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Incidente a Corso Francia, la Procura ipotizza omicidio stradale

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Omicidio stradale. Questa l’ipotesi di reato scritta nel fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Roma in merito al tragico incidente in cui Leonardo Lamma, neanche ventenne, ha perso la vita a Corso Francia nel pomeriggio di giovedì 7 aprile a bordo della sua moto.

A far scattare questa ipotesi i lavori di chiusura della voragine apertasi il 27 marzo all’altezza del civico 159, più o meno dove è avvenuto l’incidente. Lavori eseguiti dalla ditta incaricata dall’Acea e che non sarebbero stati fatti a regola d’arte, lasciando un dislivello sul manto stradale. Dislivello che potrebbe aver causato la perdita del controllo della moto.

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E quel che ha gettato ombre su questi lavori è stato l’intervento effettuato nella notte successiva al decesso del ragazzo quando su Corso Francia una ditta – non è chiaro se sia stata la stessa dei lavori –  ha riasfaltato lo stesso tratto di strada. L’intervento è stato filmato dagli amici del giovane che stazionavano in veglia sul luogo dell’incidente e il video è arrivato sul tavolo di Attilio Pisani, il PM incaricato.

La voragine

Larga 2 metri e profonda altrettanto, la voragine si era aperta nel primo pomeriggio di domenica 27 marzo, all’altezza del 159. Subito transennata dalla Polizia Locale, a intervenire furono i tecnici Acea per una prima videoispezione, supportati da quelli del Dipartimento capitolino Simu.

Appurato trattarsi della rottura di un allacciamento fognario privato, vista la criticità della situazione con la carreggiata di Corso Francia ridotta a una sola corsia, anche se il guasto non riguardava reti idriche è stata Acea a intervenire per riparare il danno tramite una ditta in appalto.

Fra scavi, riparazione, fermo pioggia e chiusura voragine venerdì 1 aprile il cantiere viene chiuso e la corsia riaperta al traffico.

Ma, a detta di automobilisti e testimoni locali, l’asfalto non sarebbe stato ripristinato a dovere.

Fra questi ultimi il titolare di un punto vendita di materassi davanti al luogo in cui è morto Leonardo Lamma che al Corriere della Sera ha dichiarato di aver fotografato una sorta di rattoppo lasciato sulla strada al termine dei lavori.
“Sembrava un dosso – ha affermato –  che in una strada a scorrimento veloce come questa rappresenta un pericolo enorme”.

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Di quel dosso si son perse le tracce dopo l’intervento notturno ripreso con un video dagli amici di Leo e che gli avvocati della famiglia hanno consegnato al PM.

Nessuna certezza

Oggi comunque è del tutto prematuro e scorretto dare certezze, se c’è o no un nesso tra il dosso sull’asfalto e l’incidente sarà la Procura ad accertarlo.

Al momento, di solido c’è solo il verbale steso dalla Polizia Locale che ha congelato su carta le condizioni della strada, i segni lasciati a terra dalla moto, il casco ritrovato danneggiato ma non spaccato e ogni altro elemento utile a ricostruire la dinamica dell’incidente, operazione per la quale risulteranno molto importanti le immagini delle telecamere presenti su Corso Francia.

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