Home CRONACA Flaminia, dopo la frana Monte delle Grotte abbandonato

Flaminia, dopo la frana Monte delle Grotte abbandonato

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Sono passati nove mesi dalla frana avvenuta a Gennaio 2021 a Monte delle Grotte che ha provocato la sospensione dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile:  dopo 270 giorni tutto sembra essere come allora.

Ma andiamo con ordine. Il 22 gennaio VignaClaraBlog.it dà notizia di una frana avvenuta sul costone di Monte delle Grotte, il sito archeologico che sovrasta via Flaminia all’altezza del Centro Euclide e dove il Consorzio Quarto Peperino sta realizzando una nuova pista ciclabile.

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Dopo tre giorni e un nuovo smottamento, sempre VignaClaraBlog.it informa che l’area è stata chiusa e messa in sicurezza e i lavori per la pista ovviamente sospesi.

Nell’articolo si dà conto anche delle dichiarazioni di Marina Piranomonte, archeologa della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma:  “Siamo andati sul posto, ma il crollo che ha travolto anche la pista ciclabile non ci consente ancora di poter salire e fare un sopralluogo dettagliato.  Non possiamo ancora fare una stima precisa dei danni. Di sicuro possiamo dire che è venuta giù la parte del costone tufaceo, quanto alle tombe antiche speriamo che non siano state toccate, ma potremo dirlo solo quando i Vigili del Fuoco e i tecnici del Municipio XV ci consentiranno di salire in sicurezza”.

Da allora cosa è stato fatto?

Sono stati condotti, per mezzo di una ruspa con braccio meccanico, alcuni lavori per rimuovere dei grossi blocchi di tufo in posizione instabile, sono state installate delle barriere new jersey e sopra di esse una transenna contenitiva provvisoria per evitare ulteriori crolli di massi.

Poi più nulla, nonostante che in quei giorni l’assessore capitolino ai lavori pubblici disse che sarebbe stato realizzato un intervento definitivo di messa in sicurezza del costone roccioso necessario per la presenza di cavità di origine antropica, di pini sottoposti a vincolo e di tombe antiche scavate all’interno del blocco tufaceo.

Oggi sul posto non c’è traccia  di interventi; la rete metallica con i cartelli di pericolo ancora sbarra l’accesso mentre la pista comincia ad essere sommersa dalle erbacce.

Stessa situazione dalla parte opposta dove c’è l’ingresso ad un grande campeggio; l’area è chiusa con rete metallica accompagnata dai soliti cartelli di pericolo. Nessuna informazione, nessuna indicazione: tutto lascia pertanto supporre che l’area di Monte delle Grotte non sia stata ancora messa in sicurezza e pertanto  tutti i lavori sono fermi.

Al di sopra, proprio sulla sommità del “monte”,  dal momento che la rete che sbarrava l’accesso alla parte alta del costone tufaceo è stata abbattuta, è possibile raggiungere il luogo dove si trova l’ingresso alle grotte.

Dei numerosi pini che consentivano di identificare da lontano il sito, sono rimasti solo 7 alberi piuttosto malconci; gli altri si sono schiantati a terra.

L’area è in stato di abbandono con l’erba rinsecchita e tracce di incendi; l’impressione è che dall’evento franoso, ad eccezione di capre e cavalli, qua sopra non sia salito nessuno. Manca perfino la onnipresente fettuccia bianco-rossa che a Roma delimita qualsiasi area dove si è verificato un danno.

Da come si presenta il sito  e dall’assenza totale di tracce che indicano  controlli, ispezioni e interventi se ne può dedurre che Monte delle Grotte resterà chiuso ancora per lungo tempo.

Gli unici in zona ad essere soddisfatti sono i capi di bestiame al pascolo brado che usano l’asfalto della ciclabile per il loro bisogni corporali; uno strato di letame ricopre infatti interi tratti di questo sfortunato e mai nato percorso.

Francesco Gargaglia

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