Un incontro ravvicinato, così ravvicinato da diventare scontro, nel racconto di Giada Fazzolari, giornalista, che domenica 9 gennaio ha avuto la sfortuna di trovarsi all’improvviso davanti a un branco di cinghiali. Non in campagna, ma in pieno Corso Francia.
“Roma, quartiere Corso Francia. In macchina in famiglia, di rientro da un giro al centro. Guido io, in modo ‘sostenuto’, a bordo della mia inseparabile 500 color bianco perla. All’improvviso sei o sette cinghiali mi attraversano la strada”. Inizia così il suo racconto su facebook, con la descrizione degli ungulati “sono enormi, mai visti così grossi e sono anche veloci” e che prosegue con la cronaca della vicenda.
“Ne schivo uno, rischio di andare fuori strada, un altro mi viene contro, evito miracolosamente anche quello. Testacoda inevitabile. Il terzo no, non sono riuscita a evitarlo. Lo prendo quasi in pieno, sento un rumore assurdo, paura di fare un incidente serio. Danni all’auto, noi stiamo bene e poteva andare molto peggio. Se faccio un bilancio, mi sento fortunata”.
Fin qui la cronaca, poi il commento. “Si nutrono di rifiuti, hanno invaso la città, ormai da anni. La BBC sul caso cinghiali a Roma ha fatto un’inchiesta che non vi sarà sfuggita, un’altra il New York Times sui voli radenti dei gabbiani e sui topi grandi come gatti, la stampa estera si interroga come facciano i romani a convivere con questa fauna: una convivenza diventata ormai normale” sostiene Giada Fazzolari concludendo: “Nessuno fino ad oggi è risalito alla catena di responsabilità che coinvolge chi ha trasformato la capitale d’Italia in una vera e propria discarica. La nuova giunta prenda provvedimenti quanto prima. Nonostante tutto, sono fiduciosa”.
Un precedente incontro a Corso Francia
Gli incontri ravvicinati con le famiglie di ungulati sono all’ordine del giorno, o meglio della notte, ma può capitare anche di trovarsi all’improvviso di fronte un cinghiale single, che “nelle strade deserte e silenziose solitario se ne va”, come l’uomo in frac dell’indimenticabile Modugno.
Un precedente incontro ravvicinato a Corso Francia è infatti avvenuto nella tarda serata di mercoledì 11 agosto quando un grosso cinghiale è stato avvistato intorno alle 23 mentre si aggirava alla ricerca di cibo.
L’animale, adulto a giudicare dalle dimensioni, ha poi attraversato la strada, schivando le auto in arrivo tra lo stupore degli automobilisti, per fermarsi nei pressi di un gruppo di cassonetti dove alcune buste di rifiuti erano a terra.
Molto presumibilmente il cinghiale si è spinto nel centro abitato in cerca di cibo dalla vicina area dell’Inviolatella Borghese, propaggine del Parco di Veio poco distante da Corso Francia.
E solo per ricordare due dei tanti recenti avvistamenti nel centro abitato di Roma Nord, sempre dall’Inviolatella pare sia uscito il cinghiale che in una piovosa notte dello scorso maggio ha trascorso a Vigna Clara un’abbondante mezzoretta a banchettare fra i sacchetti di rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti di via Orti della Farnesina per poi, ancora non sazio, trasferirsi a quelli di via dei Giochi Istmici.
Senza dimenticare quelli che, probabilmente usciti dalla Riserva di Monte Mario, lo scorso giugno furono fotografati mentre passeggiavano a pochi metri dal Ministero degli Esteri. Tranquilli e beati, come fossero a casa loro.
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Il Comune può fare poco se il Presidente della regione Lazio, responsabile della fauna selvatica e dello smaltimento dei rifiuti, ha ridotto il Lazio in questo stato. Il problema non è solo a Corso Francia ma in tutta la regione. Speriamo che fra un anno e mezzo il fratello di Montalbano lasci umilmente il posto a chi vorrà occuparsi dei cittadini piuttosto che degli interessi di partito.
penso che il problema sia facilmente risolvibile: si estragga a sorte un numero di famiglie residenti nel la città metropolitana di Roma ed ogni famiglia estratta adotti un cinghiale.
La misura è decisamente colma. L’unica via da perseguire, visto la stallo irreversibile delle competenze e responsabilità da parte dei vari uffici-Comune,Regione ecc.ecc. è procedere all’abbattimento sistematico della specie, indicendo una vera e propria caccia venatoria…La razza deve essere abbattuta. Marcio Sesto Rufo
Così facendo si troverebbe sicuramente un gran numero di volenterosi cacciatori ma si metterebbe gravemente a rischio l’incolumità di chiunque! Spero che la Sua soltanto una boutade come la mia…!
Cara Signora rispetti i limiti di velocità e non le succederà’ nulla!!!!
Non ci vuole uno scienziato e neppure un biologo, uno zoologo o un etologo…basterebbe qualcuno con quoziente intellettivo poco superiore allo zero: è sufficiente eliminare discariche abusive e rifiuti in strada per far sparire i cinghiali (magari non del tutto ma la maggior parte si). Alla Regione e al Comune lo sanno benissimo ma fanno finta di non saperlo e si inventano palliativi come la caccia selezionata, le adozioni, le sterilizzazioni, le catture ecc.
D’altra parte senza fonti di cibo che ci verrebbero a fare i cinghiali a Corso Francia?
Si continua con riunioni, protocolli, tavoli, censimenti, studi, progetti che costano un sacco di soldi e non servono a nulla quando la soluzione è sotto il naso di Zingaretti e Gualtieri (come lo era sotto il naso di Zingaretti e Raggi). In questo modo possiamo continuare per decenni…anzi secoli!
Quanto propone potrebbe essere una soluzione solo parziale del problema derivante dal gran numero di cinghiali nel territorio del nostro Municipio. I cinghiali non si nutrono solo di rifiuti ma distruggono anche le coltivazioni. Anni fa ho partecipato a un incontro di agricoltori con l”Ente Parco di Veio, esasperati per i danni alla loro attività I cinghiali non erano ancora così numerosi come ora, e non ancora arrivavano fino alle nostre case ma il problema era già noto e non si è stati in grado di affrontarlo. Tra l’altro è nato dall’avere introdotto nel territorio una razza di cinghiali non autoctona estremamente prolifica. Va affrontato globalmente e oltre a ridurre i rifiuti abbandonati, cosa che va fatta a prescindere, bisogna contenere il numero, utilizzando non uno ma molti strumenti, come sterilizzazioni catture, eccetera. (Non capisco adozioni, è una battuta?). Vanno coinvolti innanzitutto Municipio ed Ente Parco, le istituzioni di prossimità rispetto al Comune e alla Regione.
Gentile Signora, se si riferisce a me, l’adozione è una battuta come lo è la proposta di un veterinario nei Pronto Soccorso. Non lo è invece l’analoga proposta formulata da non ricordo quale ente.
Il sig. Kurtz ha ragione, gli animali vanno solo per il cibo, che siano cinghiali o topi. Purtroppo la storia dei topi è molto più vecchia, erano un problema già 30 anni fa eppure tanti sindaci sono passati per Roma senza risolvere. Per eliminare le immondizie serve una discarica che funzioni a dovere, che abbia tutti gli impianti per il riciclo di ogni materiale così da non creare montagne purulente. Dovrebbe avere una quantità adeguata di personale e fare turni per coprire le 24 ore. E probabilmente ne servirebbe almeno una per ogni punto cardinale. Bisognerebbe anche acquistare mezzi idonei per la raccolta dei diversi materiali. C’è solo una difficoltà, come si parla di discarica, insorge gente, che non considera i lati positivi, come la creazione di posti di lavoro e sarebbero tanti ed anche un ambiente più salubre per tutti, i cinghiali tornerebbero nei parchi e forse si vedrebbe qualche topo in meno, ma per questi il problema è sotto ai tombini. Dimenticavo, la vendita dei materiali riciclati/riciclabili sarebbe un”entrata di denaro per il comune. Quindi a voi la conclusione
Parole sensatissime quelle di Puff (e non perchè mi da ragione!) che ha centrato il problema…cosa che i politici non riescono a comprendere e fare. Forse dietro tanta incompetenza e inefficienza si nascondono ragioni di interesse economico? D’altra parte la mala gestione dei rifiuti (a partire dalla gigantesca e velenosa discarica di Malagrotta) si protrae da decenni e la dice lunga…
Quanto al rattus-rattus lascerei perdere: se non altro elimina quello che i sindaci di Roma non sono stati in grado di eliminare……che pena!
Sono certo che il giorno in cui verrà avvistato un Tyrannosaurus Rex mentre ordina uno spritz in un locale in zona Ponte Milvio, le Autorità non mancheranno di far presente che occorrerà valutare l’opportunità di esaminare con urgenza il problema dell’espansione della fauna selvatica all’interno della città.