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Legambiente, a Roma urge accelerare contro l’inquinamento

citta2030
Lettere al direttore

Un viaggio cominciato il 4 febbraio e concluso il 18 marzo. Prima tappa Milano, ultima Roma, attraverso una quindicina di città italiane di grandi e medie dimensioni, da nord a sud.

È il tour compiuto da Legambiente per far conoscere a tutta l’Italia, lo stato delle cose e l’obiettivo 2030. Che è dietro l’angolo. Ecco la valutazione sulla capitale.

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Roma, urge accelerare contro l’inquinamento

Roma, secondo l’ultimo report Mal’Aria di Legambiente, dovrà continuare la sua lotta contro l’inquinamento atmosferico, in una prospettiva temporale caratterizzata sempre più dalla necessità di un’azione rapida. Infatti, la città ha solo cinque anni per ridurre le concentrazioni di PM10 del 19% e di NO2 del 32%. Quest’ultimo, in particolare, è un marker inequivocabile del prodotto della combustione dei motori endotermici alimentati a diesel.

Nella capitale, afferma Legambiente, ci sono troppe macchine, troppo inquinanti, armi improprie usate per attentare alla vita degli altri fruitori delle strade romane, prima di tutto i pedoni.

L’ACI fa registrare oltre 16mila incidenti tra Roma e provincia, che hanno causato 223 morti e 20.444 feriti. I pedoni uccisi sulle strade romane sono stati 50. Un pedaggio davvero molto alto per la città letteralmente assediata dalle auto: se ne calcolano 66 ogni 100 abitanti, addirittura in risalita rispetto al 2023 che ne contava 64.

Aumentano le auto in circolazione e diminuiscono i viaggi in autobus. In forte calo infatti è la domanda di trasporto pubblico nella capitale che passa da 343 viaggi/abitante/anno a 259. Trasporto pubblico che prigioniero delle auto vede accrescere i tempi di percorrenza e diminuire l’appetibilità per il cittadino.

Cresce invece lo sharing mobility, ossia la mobilità condivisa. Tra gennaio e settembre dello scorso anno gli spostamenti in monopattino sono stati 6milioni e 700.000, quasi due quelli in bici condivisa. Pochi ancora i chilometri di ciclabili, appena 321 anche se nel corso del 2025 l’amministrazione dovrebbe aggiungerne 93.

Diversi gli obiettivi che Legambiente fissa per il 2030: a cominciare dall’estensione della rete tranviaria. Alle sei linee attuali se ne dovrebbero aggiungere altre 4, da quella che percorrerà via Togliatti, al tranvetto Termini-vaticano-Aurelio, quella di via Tiburtina ed infine la Termini-Tor vergata.

Tram ma non solo, la capitale è al lavoro anche per il prolungamento della metro C con la fermata di piazza Venezia e la linea che arriverà alla Farnesina. Altro progetto in cantiere e molto apprezzato da Legambiente è l’allargamento della zona a zero emissioni, ossia l’estensione della fascia verde e il divieto d’ingresso per i veicoli più inquinanti.

Portare il tasso di motorizzazione dall’attuale 66 auto per 100 abitanti al di sotto di 35 ed infine far scendere la incidentalità sotto al due per mille, oggi è al 6,1. Un programma di governo ” ambientale” della capitale che ha solo cinque anni per provare a diventare reale.

Drastica la conclusione di Legambiente: non ci può essere transizione ecologica senza un profondo cambiamento delle città: occupano il 4% della superficie europea, ospitano il 75% dei suoi abitanti e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni complessive di CO2. Sono il nodo cruciale da cui partire per cambiare davvero il Paese.

Rossana Livolsi

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2 COMMENTI

  1. perchè non dite mai che su via flaminia nuova e cassia nuova sono stati levati decine e decine di pini secolari ed alberi? corso francia è un’autostrada senza un albero. hanno levato 12 alberi e messo solo 3 lecci. una vergogna. con il pnrr alberi ovunque e qui? sempre meno! passeggiare per corso francia per arrivare a ponte milvio è impossibile . anche se uno volesse camminare come fa?

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