
Da sempre il tratto della Flaminia che va dal GRA a Prima Porta è preda di degrado. Colpa dei delinquenti che si approfittano delle caratteristiche del luogo: buio e isolato, è facile scaricare rifiuti e calcinacci al riparo dei piloni di cemento della sopraelevata, il viadotto Giubileo 2000.
Se si raggiunge la stazione ferrovia “La Celsa” e si prosegue per circa 200 metri girando poi per la rampa a destra ci si ritrova nell’ampio parcheggio sotto la sopraelevata. Nonostante calcinacci, tazze del water e sacchetti di materiale edile vengano abbandonati “ordinatamente” ai piedi dei piloni in cemento armato, l’area si presenta appena appena pulita.
Ma se si prosegue oltre il parcheggio allora si entra in un vero e proprio girone dantesco, in una infernale discarica che va avanti per centinaia di metri in un tripudio di sporcizia, rifiuti, scarti di materiali edili ma soprattutto cavi elettrici.
Quintali di cavi elettrici di ogni diametro, per decine di chilometri, giacciono accatastati sul terreno come enormi grovigli di serpi nere, azzurre, gialle, rosse. Ma anche vecchi mobili, elettrodomestici, montagne di calcinacci, sacchetti della spazzatura.
Questa enorme discarica che non si è formata di certo in qualche giorno è il frutto di un’opera vandalica che va avanti da mesi e che non può essere opera di pochi individui.
Chi ha scaricato quelle tonnellate di cavi elettrici lo ha fatto più volte e sicuramente con un mezzo pesante (a prima vista sembrano gli scarti di una qualche grande impresa). Il tutto nonostante le diverse telecamere collocate sui piloni che sorreggono il viadotto; lecito chiedersi se siano funzionanti e su cosa dirigono il loro sguardo.
Non è neanche semplice stabilire a chi competa la pulizia e bonifica di questa area; forse l’ANAS, proprietaria della strada, forse Comune e/o Regione perché il degrado investe la stretta fascia di rispetto tra il Tevere e la Flaminia e l’area golenale. Solo la zona intorno al laghetto di pesca “Le palme” si salva da questa brutta situazione grazie al gestore che si danna l’anima per tenere pulito il terreno (anche quello non suo).
In ogni caso, nella Roma del Giubileo 2025 sono, queste, situazioni inaccettabili; le periferie non devono essere dimenticate nell’opera di riqualificazione della città. Queste immonde discariche non devono trovare spazio e impunità di crescita. Queste aree abbandonate non devono essere lasciate alle mercè di delinquenti inquinatori ambientali. Occorre un maggior presidio del territorio, occorre maggiore impegno su deterrenza e repressione pur tuttavia essendo evidente come sia difficile impiegare pattuglie e telecamere in ogni area verde.
Nondimeno, situazioni come quella che stiamo denunciando e documentando vanno rimosse appena rese note. Questa discarica deve essere subito bonificata. Accadrà?
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