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Addio a Gary Brooker, fondatore e star dei Procol Harum

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Galvanica Bruni

Addio a Gary Brooker, fondatore e star del gruppo Procol Harum. E’ deceduto sabato 19 febbraio ma la notizia è stata diffusa solo in queste ore. Con la sua voce e il suo pianoforte rappresenta una leggenda della musica internazionale e lascia un’eredità che durerà per generazioni.

Nato nel maggio del 1945, Gary Brooker, allora pianista dei Paramounts, fonda nel 1967 i Procol Harum con Keith Reid (spesso definito il Mogol della musica leggera inglese).

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Nasceva così uno dei gruppi più influenti nella storia del rock sbancando già nell’anno del debutto il mercato discografico internazionale con A whiter shade of pale, uno dei singoli più venduti al mondo (oltre 10 milioni di copie) ed una delle canzoni più riconoscibili e suonate di sempre.

We skipped the light fandango…

55 anni fa con quel brano Gary Brooker e Keith Reid contribuirono a definire il rock progressivo senza smarrire però le radici blues che li hanno sempre contraddistinti.

Una melodia presa in prestito da Bach, un virtuosismo melodico che solo un organo Hammond può consentire, un testo ermetico ma onirico di cui poco importa capire il significato. Al tutto aggiungi la voce di Gary Brooker: è da questo cocktail che nasce uno dei brani più famosi dell’ultimo mezzo secolo.
Nel 2004 la rivista musicale Rolling Stone l’ha inserito nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi al 57º posto.

A whiter shade of pale è stata arrangiata in decine di lingue e paesi diversi e cantata da grandi nomi della musica. Memorabile l’interpretazione del soprano inglese Sarah Brightman,  quella graffiante di Joe Cocker e quella soft di Michael Bolton. Senza dimenticare la versione country di Willie Nelson e quella sussurrata di Eric Clapton, solo per citarne alcune.

Uscito sul mercato discografico a maggio 1967, in meno di un mese il brano raggiunse la vetta delle classifiche inglesi da dove non si mosse per i successivi sei mesi. Poco dopo entrò nella top five americana e dopo 10 anni fu uno tra i 30 singoli al mondo ad aver oltrepassato i dieci milioni di copie vendute.

In Italia uno dei primi ad ascoltare il brano è Mogol che scrive un testo in italiano per i Dik Dik con il titolo Senza luce: il disco va subito al primo posto in classifica, restando complessivamente in hit parade per diciassette settimane.

Anche la versione originale dei Procol Harum (in Italia pubblicata dopo quella dei Dik Dik) raggiungerà il primo posto nella classifica italiana restando complessivamente ventun settimane in hit parade, caso quasi unico per una canzone di cui era già uscita la cover.

Le vendite in Italia saranno così elevate che Gary Brooker invierà una lettera ai Dik Dik ringraziandoli per le royalties che gli arrivavano come diritti d’autore dalla Siae.

Una versione da brividi

Ma la versione forse più affascinante che sia mai stata suonata da Gary Brooker è quella del 20 agosto 2006 in un fantastico concerto tenuto nel parco del Ledreborg Castle in Danimarca dove, accompagnato dal Danish National Concert Orchestra and Choir composta da oltre 50 elementi, Gary Brooker con i suoi Procol Harum tenne un’esibizione da brividi.

Addio Gary, grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato.

Claudio Cafasso

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1 commento

  1. Chi era un adolescente in quel periodo non avrà dimenticato un altro capolavoro dei Procol Harum:: “Homburg”, che ebbe molto successo anche nella versione italiana.
    Bei ricordi in questi giorni molto cupi.

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