
Capita a volte (raramente) dopo la lettura di testi lunghi e complicati di imbattersi in un libro che assomiglia più ad una boccata di aria fresca.
E’ la sensazione piacevole che si prova leggendo “Un anno nelle foreste del Grande Nord” di John J. Rowlands (Ed. Corbaccio, 256 pag., 18,90 Euro), un racconto che sa di avventura, a metà tra London e Thoreau, ma anche un manuale per outdoors-men.
Il libro, proposto oggi dalla Corbaccio, venne scritto nel lontanissimo 1947 da Rowlands, giornalista e scrittore, che allora lavorava per una compagnia di legnami. Il suo compito era vagare per boschi, laghi e fiumi alla ricerca degli alberi migliori; si muoveva ovviamente a piedi o a bordo di una canoa fatta di corteccia di betulla.
In questo suo girovagare per luoghi di una bellezza struggente un giorno capitò nei pressi di un piccolo lago non segnato sulle carte e come S. Paolo rimase folgorato…il lago che gli si parava davanti era il luogo che aveva sognato per anni da adolescente.
La decisione di stabilirsi in quel luogo fu immediata; convinse la compagnia a costruirgli una baracca in tronchi d’albero equipaggiata con due stufe a legna e da quel momento iniziò le sue ricognizioni partendo proprio dal lago “Cache” (il nome fu lo stesso Rowlands a darlo facendo riferimento ai “cache” dove vengono conservati viveri e attrezzature).
Nella sua avventura non fu solo (J.Rowlands sapeva bene che la solitudine era un elevato fattore di rischio): per compagno ebbe spesso un capo indiano di nome Tibeash che non solo lo istruì sulle tecniche del “bush-craft” ma fu anche una sorta di guida spirituale.
Altro compagno fu il fotografo Henry B. Kane che oltre a fare fotografie era anche uno straordinario illustratore. I suoi disegni, eleganti, precisi e in bianco e nero hanno uno stile un po’ “old-england” (ricordano i disegni con cui Baden Powell impreziosiva i suoi manuali per gli scout) e sono straordinariamente belli.
Oltre a numerose tavole a tutta pagina ci sono anche centinaia di piccoli schizzi inseriti nel testo. Una delizia per il lettore.
“Un anno nelle foreste del Grande Nord” è la cronaca scandita mese per mese di questa avventura fantastica vissuta in un ambiente naturale di straordinaria bellezza ma non privo di forti rischi: un inno alla natura selvaggia, bella e violenta.
Il libro si legge come un romanzo di avventure e come scrive Wu-Ming ti fa venire la voglia di prendere lo zaino, il sacco a pelo e di cominciare a camminare…
Francesco Gargaglia
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