina africana (PSA) è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, altamente contagiosa e letale, ma non trasmissibile agli esseri umani. “Solo a Roma e provincia si stima la presenza di 20mila cinghiali che rappresentano un veicolo pericoloso di trasmissione della malattia”, ha reso noto Coldiretti e ha aggiunto che “Sono quasi cinquantamila i maiali allevati nel Lazio a rischio”.

La nuova ordinanza

La nuova ordinanza per contenere la diffusione della peste suina africana è stata firmata durante una riunione di oggi, martedì 17 maggio, in Prefettura, alla quale hanno preso parte il commissario per l’emergenza Angelo Ferrari, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla Salute con delega alla Peste suina africana Andrea Costa, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore all’ambiente di Roma Sabrina Alfonsi.

“L’obiettivo essenziale è quello di contenere la malattia e eradicarla da questo Paese. – ha annunciato Ferrari – Oggi il virus si propaga all’interno del mondo dei selvatici e vogliamo evitare il passaggio al suino domestico. I casi riscontrati al momento sono 8 e sono nel Grande Raccordo Anulare: il primo obiettivo è mantenerli nell’area, chiudere tutti i varchi e impedire il passaggio di animali infetti”.

“Chiediamo alle autorità – ha aggiunto – di monitorare la presenza delle carcasse per garantire che la zona infetta non si ampli. Sui tempi bisogna avere pazienza di comprendere come sarà evoluzione della malattia, ma per arrivare all’eradicazione si dovrà attendere almeno un anno dall’ultima carcassa positiva”.

Il commissario Ferrari ha confermato l’ampliamento della zona rossa fuori dal GRA, nel quadrante nord tra via di Boccea, via della Storta e La Giustiniana.

Zingaretti ha dichiarato che verranno coinvolti diversi attori sul territorio. “L’ordinanza definisce la strategia e indica chi fa cosa nei prossimi mesi e il nostro obiettivo è quello di istituire una cabina di regia. Si apre una fase lunga mesi, che sarà scandita da fasi diverse. La fase è complessa, ma affrontabile”.

“La gestione di questa emergenza richiede di un percorso partecipato e molta coesione. – ha sottolineato il sottosegretario Costa – Con un successivo atto sarà messo in campo un protocollo d’intesa tra Ministero della Salute, Prefettura, Regione Lazio e commissario, con cui individueremo una cabina di regia per il coordinamento dell’emergenza della peste suina. Sono già iniziate una serie di attività fondamentali, stiamo affrontando questa emergenza per evitare che il virus della peste suina possa intralciare attività”.

La cabina di regia sarà coordinata dal prefetto Matteo Piantedosi, o da un suo delegato. Egli avrà il compito di individuare un piano di attività necessarie a ridurre a presenza dei cinghiali anche all’esterno nelle zone bianche.

Il XV Municipio sorvegliato speciale

Il XV Municipio, come anche il XIII e il XIV, sono diventati sorvegliati speciali di Ama, perché i più colpiti dalla diffusione del virus. In particolare, l’assessore all’Ambiente di Roma Sabrina Alfonsi, ha comunicato che le strade dove le misure di contenimento saranno effettuare con maggiore urgenza, oltre a via Panattoni, via dell’Acqua Traversa e via Azzarita in zona Cassia, sono anche via delle Galline Bianche, via Ghisalba, via Arcisate, via Valbondione, via Brembio, via Brembate, via Clauzetto, via Gemona del Friuli, via Magnano in Riviera e via Osnago in zona Labaro-Prima Porta, via al Sesto Miglio, via Santi Cosma e Damiano e via di Grottarossa, in zona Tomba di Nerone-Grottarossa..

Inoltre, saranno intensificati i turni di raccolta e dove possibile Ama provvederà a sostituire i cassonetti da 1.200 litri con quelli da 2.400 per evitare che i cinghiali li rovescino.

L’assessore ha poi spiegato che “Sono state esaminate le problematiche relative alle procedure di sconfinamento dei cinghiali dai parchi alle aree urbane cittadine. Sono stati effettuati interventi di confinamento mediante il ripristino delle recinzioni dei parchi e delle aree naturali dove erano ammalorate e realizzazione di nuove recinzioni nelle zone individuate come percorsi preferenziali dello spostamento degli animali, soprattutto in prossimità del parco dell’Insugherata e del Pineto, ed è stato effettuato il potenziamento delle attività di cattura degli esemplari”.

Presto il piano di eradicazione

Dopo la fase di contenimento, arriverà quella di de-popolamento. L’ordinanza di oggi non entra nel merito degli abbattimenti dei cinghiali, per i quali si attende un ulteriore provvedimento nei prossimi giorni.

Angelo Ferrari, nominato dal Governo Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA, sta infatti elaborando un piano programmato per l’eliminazione degli ungulati. Sarà nominato un funzionario della Prefettura delegato alla gestione dell’emergenza a Roma per rendere più veloci i passaggi tra il Ministero della Salute e la Regione Lazio.

I provvedimenti dovranno mirare a evitare da una parte che gli infetti possano uscire dalla zona rossa e debellare così il virus in modo definitivo, dall’altra a riportare sotto controllo la presenza degli ungulati sul nostro territorio ritenuta ormai non sopportabile per l’ecosistema; il numero cinghiali in Italia è oggi cinque volte superiore alla norma.

Saranno sicuramente da esempio le misure prese in Piemonte e Liguria, dove sono stati individuati 113 casi da dicembre 2021 nelle aree boschive. Tuttavia a Roma le normative dovranno considerare il contesto cittadino, infatti i cinghiali hanno ormai da diversi mesi oltrepassato i confini verdi per raggiungere le strade di Roma Nord ricche di cassonetti straripanti di rifiuti.

Tra le soluzioni più probabili sul tavolo c’è l’organizzazione di squadre di selecontrollori, ossia cacciatori abilitati alla caccia selettiva del cinghiale, scritti all’albo regionale, muniti di patentino e in grado di operare fino al tramonto grazie al visore notturno.

Le operazioni di cattura comporteranno la chiusura temporanea di parchi e ville storiche. Si sta valutando anche il prolungamento del periodo di caccia da tre a cinque mesi, ma l’apertura della stagione è prevista comunque per ottobre.

La voce degli ambientalisti

Non tutti sono però d’accordo in merito alle misure di contenimento dei cinghiali a Roma attraverso l’abbattimento. Gli ambientalisti, infatti, stanno facendo sentire la loro voce contraria, ricordando che “il Comune di Roma è stato il primo a dotarsi di un regolamento per la tutela dei diritti degli animali di tutte le specie e, fin dagli anni ‘80, ha istituito un ufficio dedicato per questo impegno di civiltà”.

Su Change.org è stata lanciata una petizione per chiedere l’abrogazione del protocollo d’intesa siglato tra la Regione Lazio e Roma Capitale e la promozione di misure di gestione compatibili con la necessità di allontanare i cinghiali dalle aree urbane e il riconoscimento delle strutture nate dall’impegno di privati e associazioni autorizzate capaci di prendersi cura degli animali catturati. Già 1.195 le firme raccolte.

Giulia Vincenzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 COMMENTI

  1. Non ho capito (ma forse dipende solo da me) cosa propongono gli ambientalisti. ho capito che si oppongono all’ abbattimento dei cinghiali, e questo è comprensibile: è il loro obiettivo, ma non vedo le loro proposte di strategie alternative, se poi si oppongono anche alle gabbie di cattura.
    Non capisco, inoltre, perchè, se sarà deciso l’abbattimento, in deroga alle leggi sulla caccia, che è vietata all’interno del Raccordo, si debba aspettare ottobre per rispettare i tempi venatori. Sarebbe molto più efficace ampliare la deroga ed interrompere ora il loro processo riproduttivo. A ottobre si rischia di trovarne 10 volte di più .
    Se poi la gente la smettesse di gettare i rifiuti fuori dai cassonetti quando sono pieni e farsi quattro passi a piedi per cercarne altri vuoti, forse le cose potrebbero migliorare.

  2. Non credo a questa “ peste suina”, vorrei tanto sapere a chi andranno i capi abbattuti, non bisogna dimenticarsi che tale tipo di cinghiali sono stati introdotti in Italia per ragioni venatorie ( ossia per la caccia). Perché sono così tanti a Roma? Vorrei sapere se se lo è mai chiesto Il Zingaretti…. La risposta è semplice ed è che a Roma ci sta tanta immondizia che non viene raccolta regolarmente. Inoltre il piano di “ raccolta differenziata “ è decisamente mal gestito in quanto, ( proprio per via dei cinghiali ), si ha il timore di buttare l’umido sotto casa non sapendo a che orario vengono a raccoglierla, di conseguenza abbiamo questi animali sotto casa in cerca di cibo facile, non devono arrampicarsi nei secchioni… perché faticare quando i rifiuti sono a portata di muso? Io vivo a Prima Porta ed è diventata normalità la presenza degli ungulati che sono poi inoffensivi, diversamente da chi governa la nostra regione.

  3. Ho l’impressione che l’argomento stia piano piano perdendo interesse da parte delle cosiddette “Autorità”
    Vero che sono coerenti con se stesse ossia continuare a decidere di non decidere , però mi sembra assai grave
    i cinghiali continuano ad imperversare in zona , ora se la prendono in via panattoni con quei bidoncini della spazzatura posti poco oltre quelli recintati , ieri sera dopo la solita passeggiata delle 19,00 , stazionavano poco prima della mezzanotte in piazza cerioni 2-3 cinghiali
    cinicamente ci si dovrebbe augurare un “dramma” per sbloccare – forse – la situazione
    ci siamo andati vicini comunque , a Via Cipro ( mica in periferia ) uno scooter ha centrato un branco di cinghiali a passeggio , per fortuna senza conseguenze “mortali”
    questo dopo l’assalto alla signora in zona balduina , quelle aggredita perchè aveva buste della spesa in mano , quella con il cane a villa glori e quelli di villa Ada ……
    questo non perchè i cinghiali siano “buoni” , è perchè le persone cercano di evitare gli incontri ma non sempre si può fare e riesce
    chi le vede più le simpatiche famigliole in giro per l’Insugherata o a spasso con il cane dopo le 17-18 ??
    peste suina , vaiolo delle scimmie , dopo il covid mancavano

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome