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Vigna Clara, riaperto il parco Atleti Azzurri d’Italia

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Galvanica Bruni

Dopo mesi di chiusura per lavori, nella mattina di giovedì 21 aprile è stato riaperto al pubblico il Parco Atleti Azzurri d’Italia, in via della Maratona a Vigna Clara.

Presenti diversi consiglieri del Municipio XV, gli assessori all’Ambiente Marcello Ribera,  alle Scuole e Cultura Tatiana Marchisio, e al Bilancio Alessandro Cozza col mini sindaco Daniele Torquati e l’assessore capitolino all’Ambiente Sabrina Alfonsi, venuta a toccare con mano i lavori effettuati dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto e svolti sotto la guida e il controllo del Dipartimento comunale.

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L’evento si è concluso con le note dei violini e dei clarinetti degli alunni del corso di musica dell’adiacente scuola media Goffredo Petrassi che si sono esibiti all’aperto davanti a una cinquantina di presenti.

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da sinistra: D.Torquati, S.Alfonsi, M.Ribera, T.Marchisio

I lavori

Uno sguardo circolare agli 11mila metri quadri del Parco consente di prendere visione di quanto realizzato dal 7 luglio 2021, data in cui venne aperto il cantiere.

Abbattuti 19 alberi (6 erano nel progetto iniziale, 13 sono risultati essere ammalati in corso d’opera) e sostituiti con nuove piantumazioni, sono state risistemate le vecchie panchine, riqualificate le aree ludiche, installati nuovi giochi, restaurata la base del piccolo monumento, verniciate le recinzioni, creata un’area per anziani (in via di completamento).

Per dovere di cronaca, non mancano i nei. Per esempio nell’area scivoli, quella che si presume sarà la più gettonata dai piccoli frequentatori, non c’è una sola panchina a uso genitori e nonni accompagnatori. Per non dire delle toppe di catrame sulla pista ciclabile che non sono affatto gradevoli a guardarsi.

Ma quel che sembra più grave ai fini sicurezza – e che pare incomprensibile esser passato inosservato a chi del Dipartimento capitolino doveva controllare – è la presenza di ampie zone aride con terriccio e sassi nei pressi degli spazi ludici, terriccio dal quale ogni tanto spuntano radici degli alberi abbattuti.

Il rischio che un bimbo vi inciampi cadendo poi col viso sulla terra è assai forte. Lecito dunque chiedersi perché quelle zone non siano state rimesse a verde.

È probabilmente per questo motivo che il presidente del XV, Daniele Torquati, nel commentare la (quasi) fine lavori ha dichiarato: “Quello di oggi non è un punto di arrivo ma di partenza, ed è per questo che mi sono preso l’impegno e ho chiesto all’Assessore alle Politiche Ambientali Marcello Ribera, che ha seguito i lavori per il municipio in questi mesi e che ringrazio, di organizzare un nuovo incontro con i comitati dei cittadini per proseguire il percorso di riqualificazione e miglioramento dell’area verde”.

Doveroso infatti segnalare che la gestione centralizzata di questi lavori, tutti in capo al dipartimento capitolino all’Ambiente, ha prodotto delle storture che potevano essere ovviate se, una volta aggiudicata la gara, la fase esecutiva fosse stata delegata al Municipio, molto più vicino alle esigenze del territorio.

Tanto per dirne una, non sarebbero stati aperti in contemporanea il cantiere di questo parco e quello del Parco Volpi, in via della Farnesina “bassa”, privando così un intero quartiere degli uniche due aree verdi e ludiche a disposizione. E tanto per dirne un’altra, non sarebbe mancata, come invece è accaduto, l’interlocuzione con i cittadini rendendo loro conto dei ritardi  e delle scelte prese di volta in volta.

Tutto ciò essendo, questo del parco di via della Maratona, un progetto partecipato, nato cioè da una istanza dei residenti, votata dai cittadini, recepito dal Campidoglio. Un processo in cui amministrazione e cittadini avrebbero dovuto camminare insieme. Ma ciò non è avvenuto e i lavori, senza che nessuno ne raccontasse mai il perché, sono andati avanti per mesi e a singhiozzo.

Il progetto partecipato

Con la Delibera n. 284 del 10 dicembre 2019, la Giunta capitolina avalla i risultati delle votazioni on-line dei progetti presentati nell’ambito del Bilancio Partecipativo. In particolare, per quanto riguarda il Municipio XV, c’è anche la riqualificazione del Parco Atleti Azzurri d’Italia di via della Maratona.

Per inciso, il progetto è stato presentato da un gruppo di cittadini che però non si sono mai palesati nel proseguo della vicenda.

Arriviamo alla primavera del 2021 quando, con la Determinazione Dirigenziale n. QL/653/2021 del 15 aprile, il Dipartimento capitolino all’Ambiente affida i lavori alla società “Parchi e Giardini srl”che si è aggiudicata la gara con un ribasso del 36,2% sulla base d’asta per complessivi 186mila euro.

Stando al contratto, sono previste – in sintesi – nuove aree ludiche, la sostituzione dei giochi obsoleti e la fornitura e messa in opera di nuove attrezzature,  la creazione di un’area relax per anziani, la rimodulazione dei cigli dei vialetti, la riverniciatura della recinzione  e dei cancelli, il ripristino del verde e,infine, la fornitura di nuove e panchine e cestini per rifiuti.

I lavori devono essere conclusi  entro 180 giorni dalla data del verbale di consegna dell’area, verbale che viene sottoscritto il 6 luglio e quindi, come lo stesso recita, le opere devono essere completate entro il 30 dicembre.

Lavori alla stop & go

Il 7 luglio nel parco compare un bagno chimico, delle recinzioni e un cartello che dice “data inizio lavori 7 luglio“. Qui, come si apprende dagli atti, tutti pubblici, comincia l’odissea degli stop & go.

Il 5 agosto infatti, la ditta chiede una sospensione dell’attività visti i tempi lunghi per “l’ottenimento delle strutture ludiche che costituiscono la parte prevalente dell’appalto“. Il Dipartimento la concede, senza indicare la data ripresa lavori.

Passa l’estate e cominciano le dichiarazioni. Il 13 settembre lo stesso Dipartimento fa dire all’allora presidente del XV “i lavori sono stati avviati già qualche giorno fa con alcune attività propedeutiche per il cantiere, come l’installazione dei bagni chimici”. Peccato che l’evento risalga al 7 luglio e non a “qualche giorno fa” e che l’installazione di un bagnetto chimico non sia poi opera così fondamentale, visto peraltro che non c’è nessuno che lo usa: il cantiere è infatti fermo.

Passa solo una settimana e a rincarare la dose ci pensa l’allora assessore capitolino all’ambiente, Laura Fiorini, che sul suo profilo facebook il 21 settembre scrive: “i lavori hanno subito una sospensione in attesa dei materiali necessari alla riqualificazione delle aree ludiche.  A giorni è in programma la ripresa del cantiere...” ma in realtà i lavori non sono alle viste, partiranno infatti solo il 17 ottobre e per effetto della sospensione la data ultima per completarli diventa 16 aprile 2022 e non più 30 dicembre 2021.

Arriviamo così a dicembre quando la ditta chiede una seconda sospensione motivata dalla necessità “di dover attendere l’autorizzazione all’abbattimento di ulteriori 13 alberi rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo” (ndr, inizialmente erano solo 6).
Il Dipartimento anche per “consentire l’accesso al pubblico nell’area giostre per le festività natalizie, per permettere al giostraio di lavorare” concede la sospensione dal 24 dicembre al 9 gennaio, ma poi la proroga fino al 16.

I lavori riprendono quindi il 17 gennaio e fra alti e bassi si arriva ad aprile quando “visto il notevole ritardo della consegna dei materiali da parte dei fornitori dei giochi, a seguito della pandemia Covid-19, che ha creato problemi di approvvigionamento legati al reperimento delle materie prime e all’aumento dei prezzi delle stesse”  la ditta chiede una proroga contrattuale di trenta giorni, e il dipartimento la concede.

Il nuovo termine di ultimazione dei lavori contrattualmente definito diventa così il 6 maggio 2022, data entro la quale dovrà essere obbligatoriamente completata l’area relax per anziani (pare trattarsi di un paio di tavoli per gli scacchi), scrivendo così la parola fine a questa lunga e travagliata storia.

Claudio Cafasso

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3 COMMENTI

  1. moh , a parte che quei quattro sembrano capitati per caso e forse è pure così
    ma non era meglio prima come qualche parecchi anni fa ?
    una bella buca , un laghetto , con da una parte resti di Moby Dick in gommapiuma grigia , dall’altra resti di una triremi romana , superstiti di set cinematografici della Titanus che aveva rimessaggio carrozze all’Acquatraversa dove ora vanno a cavallo
    perlomeno era un finto vero
    adesso stanno a fa’ un vero finto , manca quello , s’è perso quest’altro , startro nun arriva però 186milaeuro se li so’ imbertati
    moh , aspetta la panca , lo scivolo , rimedia le buche ….
    eddai !!

  2. Finchè si aggiudicheranno le gare al massimo ribasso senza penalità alcuna per le inadempienze e soprattutto senza controllo ….è il minimo che possa succedere . Ma con Gualtieri non doveva cambiare tutto e profilarsi il migliore dei mondi possibili? Finora sono passati mesi ed è tutto come prima …senza le denunce della stampa ovviamente !!!!!

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