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Labaro – Una mattinata con i Vigili di Prossimità. “La nostra filosofia? Dialogare ed aiutare la comunità”

Duca Gioielli

vigiliprossimita.jpgUn giovedì mattina, per nostra fortuna una di quelle belle giornate primaverili che solo Roma sa regalare, VignaClaraBlog.it ha accompagnato i Vigili di Prossimità durante il loro turno di lavoro a Labaro. Un’esperienza piacevole ed interessante che ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio questo servizio partito l’11 gennaio 2010. Ma prima di raccontare la nostra “avventura” vogliamo ricordare cos’è e come è nato il progetto annuale denominato, appunto, “Vigile di Prossimità”.

Si tratta di un progetto della Regione Lazio, approvato con delibera di Giunta Comunale n. 278 del 11.09.2008, che vede coinvolto il Municipio Roma XX attraverso il presidio della zona di Labaro e Prima Porta. La parola d’ordine è sicurezza, garantita grazie all’impiego costante di personale della Polizia Municipale sul territorio individuato. A VignaClaraBlog.it la dott.ssa Rosa Mileto, comandante del XX Gruppo di Polizia Municipale, ha spiegato: “Proprio per dare una risposta concreta alla domanda di sicurezza della cittadinanza, la Regione ha individuato tre aree tematiche di primario intervento che riguardano Qualità Urbana, Mobilità e la Sicurezza e, da ultimo, ma non per importanza, Allarme Sociale e Convivenza Civile. Da ciò – ha aggiunto la dott.ssa Mileto – consegue l’impiego di uomini, in modo capillare, sul territorio assegnato al fine di risolvere, nella maniera più snella e veloce possibile, le problematiche inerenti le predette aree tematiche”.

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VignaClaraBlog.it ha avuto dunque il piacere di accompagnare la Funzionaria Silvia Bensi e gli Agenti Erika Spaccia, Alessandro Reale, Gianluigi Bellucci, Massimo Leopardi che, con estrema disponibilità e cortesia, ci hanno illustrato nel dettaglio il loro lavoro, le problematiche che di giorno in giorno si trovano ad affrontare e ci hanno spiegato in che modo è cambiata la situazione a Labaro da quando il progetto è stato avviato.

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Alcune delle problematiche, ad esempio, possono riguardare la tutela del decoro urbano e ambientale, l’abbandono dei rifiuti urbani, il danneggiamento delle aree verdi, la manutenzione delle strade e della segnaletica stradale. O ancora, l’illuminazione pubblica, le problematiche legate alla presenza di immigrati in insediamenti abusivi, la devianza giovanile e le problematiche legate a disagi psichici.
Per far fronte a questo tipo di situazioni ci sono loro, i Vigili di Prossimità che, in due turni (dalle 6.48 alle 14 e dalle 14 alle 22), monitorano dalla mattina alla sera l’area a loro assegnata percorrendola in lungo e in largo esclusivamente a piedi. Hanno, ovviamente, un auto di servizio a loro disposizione, che però utilizzano solo per le emergenze. Per ogni turno sono quattro, divisi in due pattuglie coordinate da un Funzionario che accompagna un po’ l’una ed un po’ l’altra, controllando palmo a palmo l’intero territorio di loro competenza.

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Il turno inizia molto presto la mattina e la prima situazione che i Vigili di Prossimità si trovano a dover gestire è l’entrata nelle scuole. Garantire una scorrevole viabilità davanti agli istituti e la sicurezza degli studenti è il loro compito. Dopo questo primo momento, inizia il loro giro. Noi li abbiamo incontrati in piazza Arcisate, a Labaro, e da lì, con loro, ci siamo messi in marcia. Quello che subito ci è balzato agli occhi è la benevolenza con cui vengono accolti dai cittadini, soprattutto dagli anziani. Un sorriso e un buongiorno sono di regola, non manca poi chi vuole scambiare qualche parola in più. Un fatto che francamente ci ha sorpresi e che, molto probabilmente, testimonia l’esigenza da parte della comunità di tornare ad avere un contatto con una figura istituzionale che mancava da tempo.

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A onor del vero bisogna dire che per la cittadinanza il primo impatto non è stato facile. C’è chi ha visto i Vigili di Prossimità solo come dei controllori severi pronti a far multe a destra e a sinistra. Ma questa non è la loro filosofia. Ce lo ha spiegato bene Silvia Bensi. Realtà come Labaro sono da conoscere, capire ed affrontare di conseguenza. Penna e verbale non sono gli strumenti efficaci per garantire sicurezza ed ordine; bisogna imparare a conoscere la comunità, inserirsi. Solo in questo modo si viene rispettati riuscendo, al contempo, a far rispettare. Offrire un servizio alla comunità è l’essenza che anima il lavoro dei Vigili di Prossimità e per farlo è stato importante costruire un dialogo senza per questo mettere da parte il rigore quando necessario. Ma l’obiettivo principale è svolgere una funzione di prevenzione.

Individuare gli interventi necessari, fare agli uffici competenti le dovute segnalazioni e controllare che a queste ultime segua una risposta, sono i compiti che svolgono i Vigili durante il loro giro, che prevede un itinerario stabilito, pronto a variare secondo le emergenze.
Insieme ci rechiamo al Parco Marta Russo per controllare se l’Ufficio Giardini è intervenuto dopo una segnalazione con la quale è stato richiesto un intervento per la potatura degli alberi. Nel corso dei mesi invernali, infatti, sono stati riscontrati diversi problemi, come ad esempio rami pericolanti.

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Una volta appurata la relativa tempestività dell’intervento, relativa perché legata sempre ai lunghi tempi della burocrazia, ci rechiamo a via Comparini, dove rimaniamo sbalorditi da quello che si mostra ai nostri occhi.
Labaro, infatti, è un’area tranquilla, ordinata, pulita, che non sembra poter rivelare tante sorprese. Eccetto quella di via Comparini. Qui a febbraio si è aperta una voragine dalle dimensioni incredibili. Tutto è accaduto durante il passaggio di un camion a seguito del quale si è formata una piccola buca che, in men che non si dica, si è trasformata in una profonda e pericolosa voragine.

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L’area è stata transennata e una delle palazzine a lato della strada è stata evacuata. Purtroppo la situazione è più complicata del previsto, il cantiere è stato bloccato per irregolarità e le famiglie evacuate si trovano ancora senza casa, ospitate per lo più da parenti, senza ricevere alcun sostegno. Ma in questo caso il Vigile di Prossimità più che controllare la situazione dell’area circostante, poco può.

Proseguiamo poi tra le vie di Labaro vecchio e andiamo a verificare se i lavori per l’asfaltatura di una strada sono stati eseguiti a regola d’arte. Possiamo constatare noi stessi che ogni lavoro è stato realizzato a dovere, nessun tombino è stato coperto, peccato però per la segnaletica, malconcia e posizionata male. Quello della segnaletica stradale è un problema che, a catena, ne provoca un altro, ossia la difficoltà di far rispettare il codice della strada. Continuiamo il nostro giro lasciando la parte vecchia di Labaro, col suo cinema abbandonato e le madonnine sulla facciata delle case.

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Ci rechiamo al Parco di via Bellagio  dove – ci racconta Silvia Bensi – tempo fa sono state fatte delle segnalazioni per la presenza di esche velenose che hanno ucciso alcuni cani. In seguito alle segnalazioni è intervenuto il Servizio Giardini e l’area è stata bonificata. Da via Bellagio torniamo al Parco Marta Russo dove, improvvisamente, troviamo due allacciamenti sospetti a fontanelle comunali ed uno all’elettricità: due Vigili prendono nota, interpellano l’Acea per verificare l’esistenza o meno di una richiesta di autorizzazione temporanea, nel frattempo seguendo passo passo il lungo tubo giungiamo al termine dell’allaccio: un piccolo circo di periferia.

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Ora il  turno è proprio finito ma prima di rientrare i Vigili di Prossimità hanno un’ultima incombenza: la relazione finale. Noi  li salutiamo ringraziandoli per averci dato l’opportunità di conoscere un servizio che, giorno dopo giorno, si sta rivelando utile e ben accolto dalla comunità. I loro interventi ci sono sembrati positivi, concreti, volti a far rispettare le regole nel rispetto comunque del cittadino.

Ne abbiamo parlato con Antonio Scipione, consigliere PdL del XX Municipio che ha seguito questo progetto fin dagli albori, al quale abbiamo chiesto il perchè della scelta proprio di Labaro. “Con la risoluzione n. 27 del 28 luglio 2008, di cui sono stato il promotore, il Municipio ha individuato il quartiere di Labaro – Prima Porta come località dove sperimentare questa nuova figura sia per la perifericità dei luoghi sia per la scarsa presenza di agenti di Polizia Municipale in questi territori, vista la perenne carenza di personale. Credo, comunque, che la sperimentazione stia dando ottimi risultati. Il Vigile di Prossimità, dopo circa 4 mesi dalla sua istituzione, si sta dimostrando sempre di più una risorsa per il nostro territorio; mi auguro che questa figura possa essere istituita anche in altri quartieri del Municipio, per far sentire e rendere tangibile la presenza delle Istituzioni.”

Stefania Giudice

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3 COMMENTI

  1. Buongiorno, io abito in Via Dalmine, e volevo porvi due problemi che sono per me e non solo per me, sono molto importanti. Come primo volevo sapere perché non è prevista una grossa grata alla fine della discesa di Via Macherio ? gli abitanti di questa zona, quando piove è costretta a camminare con l’acqua che supera le caviglie, in più sarebbe da mettere cartelli di STOP, e limiti di velocità. La segnaletica è molto scarsa, sia in Via Dalmine, che nelle zone limitrofe. L’altro ben grave problema, e che tutti si lamentano, è il fatto che in queste strade le macchine, e le moto, condotte da persone sa giovani, che anziani, corrono, mettendo a rischio ogni giorno l’incolumità delle persone. Quando si esce dal portone bisogna prima affacciarsi per vedere se arriva qualcuno, qui tutti corrono come pazzi, se ci fosse di nascosto un vigile, o un controllo elettronico anche per pochi giorni, ci si rendebbe conto del rischio ch corriamo. Qui le strade sono molto piccole, e infatti non è neppure possibile avere dei marciapiedi, perché dove andrebbero, ci parcheggiano le auto, e lo spazio diventa sempre di meno, con il rischio di non poter attarversare la strada. Qui ci sono bambini, gente che esce dai negozi, molti anziani, e chi attraversa le strade se ne frega, e non vorrei si aspettasse ( più volte rischiato) che ci scappiil morto per accorgersi che la situazione è assurda, appunto tutti noi di zona vorremmo sia su Via macherio che soprattutto in Via Dalmine, alcuni DOSSI, affinché si possa avere quel minimo di tranquillità qundo si cammina sulla strada.
    Fate un rilievo, e noterete che lo spazio è minimo, io abito al civico 81, se addirittura si viene il venerdì, o sabato pomeriggio, mattina , o sera, è lo stesso, vi accorgerete della pericolosità. Un saluto e Grazie. Mauro Santini

  2. E’ vero, quello che dice Mauro, io abito accanto via Dalmine, in via Melegnano e anche qui, quando porto a passeggio il mio cane devo sempre stare attenta che non lo investano. Il pericolo più grande sono le automobili che lasciano Eurospin dove hanno fatto la spesa, che percorrono a forte velocità via Melegnano col rischio di investire passanti anziani o bambini o cani a passeggio con i propri padroni: a volte arrivano talmente forte che non si riesce a tirare a sè il cane nonostante sia al giunzaglio, i motivi sono gli stessi di via Dalmine, non esistono marciapiedi perchè non ci sarebbe lo spazio dove metterli.

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