Avvocato, sociologo, economista, giornalista professionista, Carlo Priolo ci riprova. Dopo essersi candidato a sindaco di Roma nel 2016 ha deciso di scendere nuovamente in campo proponendo la sua candidatura a primo cittadino della capitale nelle prossime elezioni amministrative.
Per annunciare la candidatura e presentare il suo programma ha scelto la sede del Museo Crocetti, in via Cassia 492, dove giovedì 22 luglio dalle 16 alle 20 incontrerà amici, sostenitori e rappresentanti della stampa.
Cinque i punti essenziali del suo piano di lavoro qualora venga eletto sindaco. A illustrarli è egli stesso:
“A) cambiare l’ordine dei fattori: non più promesse di opere faraoniche mai realizzate ma ristrutturazione verosimile di zone della città secondo le possibilità del bilancio comunale coinvolgendo le facoltà di ingegneria ed architettura e gli ordini professionali di ingegneria ed architettura
B) mutare radicalmente l’organizzazione del lavoro del personale comunale per far crescere la produttività riducendo l’attività sanzionatoria in modo drastico all’esterno verso i cittadini-utenti mortificati da servizi spesso inefficaci ed inefficienti. Il personale comunale in maggioranza verrà impiegato in presenza sul territorio per risolvere i problemi degli abitanti cercando le migliori soluzioni anche con il sistema delle deroghe con assunzione di responsabilità per fini di pacifica convivenza e sviluppare l’appartenenza alla comunità di Roma, Caput Mundi.
C) creazione di un assessorato per la logistica delle aziende operanti sul territorio romano con la presenza permanente delle associazioni di categoria
D) riformulare ed innovare l’antico progetto della “Città giudiziaria” per attenuare i disagi degli operatori di giustizia e contribuire almeno sul versante edilizio e della mobilità il servizio ai cittadini di una amministrazione della giustizia che dovrebbe affrontare una rivoluzione copernicana annunciata da decenni e che costituisce elemento dirompente e nefasto dell’ordine pubblico
E) le competenze del Sindaco riguardanti l’ordine pubblico verranno accentrate in una apposita struttura organizzativa dipendente direttamente dal Sindaco che impiegherà in numero massiccio gli agenti di polizia municipale con criteri e metodologie appropriate per rendere h24 la città di Roma più sicura, attesa l’attuale situazione di generalizzato dominio della violenza e della conflittualità tra i consociati che non appartengono alla criminalità organizzata la cui competenza spetta alle forze dell’ordine”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Finalmente si cominciano a fare avanti personalità come il Dr. C. Priolo che proprio per l’esperienze accumulate sono e costituiscono vero riferimento per i cittadini tutti soprattutto per i giovani e per coloro che ambiscono a ricoprire cariche pubbliche.
Risulta così azzeccata la scelta di Candidati a Sindaco del Comune di Roma come quelli presentati dai vari schieramenti politici dopo la passerella di tanti generosi improvvisati a partire dal Dott. Ignazio Marino che dopo la sua iniziale breve esperienza triennale in politica si è ritrovato Sindaco di una città sconosciuta o Sindaco rappresentante di una formazione o coalizione che sembra più avergli teso una trappola che avergli dato sostegno.
La candidatura di personalità come il dr. C. Priolo sono indispensabili al compimento di questa fase di transizione mossa dai noti cambiamenti globali ed epocali iniziata per chi è stato attento a partire dagli anni 2000(ricordiamo l’avvio con l’esperienza di “Sua Maestà la Politica” On. Piero Fassino a Sindaco della città di Torino).
Per cui ben venga la guida o il contributo di tutti soprattutto di chi è attrezzato e consapevole del gravoso impegno che spetta in generale a tutti nel concorso all’amministrazione di un Comune come quello di Roma gravato da degrado morale e culturale volutamente ignorato per quieto vivere di chi escogita trappole nelle quali cadono sistematicamente personalità come il Dott. Ignazio Marino o peggio l’On., Ministro della Repubblica, ecc., ecc., Gianni Alemanno, che è un fatto grave, forse fatale ma preoccupante proprio per la difesa della democrazia ovvero il governo del popolo sovrano e non di chi è più forte o la sa più lunga.
Felicitazioni al Dr. Carlo Priolo