
Don Gianni era un appassionato di musica. Forse anche qualcosa di più. Quando fu inaugurato il Parco della Musica era evidente la sua gioia. Finalmente una struttura musicale adeguata ad una grande città come Roma. Si rammaricava però di una scelta che riteneva inconcepibile, quella di non aver dotato la sala dell’Accademia di un organo all’altezza.
Ebbene, pare che sia stato Berio, allora direttore di Santa Cecilia a non volerlo. Sostenendo che gli organi suonano nelle chiese. Lo racconta Giorgio Carnini, uno dei maggiori organisti italiani, e non solo, che sta conducendo una battaglia senza quartiere perché la sala Santa Cecilia dell’Auditorium sia dotata di un organo dell’importanza che merita la sua fama, ormai riconosciuta a livello internazionale.
E già questo basterebbe a far sorridere da lassù Don Gianni, il nostro vecchio parroco di Vigna Clara.
Ma c’è una notizia ancora più importante per lui, là in alto. Il 28 febbraio lo stesso maestro Carnini sarà a Santa Chiara, la Parrocchia di Vigna Clara, insieme con altri organisti di prestigio, per un concerto straordinario che Don Andrea Manto, l’attuale Parroco, ha voluto per festeggiare con la comunità il restauro dell’ organo.
Quell’organo che tanti anni fa proprio Don Gianni riuscì a far istallare in chiesa, dopo molte tribolazioni. Lo acquistò dalla Rai che aveva deciso di unificare le sue orchestre a Torino e dismetteva quindi l’auditorium del Foro Italico. Uno degli ultimi realizzati da Tamburini. Nel ’53.
Per capirci è un Tamburini anche l’organo del Conservatorio di Santa Cecilia. E la fine del restauro fa sorridere molto anche Don Andrea che è riuscito a raccogliere i fondi necessari – tanti – e ad affidarlo ad una delle due o tre ditte in grado di realizzarlo.
Pensate che l’incredibile serie di contatti necessari a far funzionare le innumerevoli canne – ora affidati per lo più all’elettronica – a suo tempo erano stati disposti nell’armadietto che vedete nella foto e che i restauratori hanno suggerito al Parroco di esporre in una mostra perché è qualcosa che oggi nessuno al mondo sarebbe in grado di riprodurre
Dunque, l’organo di Santa Chiara sta per tornare a cantare. Con la solennità e la potenza che gli compete. È stato cambiato infatti anche il motore. Il vecchio, quello nero, nella seconda foto, era tutto di ghisa e pesa parecchie decine di chili. Lo abbiamo testato personalmente.
E quindi il 28 febbraio alle 17.30, a Santa Chiara, abbiamo un appuntamento da non perdere. Potremo ascoltare il ‘nostro’ organo che torna s suonare nel pieno delle sue facoltà per mano di alcuni dei migliori solisti italiani che eseguiranno per l’occasione i brani più famosi del repertorio scritto per questo strumento. Probabilmente il più versatile e il più complesso che l’uomo abbia mai inventato.
Ma come facevano quando ad alimentare il potente motore non c’era la corrente elettrica?
Michele Chialvo
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Parteciperò senz’ altro
Iniziativa splendida, quella del restauro dell’ organo, da parte di don Andrea. Non è solo quella di dotare la chiesa di uno strumento così importante ma di far si che passi il concetto più ampio che le cose belle vanno mantenute in nome soprattutto dell’ arte in senso ampio.
Purtroppo non potrò essere presente venerdì 28 febbraio ma spero di vederlo in funzione il più spesso possibile
Idea magnifica e insostituibile! L’idea di Berio trova il suo spazio, forse d’elezione, nella “Chiesa”; come, forse, d’abitudine per la maggior parte dell’uditorio. Ma credo anche che il suo spazio sia a dominio di un orchestra.
Che bello …spero proprio di riuscire a venire all’evento. Grazie a Vigna Clara blog per l’annuncio.
Sto cercando di comunicare la data dell’evento alle persone del quartiere che per varie ragioni non ne sono venute a conoscenza durante le Messe in Chiesa. Potete aiutarmi a diffondere l’informazione circa questa bella esperienza culturale di arte e bellezza? Grazie
Sarò sicuramente presente come parrocchiana e come operatore pastorale nel ricordo bello del nostro Don Gianni