
Pochi lettori, troppe spese. A Roma si calcola che almeno 2-3 edicole a settimana chiudono perché non possono più andare avanti, solo nel 2023 ne sono sparite il 20%.
D’altra parte, di giornali cartacei se ne vendono sempre meno. Nel periodo 2020-2024, secondo l’Agicom, il calo delle vendite dei quotidiani locali e nazionali è pari al 32 per cento e le vendite quotidiane si sono ridotte, a livello nazionale a 1,13 milioni di copie, il 35,4% in meno rispetto a quattro anni fa.
Chiudono in tutta la capitale e chiudono anche a Roma Nord. Chiusa quella all’inizio di via Orti della Farnesina, a Ponte Milvio, chiusa quella davanti al parco Tassoni, a Vigna Clara, ora sta per chiudere anche la storica edicola di via Cortina d’Ampezzo.
Affitto troppo caro
Pochi lettori o troppe spese? In questo caso pare che sia la seconda. La titolare dell’edicola, Barbara, ha infatti confessato a una cliente – che poi l’ha riportato su Facebook – che da domenica 16 febbraio sarà costretta a chiudere “perché non è più in grado di sostenere l’affitto”.
Che a dire il vero non è poco: due mila euro, tanto le chiede ogni mese la proprietà del piazzale che ospita l’edicola e il distributore di benzina.
La chiusura è quindi una vera iattura perché è l’unica edicola del quartiere che si snoda lungo viale Cortina d’Ampezzo i cui residenti da domenica, se vorranno leggere un giornale cartaceo, dovranno prendere l’auto e andare sulla Trionfale, o scendere a Vigna Clara.
Un punto fermo da 52 anni
Ma non è solo un problema di comodità quello che li angustia, è anche di empatia. L’edicolante è ben vista e la sua struttura è stata un punto fermo da cinquantadue anni. Su Facebook, in particolare sul gruppo di quartiere, è quindi partita la corsa alla soluzione.
C’è chi suggerisce a Barbara di trovare un accordo con il bar o col supermercato di fronte, chi di chiedere uno spazio a canone abbordabile nel giardino poco distante e chi invece invoca l’intervento del Consorzio Stradale affinché si faccia promotore di una raccolta fondi per sostenere mensilmente Barbara nel pagare l’affitto.
Purtroppo, come ha fatto notare uno dei consiglieri, “sarebbe bello ma il Consorzio è un ente pubblico e, statutariamente, non potrebbe”. Che ne sarà dunque dell’edicola?
Carmen Martina Gomez
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La chiusura di un’edicola così come quella di una libreria è una perdita grave per l’informazione e la cultura. E ,tra l’altro soprattutto le edicole sono un presidio importante per gli anziani che trovano qualcuno con chi parlare
L’edicola di Via degli Orti della Farnesina accanto alla Parrocchia, nei pressi del Commissariato di Polizia non chiuse di propria volontà. Fu chiusa d’ufficio, probabilmente per qualche storia di permessi o simili.
Era stata rilevata da poco da una simpatica signora che si era subito data da fare con tanti servizi diversi e si era conquistata la simpatia dei tanti bambini delle scuole lì vicino. Dopo poche settimane dal cambio gestione arrivarono le forze dell’ordine e la fecero chiudere.
Ci venne da pensare che l’affare vero lo fece chi le cedette l’attività pochi mesi prima, che probabilmente sapeva quello che stava per accadere.
Non abbiamo più saputo come sia andata a finire, sta di fatto che a distanza di quasi 10 anni l’edicola è ancora lì, ma sempre chiusa.
È solo questione di Volontà Politico-Amministrativa. Non si può, in un contesto già solo dormitorio e privo, o quasi, di servizi per chilometri di Viale ( si fa per dire, anche per i marciapiedi quasi inesistenti/ speculazioni antiche), far sì che sia alienato l’ unico “punto vendita lettura cartacea” giornali et… no! Non si può. Si faccia un comitato cittadino per con specifiche funzioni di anali e proposte per salvaguardia, cura, miglioramenti e servizi per la zona specifica e di singolare interesse abitativo.