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Pedane e dehors, concessione gratuita prorogata al 31 marzo 2022

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immagine di repertorio
Galvanica Bruni

Pedane e tavoli all’aperto fino a tutto il 2023. Questa era la richiesta dei proprietari di locali e ristoranti romani che, in vista della scadenza della concessione comunale gratuita fissata al 31 dicembre 2021, già dallo scorso ottobre si erano organizzati per chiederne la proroga di altri due anni.

Il sindaco Gualtieri li ha accontentati, ma riducendo di ben sette trimestri la loro richiesta. Nella seduta del 31 dicembre 2021, la Giunta capitolina ha infatti votato una delibera che proroga la data di scadenza prevista per la “disciplina transitoria ed eccezionale in materia di occupazione di suolo pubblico gratuito per gli esercizi di somministrazione”  fino al 31 marzo 2022.

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La delibera verrà ora sottoposta al parere non vincolante del Consiglio dei quindici municipi romani  per approdare poi definitivamente in Aula Giulio Cesare, per l’approvazione dell’Assemblea Capitolina.

In questo modo l’Amministrazione si adegua alla normativa nazionale, che ha prorogato lo stato di emergenza Covid-19 fino al 31 marzo 2022.  “Abbiamo lavorato a ritmi serrati negli ultimi giorni, e per questo ringrazio i miei uffici – spiega Monica Lucarelli, Assessora capitolina alle Attività produttive – per adeguarci alle ultime disposizioni nazionali, in modo da dare certezze agli operatori. In questa fase transitoria, l’Amministrazione si adopererà per modificare il regolamento attuale in modo tale da coniugare le esigenze degli esercenti, il rispetto del decoro e la vivibilità dei quartieri. Nel frattempo, da subito, avvieremo controlli mirati per garantire la legalità e tutelare gli operatori che hanno agito in linea con le regole”.

L’esplosione dei dehors

La possibilità di espandersi con i dehors, quindi di poter occupare gratuitamente più suolo pubblico per far accomodare un maggior numero di persone, fu una scelta del Comune di Roma per aiutare bar, ristoranti e locali duramente colpiti dalle misure adottare da Governo nel contrastare la pandemia da Covid-19.

La concessione effettiva era arrivata a luglio 2020. La “Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 81/2020“ autorizzava infatti ad ampliare fino al 50% in più la pre-esistente occupazione di suolo pubblico o ad adibirne una ex novo, nel chi non l’avesse già, fino al 31 ottobre 2021.

Ad aprile 2021 i termini vennero poi estesi al 31 dicembre 2021, come previsto dalla lettera f) dell’art. 38 della “Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 21/2021“.

Malumore serpeggiante

A fare da contraltare alla soddisfazione degli esercenti che in questo modo hanno potuto installare gratuitamente pedane e dehors su marciapiedi e su strade, spesso uno di fronte all’altro riducendo le carreggiate a una sola corsia (un esempio per tutti, via Flaminia a Ponte Milvio), c’è però il malumore serpeggiante dei residenti che in questo modo si sono visti scippare posti auto a volontà, merce rara in tantissime strade di Roma, soprattutto laddove impera la movida.

La capitale è diventata ormai un tavolino unico senza soluzione di continuità, e questo se da un lato favorisce gli interessi di una specifica categoria dall’altro azzoppa il diritto dei residenti ad avere strade libere e marciapiedi percorribili.

In tanti si chiedono infatti in queste ore che senso abbia prorogare l’occupazione di suolo pubblico di altri tre mesi invernali alla luce del fatto che col clima freddo le pedane sono tutte deserte, tant’è che alcuni locali le usano solo per tenervi i cassonetti per i loro rifiuti.

A meno che (come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina) la proroga al 31 marzo non sia propedeutica per una seconda al 30 giugno e via così, per tutto il 2022.

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