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Raffica di furti a La Storta, rispunta l’idea delle ronde

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Galvanica Bruni

E’ di nuovo allarme furti a La Storta dove, da diverse settimane ormai, i residenti denunciano – via social e alle forze dell’ordine – appartamenti presi di mira dai malviventi.

Grate divelte, finestre smurate, serrature delle porte e finestre forzate, cassetti e armadi svuotati. A leggere sui gruppi social di quartiere la storia è sempre più o meno la stessa: i furti, che nei giorni scorsi si sono concentrati in via Valle della Storta e vie limitrofe, avvengono tutti con la stessa dinamica e negli stessi orari.

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La maggior parte dei colpi si verificano nel tardo pomeriggio, tra le 17 e le 21, non appena arriva il buio quindi, e i ladri possono evidentemente muoversi con maggiore facilità. A essere puntati sono gli appartamenti ai piani bassi, ma non sempre, e in ogni caso ovviamente vengono prescelte le abitazioni che in quell’orario non sono abitate. Al rientro dei proprietari però, l’amara sorpresa.

E’ quello che è successo pochi giorni fa a un residente di via Monti della Storta che, rientrato in casa poco prima delle 22, ha trovato le serrande forzate. In quel caso i malviventi, che per entrare si sono inerpicati dalle finestre dei locali lavatoio, devono essersi allontanati poco dopo, forse disturbati proprio dal rientro del giovane.

Dalle segnalazioni dei cittadini, che dopo la denuncia alle forze dell’ordine per allertare e mettere in guardia i vicini di casa scrivono sui social e sui gruppi whatsapp condominiali, il bottino dei malviventi è quasi sempre composto da oro, gioielli e piccoli oggetti di valore, una refurtiva leggera per poi fuggire per le campagne del Parco di Veio.

Rispunta l’idea delle ronde

E mentre i furti si ripetono uno dopo l’altro, torna tra i residenti l’ipotesi delle ronde fai da te. L’idea era nata da un gruppo di amici agli inizi del 2020, quando sempre nel mese di gennaio e sempre nella stessa zona, i furti erano ormai all’ordine del giorno.

Nel giro di una settimana il gruppo, chiamato appunto “Gruppo di sorveglianza del vicinato”, aveva raggiunto oltre 100 adesioni di residenti di La Storta, ma anche da La Cerquetta e addirittura qualcuno da La Giustiniana.

All’epoca l’intento era, come raccontava uno dei coordinatori, non solo quello di unire le forze per contrastare la piccola criminalità ma anche, secondo loro, quello di tornare a conoscersi e fare comunità in un quartiere che in passato era come un piccolo paese.

Quello delle ronde, a detta degli organizzatori, due anni fa era nato come gruppo autogestito e in costante contatto con le forze dell’ordine che, come ci tenevano a specificare, effettuava esclusivamente attività di sorveglianza del territorio e segnalazione agli organi competenti.

Le chiamavano “passeggiate”, effettuate in gruppo di tre – quattro persone tra le vie dei quartieri presi di mira, con le segnalazioni di persone e mezzi sospetti che viaggiavano via whatsapp e in teoria contemporaneamente alle forze dell’ordine. “Un deterrente per i malintenzionati o anche un supporto a chi in quel momento potrebbe trovarsi in difficoltà, pensiamo magari ad una donna da sola e in pericolo o alle persone anziane. Chiaramente non siamo armati e non interveniamo in nessun modo.” – spiegavano all’epoca i coordinatori del gruppo.

All’idea delle ronde fai da te però, che negli anni ha fatto nascere gruppi auto organizzati anche in altri quartieri, restano scettici molti altri residenti che invece ora scelgono di fare appello esclusivamente alle forze dell’ordine per un monitoraggio del territorio sicuro e coordinato e non improvvisato e pericoloso come potrebbe essere quello delle “sentinelle” di quartiere.

Claudio Cafasso

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2 COMMENTI

  1. Se lo Stato, che dovrebbe garantire la sicurezza delle persone e dei suoi beni, non è in grado di farlo non può pretendere che i cittadini rimangano inermi nei confronti della criminalità sempre più agguerrita; un furto in casa, oltre al trauma psicologico, può rappresentare un gravissimo danno economico specie per le persone che non navigano nell’oro. Negli USA, che prendiamo a modello SOLO quando ci fa comodo non solo la proprietà privata è INVIOLABILE ma è garantito ad ogni cittadino il DIRITTO alla difesa.

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