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Fiorisce d’inverno con profumo di primavera: la mimosa

mimosa
Galvanica Bruni

Per vedere prati e piante ricoprirsi di fiori si sa, dobbiamo aspettare la primavera anche se poi ci sono alcune eccezioni con alberi che fioriscono in pieno inverno come la mimosa, pianta conosciutissima che già nel mese di gennaio comincia a fiorire ricoprendosi di fiorellini a forma di globo di colore giallo; l’intera pianta si veste di un soffice manto ed emana un profumo insistente e piacevolissimo.

La Mimosa (Acacia dealbata) cresce nei parchi, nei giardini ma anche negli incolti formando a volte piccoli boschetti; a Roma Nord è molto diffusa e la troviamo in ogni luogo.

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Originaria della Tasmania, un’isola a sud dell’Australia, è stata introdotta nel nostro continente circa due secoli fa insieme all’Eucaliptus e nel nostro paese ha trovato un clima ideale; la Mimosa pur essendo un albero molto resistente non sopporta il freddo estremo (temperature inferiori a -5°) e neppure il gran caldo. Insomma il clima mediterraneo è perfetto per questo albero che può raggiungere anche i 20 metri.

Ovviamente il punto forte dell’albero sono i suoi fiori profumati, piccole sfere gialle e vellutate che a  ricoprono la pianta con un effetto scenico piacevolissimo; tanto bello che la Mimosa viene coltivata anche in vaso senza che per questo perda la sua bellezza.

La sua corteccia può essere utilizzata per tisane oppure per ricavare olii da usare per fare massaggi; tante le qualità che si attribuiscono alla Mimosa ricca di minerali: rilassante, afrodisiaco, anti-acne e arrossamenti della pelle e infine antidolorifico con un effetto prolungato.

La Mimosa infine è stata scelta per rappresentare la “festa della donna” in quanto trattasi di albero bello, elegante ma anche resistente e come albero degli innamorati; sembra che perfino gli indiani d’America (il politicamente corretto li vorrebbe “nativi”) donassero  un rametto fiorito  di Mimosa alle loro donne per manifestare il loro amore. Un gesto di grande delicatezza e sensibilità in individui dalla fama di feroci guerrieri.

L’unica incertezza di questo bellissimo albero è il nome: gli studiosi non si sono accordati sulla sua origine, che sembra derivare per alcuni dal latino mentre per altri dallo spagnolo.

Quale sia l’origine del nome, di suo già bello, in realtà ha poco importanza; vedere le mimose nei parchi, al di là delle recinzioni, nelle aiuole o più semplicemente nei prati incolti  (dove magari è possibile prendere un rametto da portare a casa o in ufficio) è sempre un piccolo toccasana per le nostre giornate “impegnate”.

Francesco Gargaglia

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