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Vigna Clara, lavori Parco della Maratona: sei mesi bruciati dalla burocrazia

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Data inizio lavori 7 luglio 2021, durata 180 giorni. Così recita il cartello apposto sei mesi fa nel parco Atleti Azzurri d’Italia di via della Maratona, a Vigna Clara, unico testimone a guardia di un triste bagno chimico e di una manciata di transenne dietro le quali non s’è visto ancora nessuno all’opera.

Durata 180 giorni dice il cartello, peccato che siano già trascorsi tutti senza che foglia sia stata mossa.

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Dopo anni d’abbandono e di scarsa cura – negli ultimi cinque i soli interventi rilevanti sono stati quelli delle mamme Retake nel 2018 e dell’Associazione Sorte nel 2019 – dal 7 luglio 2021 sarebbe dovuto partire un importante progetto di riqualificazione che trae origine da una proposta presentata dai cittadini nell’ambito del Bilancio Partecipato.

Importanti i lavori da realizzare: riqualificazione e implementazione delle due aree gioco, del verde e dell’arredo urbano; realizzazione di un percorso ludico-sportivo-didattico e una zona relax per le persone più anziane.
Tra gli interventi previsti anche deceppamenti, potature e nuove piantagioni di alberi e siepi, nuove panchine, restauro della gradinata, pulitura della base del monumento, verniciatura di recinzioni e cancellate, un nuovo impianto di recupero dell’acqua della fontanella per l’irrigazione.

Di tutto questo in sei mesi non s’è vista nemmeno l’intenzione, solo annunci a ripetizione, e anche con dati non veri. A cominciare dal Dipartimento capitolino all’ambiente – responsabile dei lavori –  che il 13 settembre 2021 fa dire all’allora presidente del XV “i lavori sono stati avviati già qualche giorno fa con alcune attività propedeutiche per il cantiere, come l’installazione dei bagni chimici”. Peccato che l’evento risalga al 7 luglio e non ai primi di settembre.

Passano pochi giorni e l’allora assessore capitolino all’ambiente, Laura Fiorini, sul suo profilo facebook in data  21 settembre scrive: “i lavori hanno subito una sospensione in attesa dei materiali necessari alla riqualificazione delle aree ludiche.  A giorni è in programma la ripresa del cantiere... con uno stanziamento di 285mila euro“.
Primo, non è una sospensione perché i lavori non sono mai iniziati; secondo, i giorni sono diventati mesi e la “ripresa” non s’è ancora vista; terzo, 285mila euro è l’importo a base d’asta, mentre il costo vero dei lavori è quello offerto dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto: 186mila euro.

Ma non è tutto. Il teatrino delle dichiarazioni va avanti con la nota che appare sul sito web del Campidoglio in data 24 settembre nella quale si ribadisce per l’ennesima volta che “è stato allestito il cantiere per la riqualificazione del Parco di via Maratona a Vigna Clara per uno stanziamento di 285mila euro“. Ancora 285mila? Possibile che ci si voglia far grandi agli occhi dei cittadini ingrandendo i numeri?

Insomma, al teatrino delle dichiarazioni non c’è stato limite. L’unico limite vero è stato invece quello della pazienza dei cittadini, delle mamme e dei bambini che avrebbero voluto e vorrebbero ancora poter usufruire di nuovo del loro parco, l’unico del quartiere.

Limite ampiamente superato in questi giorni quando i lavori appena iniziati ai primi di dicembre si sono subito fermati senza alcuna spiegazione. L’ira comprensibile delle mamme è sfociata sui social chiamando in causa Marcello Ribera, assessore all’ambiente del Municipio XV, ente in questo caso incompetente in quanto tutto l’ambaradan è sotto la responsabilità del Dipartimento capitolino.

Ma alle mamme poco importa di chi sia la responsabilità, loro giustamente vogliono riavere il parco al più presto.

E Ribera fa sapere: “Lunedì 17 gennaio inizieranno i lavori di riqualificazione del Parco” scrive nel pomeriggio di giovedì 13 su facebook spiegando che “a causa della mancanza di alcune autorizzazioni il parco è rimasto chiuso e il cantiere fermo. A fine novembre la nuova Giunta, appena insediata, ha sollecitato l’iter e ora finalmente si potrà procedere“.

E poi l’annuncio tanto atteso: “I lavori termineranno ad aprile, quando il Parco sarà riqualificato, aperto e fruibile dalla cittadinanza“.

Lecito chiedersi perché a luglio 2021 sia stato aperto il cantiere in mancanza di autorizzazioni con l’unico risultato di impedirne la fruizione ai cittadini e lecito chiedersi perché ci siano voluti ben sei mesi per ottenerle. Ma tant’è.

Ora, facili battute a parte (aprile di quale anno?), è scontato che mamme e nonni, dopo sei mesi bruciati dalla burocrazia col parco inagibile, si aggireranno dai prossimi giorni come tanti umarells a controllare fra una transenna e l’altra che la scadenza venga rispettata. E ne avranno ben donde.

Claudio Cafasso

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