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Tentata truffa ad anziana, arrestato trentenne napoletano

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immagine di repertorio
Storia di Ponte Milvio nel ‘900

L’ennesimo raggiro ai danni di vittime fragili e vulnerabili con il classico copione è stato tentato nei giorni scorsi nel quartiere Parioli.

“Suo figlio ha investito una donna incinta. Ora è in stato di fermo in caserma”. Così un trentenne napoletano ha tentato di truffare un’anziana signora spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, facendo leva su un presunto reato commesso dal figlio.

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Protagonista, questa volta, una donna di 79 anni che ha ricevuto una chiamata sul telefono fisso da parte di un sedicente maresciallo dallo spiccato accento napoletano, che le comunicava che il figlio era nei guai per aver investito una donna sulle strisce pedonali e che, per scagionarlo, sarebbe stato necessario il pagamento di dieci mila euro a titolo di rimborso per un intervento chirurgico che la fantomatica donna investita avrebbe dovuto subire a seguito del trauma.

Nello stratagemma dell’impostore rientrava, inoltre, un terzo personaggio, un immaginario nipote dell’avvocato nominato dal figlio, che avrebbe dovuto fare da intermediario per la consegna della somma richiesta per la liberazione.

Di fronte alla richiesta di raccogliere tutti i contanti che aveva in casa, per vincere l’iniziale diffidenza della donna che sosteneva di non averne, il truffatore con un “trabocchetto” aveva replicato sostenendo di aver avuto già contatti con suo marito e che quest’ultimo gli aveva rivelato di conservare i soldi in casa dietro ad un mobile.

Una ricostruzione, però, che ha insospettito l’anziana. Così, la donna, con la scusa di recuperare il denaro, rimanendo costantemente in contatto telefonico con l’uomo – che nel frattempo le impediva di chiudere la chiamata fino a quando non aveva avuto contezza dei soldi raccolti – è scesa a chiedere aiuto al portiere dello stabile che immediatamente ha chiamato il 112 per segnalare ciò che stava accadendo.

Quando il truffatore, nei panni del nipote dell’avvocato, si è recato a far visita alla vittima, ad accoglierlo c’erano i poliziotti del II Distretto di Polizia di Stato Parioli che lo hanno arrestato con l’accusa di tentata truffa aggravata. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

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1 commento

  1. Ennesimo caso del genere, che mi spinge ad una riflessione: in questo caso non sarebbe utile avere, oltre all’onnipresente cellulare, un telefono fisso?

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