Organizzato dal locale Comitato di Quartiere, sabato 7 dicembre, nell’aula magna dell’Istituto Pascal, si è tenuto un incontro pubblico sui problemi di Labaro. Circa settanta i presenti, non tanti stranamente visto che si parlava di temi che toccano la vita quotidiana: rifiuti, traffico, sicurezza stradale, riqualificazione urbana.
Sul palco, moderati dalla giornalista Rossella Santilli, c’erano Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina, Giovanni Zannola, Presidente della Commissione capitolina Mobilità, Daniele Torquati, Presidente del Municipio XV, Leslie Capone, dirigente dell’AMA, e Mauro Gori, presidente del Comitato di quartiere.
Dopo l’apertura, a cura del prof. Alberto Anglana, docente del Liceo Pascal che ha fatto gli onori di casa, si entra subito nel vivo del dibattito-confronto.
La cronaca.
Problema rifiuti
L’abbandono degli ingombranti, ma soprattutto quanto accade nei pressi della stazione ferroviaria dove la batteria di ben 13 cassonetti in fila è perennemente una discarica a cielo aperto grazie anche al fenomeno del pendolarismo dei rifiuti (cittadini dei comuni limitrofi ove vige il porta a porta e che scaricano nei primi cassonetti che trovano arrivando in auto a Roma) è oggetto di dibattito piuttosto “vivace”.
“Basta montagne di mondezza! Vogliamo le fototrappole” “Pessimo biglietto da visita del nostro quartiere” “13 cassonetti tutti insieme non si vedono in nessun’altra parte di Roma! Levateli!” sono le proteste più ricorrenti in platea.
“Ne prendo atto – afferma Leslie Capone – si potrebbe spezzare la batteria in almeno tre punti diversi ma la geografia locale pare non consentirlo, le strade interne non sono adeguate a ricevere questi cassonetti” sostiene il dirigente AMA che comunque si impegna a studiare una soluzione da concordare con comitati e cittadini a inizio 2025. Garantisce inoltre che sotto le prossime festività natalizie il servizio sarà idoneo a smaltire il fisiologico incremento dei rifiuti.
Per Svetlana Celli il problema rifiuti di Labaro è analogo a tante altre periferie romane di cui conosce bene la realtà. Un problema che a Roma è atavico, viene da lontano, bene quindi ha fatto – secondo lei – l’attuale amministrazione capitolina che, anziché continuare a spendere denaro pubblico per esportare i rifiuti verso altre città, ha deciso di investire su soluzioni “in casa” puntando su termovalorizzatore, biodigestori, isole ecologiche diffuse. Un vero piano industriale che vedrà la luce quanto prima.
Per Daniele Torquati il Porta a Porta è invece l’unica soluzione possibile, sia in assoluto, sia per risolvere il problema di Labaro. Purtroppo, causa Giubileo, l’implementazione del PaP sarà rinviata al 2026 ma la ferma richiesta del Municipio XV all’AMA è di mandarlo in onda da subito almeno nei punti del territorio dove la situazione è diventata insopportabile: stazione ferrovia di Labaro, in via delle Galline Bianche e al km 8,5 della Flaminia.
Sicurezza stradale
Rossella Santilli, nel rendere omaggio ai genitori di Leonardo Lamma – presenti in sala – il giovane di Labaro deceduto a Corso Francia il 7 aprile del 2022 in sella alla sua moto (con la verità del fatto ancora da accertare), ricorda i recenti morti su strada del quartiere a partire da Luca Tosi Brandi , morto sullo scooter nel 2018 a causa di una buca non riparata, Gabriele Sangineto, travolto nell’ottobre del 2023 mentre attraversava via Flaminia sulle strisce davanti alla stazione della Ferrovia Roma Nord, Luca Tolli, deceduto in sella al suo scooter a marzo 2024.
Una scia di sangue inaccettabile per Giovanni Zannola, che nel ruolo di Presidente della Commissione capitolina Mobilità ricorda quanto il Campidoglio sta facendo sul tema.
Ma la novità arriva quando annuncia la delibera del Campidoglio, di prossimo rilascio, che detterà le regole per la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati. Vere e proprie linee guida alle quali dovranno attenersi municipi e singoli gruppi della Polizia Locale onde evitare interpretazioni dissonanti e diverse. La deliberà andrà in onda entro la fine dell’anno, dal 2025 i Municipi potranno già decidere i primi attraversamenti rialzati.
Torquati, sollecitato da Mauro Gori che lamenta lentezza nel rendere più sicura la mobilità nei pressi della stazione (“dopo un anno dalla morte di Gabriele non è cambiato niente” afferma) parla di quanto si sta invece facendo in prossimità della stazione per consentire ai pedoni di raggiungerla in sicurezza. Il Municipio è peraltro in attesa che, a seguito della recente rimozione dell’edicola in disuso da anni, il competente Dipartimento capitolino provveda alla realizzazione di un nuovo attraversamento pedonale sulla Flaminia.
Riqualificazione urbana
Prima di riportare la cronaca del dibattito occorre ricordare ai lettori che nell’ambito del programma del Campidoglio battezzato “Città dei 15 minuti” il quartiere di Labaro è stato scelto, unico nel XV Municipio, per realizzare un importante intervento di riqualificazione per un importo di 1,5 milioni di euro.
Il Master Plan progettuale, partendo dalla centralità di via Gemona del Friuli, vede un tratto di strada di via dei Monti della Valchetta (tra via Brembio e piazza Arcisate) diventare parte di una piazza giardino completamente pedonalizzata. In sintesi, sarebbe prevista una nuova piazza, infrastrutture “verdi” (giardino didattico, orti urbani etc), un luogo di sosta, una piccola arena per spettacoli, una zona fitness.
Il cuore del progetto è dare a Labaro ciò che non ha: una piazza pedonale, un’agorà. Lo spazio ottenuto con la pedonalizzazione del tratto di via Monti della Valchetta collegherà le aree pubbliche della Biblioteca Galline Bianche con il parco giochi Marta Russo, diventando quindi luogo di socializzazione e relazione a disposizione della comunità. Il viale pedonale collegherà alla piazza anche l’area dove già esistono dei campi sportivi e, attraverso un percorso sia carrabile che pedonale, al plesso scolastico di Via Brembio.
Fin qui nulla quaestio. Ma l’oggetto del contendere – ora torniamo al dibattito serale all’interno del Pascal – è tutto concentrato sulla chiusura del tratto di via Monti della Valchetta, un’operazione vista veramente di mal occhio da parte dei presenti.
Danno tutti per scontato – Comitato di quartiere in primis – che tutto è già stato deciso sulla testa dei cittadini, che la decisione sia stata presa lassù sul Campidoglio, da progettisti e politici che nulla sanno dei problemi di viabilità di Labaro. Per loro, i cittadini, la chiusura di un tratto di via Monti della Valchetta è invece una vera iattura.
Le voci si alzano, il clima si surriscalda, volano anche parole ritenute irrispettose. Poi Torquati getta acqua sul fuoco: “calma, non c’è niente di deciso. Master Plan e altro sono solo documenti progettuali. Quando il progetto analitico sarà pronto, quando io avrò l’assoluta certezza che tutto il milione e mezzo stanziato sia disponibile (oggi ce n’è solo un terzo) solo allora, solo allora ripeto, presenteremo il tutto alla cittadinanza nell’ambito di un processo partecipativo”.
Poi, l’affermazione perentoria che dovrebbe soddisfare tutti: “E se il progetto di dettaglio non piacerà ai cittadini – afferma il presidente del XV – ebbene non si farà, e chiederemo al Campidoglio di cambiarlo”.
Peccato che nel frattempo la sala si è più che dimezzata.
Amara la considerazione su facebook di una cittadina presente all’assemblea fino all’ultimo minuto: “Tutti ci lamentiamo tanto, poi alla fine alla riunione che si è svolta al Pascal eravamo tre gatti, cari miei non si risolvono le cose lamentandosi, ma facendo i fatti! Poi quando troverete la strada della fontana chiusa, mi raccomando lamentatevi qui su facebook, che qui si risolvono le cose!”
Claudio Cafasso
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Io ero presente non alla fine,ammetto, ma non ho trovato le risposte che cercavo in riguardo alla gestione spazzatura e sicurezza stradale.Sembrava un progetto di un quartiere ma non una comunità esistente già da più di mezzo secolo con problemi non risolti,trattata come un dormitorio e non come quartiere assestate alle porte di Roma. Fino a quel momento dell’incontro non si era presentato nessuno con un progetto pronto. Dopo sono dovuta abbandonare l’assemblea per un altro evento già progettato per mio privato ,e non ho potuto assistente al dibattito sulle città a 15′. Peccato. Rigrazio tanto il comitato del quartiere per organizzare l’incontro e spero ci sarà un seguito organizzato con una certa regolarità. Mi sarebbe piaciuto farne parte.
Se la sala si e’ progressivamente svuotata non e’ per disinteresse dei cittadini di Labaro (altrimenti non sarebbero neanche venuti) ma perché l’assemblea e’ sembrata ai più una Passarella con un atteggiamento dei rappresentanti comunali un po’ arroganti nel comunicare e frettolosi nel bloccare le legittime proteste dei cittadini soprattutto quando la “moderatrice” ha iniziato l’incontro parlando della “..cattiva abitudine degli abitanti di Labaro di lasciare appesi ai cassonetti i loro sacchetti di rifiuti “…PERCHE NON HANNO LA VOGLIA DI ALZARE IL COPERCHIO DEGLI STESSI”
Se questo e’ il livello di superficialità nel presentare i problemi e’ stata naturale la contestazione subita fin dalle prime battute.
Da notare che nel “parterre” non c’era nemmeno un assessore municipale e che lo stesso Presidente del Municipio si e’ presentato a circa metà incontro (ma aveva già comunicato che per impegni precedenti non poteva essere presente)…
Riqualificazione urbana a Labaro: progetti previsti e progetti realizzabili
Il Documento del Comitato Colli d’oro pone delle questioni che hanno bisogno di una maggior precisazione tra progetti già finanziati e che devono essere messi a gara e avviati e proposte di una programmazione che rimanda a ulteriori passaggi di ricerca di risorse finanziarie e di ulteriore elaborazione tecnica.
Per semplificare l’analisi faccio riferimento a due documenti approvati dall’assemblea di Roma Capitale: il Programma di Recupero Urbano Labaro -Prima Porta – PRU – (ex art. 11 L. 493/93) approvato, in accordo con la Regione Lazio, nel mese di aprile del 2005 e il Master Plan del progetto Città dei 15 minuti approvato nel mese di settembre 2023.
il PRU si riproponeva di recuperare il deficit di servizi nella zona unendo i due quartieri di Labaro e prima Porta con interventi pubblico/privati di riqualificazione di spazi abusivi e inadeguati urbanisticamente.
In vent’anni è aumentata la volumetria degli edifici residenziali e il numero degli abitanti ma permane una carenza di spazi e servizi pubblici su cui si è investito molto meno.
Sia il PRU sia il Master Plan sono elaborazioni strategiche a cui non ha corrisposto e non corrisponde una progettazione puntuale degli interventi sia per incapacità realizzativa dei soggetti responsabili sia per carenza di risorse finanziarie necessarie.
Anche il fattore tempo non è considerato un elemento di priorità: non si definiscono a monte cronogrammi e scadenze precise e i ritardi dovuti anche a una burocrazia inefficace e a carenze di risorse professionali adeguate vanifica ogni sforzo di pianificazione e progettazione. E non è prevista nessuna sanzione per tali inadempienze se non la disillusione dei cittadini e il rifugiarsi nell’astensionismo elettorale come ultima forma di protesta silenziosa.
IL PRU prevedeva la realizzazione di una volumetria complessiva di 128.080 metri cubi di cui 91.839 destinati alla residenza e 36.241 destinati al non residenziale e previsti in nove interventi privati. Gli investimenti complessivi previsti sono pari a circa 60 milioni di Euro di cui 16 pubblici. Le opere pubbliche previste dal programma sono 28 ed ammontano complessivamente a 27 milioni di Euro di cui 11 milioni finanziati dal privato attraverso i contributi straordinari.
Delle opere pubbliche previste sono state realizzate l’apertura di via Magnano in Riviera e la piazza oggi intitolata a don Eulogeo Carballito Diaz e Calogero Quattrocchi in via della Giustiniana a Prima Porta.
Era previsto e mai realizzato un significativo intervento a piazza Arcisate con la costruzione di due nuovi edifici residenziali di 5 piani e nei terreni adiacenti la costruzione di un centro civico, l’ampliamento della biblioteca, e su via Gemona del Friuli, un mercato coperto. Al posto dei parcheggi poco utilizzati si prevedeva una galleria pedonale, dotata di spazi ricreativi e negozi e un cinema realizzati attraverso la procedura del Project Financing.
La domanda da fare agli amministratori comunale e municipali è la seguente: che cosa resta attuale e fattibile degli interventi previsti nel PRU del 2005?
Dopo circa vent’anni il PRU andrebbe rivisto ed aggiornato promuovendo un lavoro previo di coinvolgimento dei cittadini in un laboratorio di co-programmazione urbanistica che comprenda Labaro, Prima Porta e i nuovi insediamenti di via di Valle Muricana e di via di Santa Cornelia.
Il Master Plan Città dei 15 minuti attualizza l’analisi del PRU e ribadisce l’esigenza di ricucire la frammentazione e le cesure esistenti anche dentro il quartiere di Labaro.
Si propone come obiettivo quello di dare priorità nel quartiere a pedoni e ciclisti.
Disegna un quartiere a misura di bambino in cui sia possibile diminuire il più possibile il traffico e aumentare le isole pedonali.
Una rivoluzione del genere ha bisogno di tempi lunghi e di interventi che non peggiorino la qualità della vita della comunità. Spesso il cercare l’ottimo ideale è nemico del bene possibile.
Nei ritmi e tempi della vita attuale del quartiere la macchina è un mezzo di trasporto diventato indispensabile e si fa fatica a farne a meno. Si possono cambiare le abitudini ma prudenza e realismo richiedono che tali cambiamenti avvengano per consenso e non per imposizione normativa.
Il Master Plan ridisegna il quartiere di Labaro partendo dalla centralità di via Gemona del Friuli che nel tempo vedrebbe l’utilizzo di una delle corsie unicamente destinata a pedoni e ciclisti e l’altra a doppio senso di marcia per le automobili.
Si propone anche che il tratto di strada di via dei Monti della Valchetta (tra via Brembio e piazza Arcisate) diventi parte di una piazza giardino completamente pedonalizzata.
Fa parte del primo progetto di 1,5 milioni di euro, approvato il 25 ottobre 2024 dall’assemblea capitolina che prevede le seguenti realizzazioni:
in dettaglio, il progetto, da avviarsi nei primi mesi del 2025, prevede la realizzazione di:
• una nuova piazza, con sottostante cisterna interrata per la raccolta acque meteoriche da utilizzare per l’irrigazione del parco;
• un sistema di infrastrutture “verdi”: rain garden, giardino didattico, orti urbani, tiny forest e schermature solari per l’ombreggiamento, strutture leggere con rampicanti, filari di alberi per l’ombreggiamento e il miglioramento del paesaggio;
• un luogo di sosta con sedute sia in pietra che modulari, per rilassarsi o godere del giardino, e una piccola arena su pendenza per spettacoli o eventi;
• uno skatepark e un’isola outdoor fitness con attrezzature per l’allenamento all’aperto;
• una superficie pitturabile destinata all’urbanistica tattica, per installazioni temporanee di arte urbana;
• elementi di arredo urbano, rastrelliere e stalli per le biciclette;
In questa stessa area nel PRU è prevista la costruzione di un Centro Civico e l’ampliamento della Biblioteca che potrebbero funzionare anche come “Polo Civico” il cui regolamento dei servizi è stato approvato giorni fa in comune.
I poli civici sono in fase di sperimentazione in quattro municipi di Roma e prevedono:
• uno Sportello Sociale, in grado di garantire alcune attività di front-office in presenza e interventi di mutualismo, con particolare riguardo alle tematiche sociali ed abitative. Lo sportello si renderà parte attiva anche nelle attività di assistenza correlate alle domande di carattere sociale e all’offerta di servizi;
• un 1 Centro di animazione per lo sviluppo locale, volto a promuovere informazione e orientamento alla formazione professionale coerenti con le competenze esistenti nel territorio, fornendo supporto e consulenza per lo sviluppo di progettualità specifiche di impresa e attivando spazi per dare impulso alle attività artigianali locali;
• un Laboratorio di partecipazione per la promozione degli interventi da realizzare e il sostegno ai singoli progetti di sviluppo locale;
• iniziative formative ed informative rivolte ai cittadini, anche mediante l’utilizzo di strumenti di rilevazione dei fabbisogni, nella forma del monitoraggio dei bisogni locali, da realizzarsi in collaborazione con gli Enti del Terzo Settore di comprovata esperienza in materia e degli organismi territoriali nonché dei Comitati di Quartiere.
Tale funzionamento calorizzerebbe l’investimento in strutture dotandole di un’anima culturale e sociale indispensabile. Un hardware senza software non serve a nulla.
Il consiglio municipale a maggio 2022 ha approvato una deliberazione in cui indica come priorità del PRU a labaro prima Porta i seguenti interventi:
• Realizzazione del Centro Civico
• Percorso pedonale attrezzato
• Raccordo via Giustiniana – via Macherio
• Piazza Giardino a via Torfanini
• Nuovo accesso alle poste in via Concesio.
Il consiglio municipale ha approvato una richiesta al comune di 300 mila euro per riqualificare la fontana di Labaro.
Con fondi PNRR si sta costruendo un impianto sportivo di 17 milioni di euro nel Parco di Labaro con impianti accessori in aree vicine (parcheggi e aree di transito tra largo Castelseprio e via Gemona del Friuli). Si prevede un intervento di efficientamento energetico nei locali della Biblioteca di via delle Galline Bianche. Sono in fase di costruzione due scuole a Valle Muricana con un finanziamento di 2 milioni di euro.
In via Brembio è in fase di realizzazione una foresta urbana pedagogica che verrà inaugurata il 15 dicembre 2024.
L’assessorato in nuovi interventi per le periferie ha destinato circa 800 mila euro per un intervento a Labaro per un percorso pedonale attrezzato che è in fase di progettazione.
Nel programma Caput Mundi – Fondi per il Giubileo 2025, sono previsti interventi in aree archeologiche vicine a Labaro (Villa di Livia, Malborghetto, ponte romano di Labaro, mausoleo della Celsa e tomba del gladiatore e la riqualificazione dell’area denominata Grotta Oscura in via Tiberina, interventi con un finanziamento complessivo di circa 12 milioni di euro.
Affinché tali interventi non siano calati dall’alto occorre condividere con la comun ità locale informazioni aggiornate sulle modalità e tempi di realizzazione.
Alcune decisioni vanno riviste per gestire le criticità a cui ho accennato e l’aggiornamento va condiviso coinvolgendo in un concreto lavoro di co-progettazione cittadini, associazioni e comitati interessati.
Io credo che una miglioria, una valorizzazione o una riqualificazione debba “aggiungere” un qualcosa di bello e/o di utile senza “togliere” qualcos’altro. La chiusura di un tratto di strada così tanto utilizzato dalla cittadinanza locale e non solo renderebbe poco logica e poco funzionale una spesa considerevole atteso che vi è disponibilità di altri ampi spazi liberi da utilizzare a poche decine di metri. Mi piacerebbe capire se a riguardo sia stato eseguito uno “studio di fattibilità” che abbia tenuto conto degli effettivi volumi di traffico presenti in determinate ore della giornata. L’utilizzo dei mezzi di trasporto personali sono al momento una condizione irrinunciabile specie in considerazione della quantomeno discutibile affidabilità dei mezzi pubblici, pertanto personalmente ritengo, con tutto il rispetto per i parchi, che gli stessi dovrebbero venire solo dopo aver già garantito e semmai migliorato la viabilità ed i servizi principali della rete urbana, partendo proprio da quelli che ci dovrebbero consentire di raggiungere il centro di Roma in modo agevole e veloce. Altrimenti, la realizzazione di un bel parco con la condizione di mobilità attuale nella capitale, rischierebbe di diventare un qualcosa di disfunzionale se non addirittura ridicolo oltre che poco funzionale.